Capitolo ventinovesimo: Il mesiversario

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Le settimane passarono e una mattina Ginny si svegliò raggiante, spruzzava letteralmente euforia da tutti i pori ed Hermione parve perciperlo: era così assonnata che quasi le rispose male per il baccano che stava facendo. Ma Ginny era comunque fuori di sè dalla gioia, finalmente era arrivato il momento da lei tanto atteso, faceva sei mesi con Harry quel giorno e chissà quale sorpresa le avrebbe preparato.
"Smettila di fare rumore" mugulò Hermione mettendosi un cuscino sulle orecchie.
"Oggi faccio sei mesi con Harrry!!! Sei! Ci credi?!".
"Sì, ci credo eccome" rispose Hermione pensando alla sua allegria.
Dopo mezz'ora circa scesero entrambe in sala grande per la colazione. Ginny si era pettinata per ore i capelli ma non si era nè trucata nè vestita in modo speciale, visto che aveva la divisa della scuola.
In corridoio Dean le fermò e dopo aver salutato Ginny con particolare enfasi ed emozione, disse a Hermione:"Ti senti bene?".
"Benissimo, perchè?".
"Beh non avevi mai saltato una lezione prima d'ora".
"Come scusa?" domandò lei perplessa.
"Ieri sera ad astronomia mancavi" le fece notare lui allontandosi verso i suoi amici.
Ginny scoppiò a ridere.
"Non è divertente!" strillò Hermione pronta a rimproverarla.
In quel esatto momento arrivarono Ron e Harry e Ginny ne fu grata.
"HARRY VIENI SUBITO QUI!!!" gridò Hermione che non gliel'avrebbe fatta passare liscia.
Harry capì subito cosa stava accadendo, così fece una corsa, prese Ginny per mano e volarono diritti in sala grande.
"E' stato epico" disse Ginny ricomponendosi dalle risate.
"Già" confermò Harry.
"Ah Ginny ti volevo chiedere una cosa".
"Sì?" rispose veloce Ginny, che sapeva bene cosa voleva chiederle ed era semplicemente al settimo cielo.
"Sta sera possiamo rimandare la passeggiata? Ron mi ha chiesto di finire i compiti di pozioni insieme. Sono davvero difficili e Piton mi odia".
'Cosa?' 'Cosa ha detto?' 'Pozioni??' 'Compiti??' 'Rimandare la passeggiata?' 'Beh per sei mesi mi sembra poco la passeggiata di tutti i giorni' 'E lui ha rimandato pure quella?'. I pensieri di Ginny fiorirono in un battibaleno e si sovrapposero in maniera esagerata, ma come poteva essersi scordato una cosa così importante per lei, per loro.
"Ah, no fa niente" rispose lei mogia.
Lui le sorrise, diede un veloce bacio e andò a lezione.
La mattinata e il pomeriggio sembrarono infiniti a Ginny, che quel giorno non ascoltò neppure le lezioni e non era da lei. Si mise addirittura a parlare con Dean, che sembrava l'unico a non essere sparito. Verso le otto si diresse nuovamente in sala grande per la cena e non credette ai suoi occhi quando vide Harry, Ron e Hermione alzarsi e uscire dalla sala.
"Avete già finito?" domandò Ginny.
"Sì, scusa ma avendo molto da fare oggi avevamo poco tempo. Se vuoi resto io con te." le rispose Harry.
"No, non preoccuparti. Vai pure". In realtà quelle parole e quello sguardo dicevano tutt'altro:"Sì, rimani qui con me".
Ginny volle metterlo alla prova, sperò che le dicesse lo stesso che rimaneva e invece se ne uscì con:"Ci vediamo dopo allora".
Che brutta giornata era stata, non ci poteva credere. Mentre mangiava arrivarono Fred e George che fortunatamente le fecero un po' di compagnia.
Poi si avviò verso la sala comune e tutto il castello sembrava essersi addormentato. Disse la parola d'ordine, entrò e non vide nessuno apparte delle rose che portavano a un biglietto.
'Vieni al terzo piano nel nostro posto'.
Il profumo delle rose rosse si era diffuso in tutta la stanza ed era davvero magnifica l'atmosfera in cui si torvavano. 'Allora si era ricordato!' pensò Ginny, che era tornata di ottimo umore. Decise di correre a cambiarsi prima di raggiungere Harry, così si mise un paio di jeans, un maglione rosso e delle scarpe nere. Uscì dalla sala comune e si diresse rapida al terzo piano. Una volta lì lo vide: Harry le stava sorridendo e vendendo incontro.
"Credevo ti fossi scordato".
"Di noi?! Mai".
Ginny gli si avvicinò e diede un bacio appassionato.
"Ti va di venire con me?".
"Certo".
Harry le prese la mano e l'emozione che salì a Ginny era davvero indescrivibile.
Entrarono nella stanza delle necessità, che era assai cambiata dall'ultima volta in cui ci erano stati. Ora aveva un piscina con intorno delle candele che davano atmosfera.
"Wow".
"Ti piace?".
"Lo adoro".
Ginny si fermò ad ammirare la perfezione del momento e si sedette bordo piscina.
