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Questo capitolo è quasi tutto smut, se non volete leggere saltate!

Ed ora, le loro labbra erano le une contro le altre. La sola differenza dal solito era che non erano seduti l'uno sull'altro, sul letto di Jisung. Erano ancora in piedi, la schiena di Minho che premeva contro la porta chiusa della camera del ragazzo, le sue mani che stringevano il suo collo, tenendolo vicino.

Non appena erano arrivati all'appartamento, solo qualche passo più tardi, Minho gli aveva chiesto se poteva baciarlo, e Jisung aveva preso il controllo prima che l'altro potesse fare il primo passo. Sì, anche a lui era mancato, era mancato così tanto.

–Non ti sto facendo male, vero?– mormorò contro le sue labbra, gli occhi ancora chiusi, una delle sue mani appoggiata contro il legno freddo alle spalle di Minho.

–No.– rispose subito Minho, attirandolo di nuovo in un altro bacio, cercando la sua lingua, volendo provare ancora per un po' quelle sensazioni. Ancora per un po', solo per un po'.

Gemette appena tra i baci quando si staccò dalla porta abbastanza per spingersi contro Jisung, sentendo la sua erezione contro il suo corpo. Sì, era certo ormai che lo volesse almeno quando Minho voleva lui.

Tutte le inibizioni che aveva solitamente, un po' per l'inesperienza, un po' per l'imbarazzo, erano scomparse, lasciando la sua immagine più vera, i suoi desideri più profondi che oltrepassavano come una grande onda inarrestabile le sue barriere.

Le labbra di Jisung lasciarono quelle di Minho, scendendo più in basso, respirando affannosamente contro il suo collo prima di toccare la sua pelle bollente, sfiorarla con i suoi denti, appena, così che non sarebbe mai riuscito a fargli male ma che comunque sarebbe stato in grado di sentirlo. Minho spostò le sue mani più indietro, le sue dita ormai intrecciate tra i capelli di Jisung, il suo respiro spezzato che non riusciva a regolarizzare in alcun modo. Non che lo volesse.

Il suo ragazzo si staccò da lui, i suoi occhi più scuri del solito che lo fissarono per qualche istante, prima di afferrargli un braccio e portarlo verso il letto. In fondo, gli piaceva più di ogni altra cosa avere Minho seduto sulle sue gambe, così vicino. Gli piaceva il modo in cui il ragazzo chiudeva gli occhi e lo circondava con le sue braccia, muovendosi contro di lui, mostrandogli quanto lo volesse.

Jisung non sapeva esattamente fino a dove si volesse spingere Minho, ma era pronto a fermarsi in qualunque momento l'altro ragazzo glielo avesse chiesto. Anche se la sua testa era tra le nuvole e il suo corpo lo pregava soltanto di continuare. Non sarebbe mai più stato egoista con lui. Aveva già fatto quell'errore, e non lo avrebbe fatto di nuovo.

Minho sospirò quando le mani di Jisung si posarono sui suoi fianchi, sotto la sua maglia, staccandosi dalle sue labbra per un attimo, solo per dargli il permesso di toglierla. Jisung non se lo fece ripetere di nuovo, dando un bacio sulla guancia di Minho e sfilando l'indumento sopra la sua testa, lasciandolo in parte e giocando per qualche istante con la sua collana, il ciondolo che di solito restava posato al centro del suo petto. –La indossi sempre, eh?– notò Jisung, sorridendo appena e togliendola, appoggiandola sul comodino che riusciva a raggiungere facilmente.

Minho mugugnò un "sì", prima di sporgersi verso di lui e afferrare il labbro inferiore di Jisung tra le sue, succhiando un po' sulla pelle già estremamente rossa e passandoci la lingua sopra, bagnandolo con la sua stessa saliva. Le sue mani scorsero verso il petto di Jisung, restando ferme per un po' finché Jisung non gli disse che poteva togliergli la maglia,lasciando che Minho gliela sfilasse poco dopo.

Erano di nuovo lì. I loro occhi fissi, i loro respiri pesanti che si mescolavano tra loro, perché erano ancora così vicini.

–Che intenzioni hai?– chiese Jisung, posando una mano sul suo viso e sorridendogli appena.

hypnotic. | minsungWhere stories live. Discover now