Capitolo nono: Qualcosa non va

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Era passata più di una settima dalla partita e Harry e Ginny stavano molto spesso per conto loro, si potrebbe dire che quando insieme erano inseparabili e come erano felici!

"Insomma si può sapere perchè sono qui?" stava chiedendo Ginny al fratello, che l'aveva portata al lago.
Ron rimase in silenzio e lei continuò scocciata:"E' domenica, il nostro unico giorno libero e di solito sto con Harry la mattina, invece sono qui con te e non parli!"
"Ecco proprio di lui ti volevo parlare".
Ginny gli fece cenno col capo di continuare.
"Sai lui...beh.. lui... era con Padma l'altro giorno".
"E allora?" chiese Ginny annoiata da quell'inutile conversazione.
"BEH DOVREBBE INTERESSARTI INVECE DI SBADIGLIARE!"
"Io torno dentro" concluse Ginny.
"Aspetta!" la fermò Ron "Si stavano baciando".
La reazione di Ginny stupì Ron in maniera immane, si aspettava di tutto certo ma non che... ridesse? Rideva? Rideva.
"Scusa ma sei patetico" rise Ginny proseguendo verso il castello.
"E va bene fattelo dire da lui se non credi a me!" urlò Ron e la conversazione si concluse.
Ginny decise comunque di chiederlo a Harry e quando lui le si avvicinò per salutarla lei domandò brusca e decisa:"Hai baciato Padma?".
Harry fu colto alla sprovvista:"Che cosa? No!".
"Ron me lo ha detto!" e ora si percepiva un filo di tristezza nella sua voce.
"Ginny ascoltami bene, non ho mai baciato Padma e non lo farei mai, non so cosa ti abbia detto Ron ma non è successo nulla di simile" cercò di trnquillizzarla il suo ragazzo. Ma a Ginny stavano scendendo le lacrime e Harry asciugandogliene una disse:"Ginny guarda che non è successo niente".
"Sei un bugiardo" disse lei con il cuore a pezzi, lo amava e non credeva davvero fino in fondo alle parole del fratello ma avevano preso il soppravvento e l'unica cosa che seppe fare fu andare via.
Corse da Hermione e le raccontò tutto.
"Calmati Ginny, come puoi credere a questo dai" le disse l'amica.
"Io mi fido di lui ma" e dicendo ciò gli scesero altrettante lacrime "non siamo più nulla".

Ma non era la sola ad avere molti pensieri, Harry era altrettanto turbato e decise di parlare direttamente col suo migliore amico.
"Si può sapere che le hai detto?!"
"Ah, lo sai?" rispose Ron inpanicandosi.
"Sì, LO SO!"
"Beh non poteva durare per sempre comunque".
Harry non ci vide più:"Stai scherzando? Te lo sei inventato per farci lasciare???".
"Non lo definirei proprio così".
Harry prese le sue cose e se ne tornò in camera mentre Ginny se ne andò al lago, erano circa le nove di sera, si appoggiò ad un albero e iniziò a riflettere su tutto quello che era successo, stato detto e su come aveva interpretato le cose... e poi d'un tratto era... mattina.
L'alba sorvegava soave con i suoi colori splendenti e tutto sembrò per un istante perfetto finchè non sentì qualcosa, o melgio, qualcuno.
"Tutta sola qui?".
Ginny si sentì una piuma per un momento e poi vide Harry sedersi accanto a lei, entrmabi si guardarono in silenzio poi parlarono contemporaneamente:"Mi dispiace" e sorrisero all'idea di aver detto le stessse parole nello stesso momento.
"Ginny io" iniziò Harry ma lei lo interruppe:"No, non c'è bisogno che tu dica niente, non so come ho potuto dubitare di te e credere a Ron".
Poi si girò verso Harry, che disse:"Non importa" e dopo qualche secondo di intensi sguardi si baciarono.
L'alba stava per finire ma l'atmosfera era magnifica e per quel momento, per il loro momento tutto parve... perfetto.

Hinny nasce l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora