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Avrebbe fatto qualunque cosa per salvarlo. E allontanarsi da lui era la prima di esse.

Jisung smise di uscire con i suoi amici. Quando il cellulare si riempiva di messaggi sulla chat di gruppo, lo lasciava in parte, da qualche parte in cui non sarebbe riuscito a dargli fastidio o a tentarlo. La verità era che si stava annoiando parecchio a stare da solo tutto il tempo. E che mano a mano che il tempo passava, stava iniziando a sentire la mancanza di Minho.

Rispondeva ancora qualche volta ai suoi messaggi, giusto in modo che il ragazzo sapesse che stava bene e che non lo odiava. No, non era più questione di fastidio o meno. Era qualcosa di più grande. C'era qualcosa di davvero strano nel modo in cui Minho si comportava.

A volte si domandava cosa stesse facendo o pensando l'altro ragazzo, cosa passasse per la sua testa, ma la maggior parte del tempo si distraeva con ogni cosa interessante trovasse su internet. Video su youtube, altri episodi di anime, articoli su argomenti a caso. Sì, era piuttosto deprimente. Sì, riempire il suo tempo in quel modo era esattamente come ascoltare Minho parlare. Ma sperava davvero che l'altro ragazzo avrebbe smesso di essere così attaccato a lui, avrebbe compreso quanto in realtà Jisung non fosse affatto una buona persona. Sicuramente non il migliore amico che avrebbe potuto volere.

"Domani andiamo al cinema??"

Sbloccò il cellulare, leggendo il messaggio di Hyunjin seguito dalle risposte dei suoi amici. Sì, sì, sì. Ancora, ancora, e di nuovo. Mancava solo lui.

Lasciò stare il suo cellulare, abbandonandolo sulle sue coperte e alzandosi per andare a cucinare qualcosa con cui pranzare.


–Buon lavoro!– disse Minho, sorridendo al suo co-lavoratore e uscendo dal convenience store in cui lavorava. Afferrò il cellulare dalla sua tasca, rattristendosi quando notò che i suoi messaggi non avevano ancora ricevuto una risposta. Sospirò, dando un'occhiata al cielo nuvoloso prima di mettersi a camminare in direzione di casa sua.

Erano le cinque del pomeriggio, ormai. Le sue gambe gli pesavano anche se non aveva camminato particolarmente tanto per quel giorno, come anche nelle ultime giornate. Era solo uscito con i suoi amici ogni tanto, nulla di che .Ma si sentiva stanco. Come se le sue energie fossero tutte state prosciugate magicamente, da un momento all'altro.

Quando arrivò finalmente alla sua destinazione, aprì la porta di casa, chiudendola subito alle sue spalle e salendo le scale per tornarsene in camera sua. Aprì la finestra, lasciando entrare un po' d'aria fresca e buttandosi sul letto.

Jisung..

Afferrò di nuovo il cellulare, tentando di chiamarlo, ma come sempre nessuna risposta. Si stava comportando in un modo molto strano, da quel giorno in cui aveva messo a posto il giardino del suo condominio. Aveva smesso di uscire con tutti gli altri, e questo significava che anche Minho ora non poteva più vederlo. A quanto sembrava stava bene, ma sentiva la sua mancanza. Estremamente tanto.

Minho non era ancora riuscito a capire cosa gli stesse succedendo. Sapeva soltanto che voleva stare di continuo con Jisung. Quando non era con lui continuava a pensare a lui comunque. E quando era con lui non la smetteva di parlare. Di fissarlo. Di volerlo toccare. No, non in un modo perverso. Solo un qualche tocco confortante. Su un braccio, sui capelli. Anche se ammetteva che gli sarebbe piaciuto abbracciarlo, ma non si era mai spinto così in là. In fondo, lo conosceva da pochissimo tempo.

–Di nuovo solo?– gli chiese Felix, dall'altra parte della chiamata, mentre Minho scendeva le scale per andare in cucina e prepararsi la cena.

–Già. I miei staranno fuori casa per un po' per lavoro. Come al solito.– rispose, cercando qualcosa da mangiare.

hypnotic. | minsungWhere stories live. Discover now