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Jisung posò la mano sinistra, quella pulita, sul volto di Minho, dandogli un bacio lento, mentre ancora si stava calmando, circondando poi il ragazzo con le sue braccia e stringendolo a sé.

Si separò da lui dopo alcuni secondi, raggiungendo con la mano il comodino per afferrare dei fazzoletti e pulirsi, facendo lo stesso poi per Minho, che scese dalle gambe di Jisung e indossò di nuovo i suoi vestiti una volta di nuovo in loro possesso.

–Vieni.– disse Jisung, accompagnandolo con lui verso il bagno, così che potessero lavarsi le mani. Poi lo abbracciò da dietro, quando ancora stavano camminando, spingendolo verso la camera, ridendo, e distendendosi sul letto, facendo segno a Minho di seguirlo.

–Vuoi tornare a casa oggi?– mormorò, mentre lo abbracciava.

–Non lo so, quali sono le mie opzioni?

–Sì o no. Casa mia o casa tua.

–Penso resterò qui, allora.

Jisung sorrise, dandogli un bacio sul naso. –Se vuoi farti una doccia fammelo sapere.

–Me la sarei fatta se qualcuno non fosse apparso fuori dal mio posto di lavoro e non mi avesse rapito come uno psicopatico.– disse Minho, ridacchiando.

–Hey, io ti ho chiesto se volevi tornare a casa.

–Mhm. Posso andare a farmi una doccia, allora?

Jisung si alzò dal letto, prendendo per mano Minho e accompagnandolo di nuovo nel bagno in cui erano stati poco prima.

–Se vuoi posso prestarti i miei vestiti. O cercare qualcosa nel guardaroba di Changbin.– disse, ridendo.

–Perché l'hai detto?– gli chiese Minho, guardandolo male. –Non ho intenzione di indossare i vestiti del tuo amico.

–Meglio così.

–Comunque, penso che rimetterò i miei.

Jisung annuì, contento comunque della sua risposta, indicandogli poi un asciugamano che poteva usare e lasciandolo solo, sgattaiolando verso la cucina per prendersi qualcosa da bere.

Qualche minuto più tardi, il ragazzo uscì dal bagno, avvicinandosi con uno sguardo curioso a Jisung, che era seduto sul tavolo nel soggiorno.

–Cosa fai?– gli chiese, osservando il modo in cui il suo braccio si muoveva, spostando la sua mano su un foglio.

Jisung tolse la mano, afferrando il foglio e mostrandoglielo. –Ti disegno.– disse, con un sorriso.

Era chiaramente uno schizzo che lo ritraeva, una di quelle foto che si era fatto con il suo cellulare. Infatti, questo era appoggiato accanto allo spazio vuoto in cui prima c'era il foglio.

–Non pensavo sapessi disegnare..voglio dire, prima che trovassi il disegno dell'altra volta.– disse Minho, sorridendogli.

–Me la cavo.– disse Jisung. In tutti questi anni di nullafacenza dovevo pur trovarmi qualcosa da fare, no?

–Allora non è "nullafacenza".

–Forse, forse non lo è.– disse, alzandosi dal tavolo per tornare in camera sua, seguito dall'altro ragazzo, lasciando la sua creazione sul tavolo, con anche la sua matita e il cellulare. –Vado a farmi una doccia anch'io. Torno subito.– disse, fischiettando mentre prendeva dei vestiti e lo lasciava solo per un'altra volta.

Minho sorrise, segnandosi una nota mentale per ricordarsi di chiedere quel disegno a Jisung il giorno dopo. Adorava qualunque cosa il ragazzo facesse, e pensare che lui fosse il soggetto dei suoi disegni lo faceva impazzire.

hypnotic. | minsungDonde viven las historias. Descúbrelo ahora