"Facciamo il bagno?" le chiese Harry.
"Come? Non ho portato il costume".
"Abbiamo la biancheria" rispose lui iniziando a spogliarsi.
"Okay dai".
Prima di entrare in acqua Ginny la toccò col piede per valutarne la temperatura e alla la risata divertita di Harry lo spinse in acqua, ma subito dopo si tuffò anche lei.
Risero e si divertirono tantissimo per circa un ora, poi uscirono e si avvolsero in due caldi asciugamani.
"Che freddo!" disse Ginny. Harry la abbracciò e disse:"Sto benissimo con te Ginny, quando siamo insieme sento emozioni che non hai mai sentito con nessun'altro".
"Ti amo Harry".
"Anch'io" e si baciarono.
Quando erano quasi le undici Ginny disse:"Abbiamo sfiorato di brutto il coprifuoco, andiamo?".
"Sì, andiamo".
Si mossero di soppiatto, sperando di non essere visti da nessuno ma quando furono vicinissimi alla sala comune la McGranitt li fermò.
"Voi due".
"Oh cavolo" sussurrò Ginny.
"Signorina Weasley! Signor Potter! Ma che vi salta in mente?! E come siete vestiti?!" disse indicando i teli in cui erano avvolti.
Harry fu preso dal panico ma per fortuna Ginny mantenne i nervi saldi e rispose:"Professoressa ci scusi, ci scusi davvero".
"Dove vi siete ridotti così?" continuò la Mcgranitt.
"Emh beh, sta sera è un po' speciale per noi" disse Ginny rossa in viso.
La Mcgranitt li osservò con sguardo fulminante ma alla fine disse:" Per questa volta potete andare. In fin dei conti siete due ottimi studenti e non c'è nulla di male a divertirsi un po'".
Sembrava quasi avere nostalgia della gioventù.
"Grazie mille professoressa" gioì Ginny abbracciandola.
La Mcgranitt fu colta alla sprovvista ma sorrise e le diede un lieve abbraccio, per poi dire:"Ora filate a letto prima che cambì idea!".
Harry strinse la mano di Ginny e finirono di corsa le scale.
Una volta dentro Harry si offrì di accopagnare Ginny in camera e fu una fortnuna perché la porta era chiusa e Hermione stava dormendo profondamente.
"Ora che faccio?" chiese Ginny.
"Beh mi sembra chiaro, vieni a dormire da me".
"Ma sei matto? Ci sono Seamus, Dean e Ron!".
"Okay se preferisci dormire in corridoio fa pure" le rispose Harry voltandosi, allontanandosi con un sorrisetto e contando nella mente 'tre, due, uno...'.
"Aspettami!" e si avviarono.
Prima di entrare in camera, Harry controlò che tutti dormissero e poi fece accomodare Ginny, che assonnata ma felice si mise subito nel caldo e comodo letto di Harry.
Si stavano guardando e all'improvviso Ginny abbracciò Harry e gli diede un bacio.
"Sei bellissima" disse lui e poco dopo si addormentarono.
Sembravano passate solo poche ore e invece era già giorno e il sole splendava alto nel cielo.
Ron non si accorse che Ginny era nella sua stessa stanza, perchè Harry aveva tirato le tende del letto, e rimase stupito da questo. Infatti, si avvicinò al letto dell'amico, scostò una tenda e disse assonnato:"Harry alzati, sono le sette. Perchè hai tirato le tende?" e quando aprì meglio gli occhi capì da solo il perchè.
"MA QUELLA E'".
"Shhh, non urlare" gli sussurò Harry e Ron abbassò il tono di voce.
"Che ci fa mia sorella qui?".
Harry aveva scostato il braccio di Ginny, che lo avvolgeva, e si era alzato per non svelgiarla.
"E' una lunga storia" disse all'amico mentre si versava dell'acqua.
"Oh certo, non raccontarmela miraccomando" ribattè ironico Ron.
"Non è successo nulla" lo anticipò Harry.
"E perchè indossa una tua maglietta?".
"Te l'ho già detto: è una storia lunga" e dicendo ciò iniziò a vestirsi ingorando Ron.
"ORA ME LA RACCONTI O SI' CHE URLO".
Allora Harry, non avendo scelta, gli raccontò cosa era accaduto la sera prima e, appena ebbe finito, andò a prendere dei vestiti puliti per Ginny.
Ron, invece, rimase lì e appena Seamus e Dean furono usciti, senza accorgersi di nulla, Ginny si alzò dicendo:"Ho dormito proprio bene. Harry grazie di avermi fatta restare qui".
"Harry non c'è".
"Ah, sei tu".
"Sì, sono io e Harry mi ha raccontato tutto".
"Ron noi ti vogliamo bene ma".
"Non c'è bisogno che ti giustifichi, è giusto che tu faccia le tue esperienze e, anche se forse ucciderò Harry prima o poi, state bene insieme".
Ginny non poteva credere a quello che sentiva e d'istinto saltò al collo del fratello e lo abbracciò a lungo. Lui non se lo aspettava ma fu tanto contento di quel momento, che desiderò il tempo si fermasse.

Hinny nasce l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora