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Jisung si fermò davanti alla casa di Minho, attendendo affinché il ragazzo uscisse. Gli aveva detto che lo avrebbe aspettato, quindi non tentò neppure di mandargli un messaggio.

Erano passati alcuni giorni. Avevano deciso di incontrarsi e andare dovunque volessero il giorno stesso, senza programmi particolari. Jisung non poteva esserne più felice, dal momento che non aveva alcuna voglia di pensare ad organizzare qualcosa di elaborato.

Vide la porta di casa aprirsi e richiudersi, Minho che comparì nel suo campo visivo e corse verso la sua auto, aprendo la portiera.

–Hey, hey, non serve che corri.– disse Jisung, ridendo.

–Meno tempo impiego per uscire di casa, più tempo posso vedere te.– disse, facendogli un occhiolino.

Jisung rise mentre l'altro ragazzo cercava di chiudere un solo occhio, non riuscendoci esattamente e continuando a chiudere entrambi.

Mano a mano che il tempo passava, i due continuavano a parlare fra loro di qualsiasi cosa gli venisse in mente. Non erano quelli i loro piani, affatto. Non erano i loro piani quelli di rimanere seduti nell'auto di Jisung, parcheggiati davanti alla casa di Minho, senza muoversi di un centimetro nonostante sarebbero potuti andare dovunque se l'avessero voluto. Jisung iniziò a realizzare che il motivo era che non volevano andare in un posto, volevano stare in compagnia l'uno dell'altro.

–Aspetta.– disse Jisung, sporgendosi dal suo posto per afferrare il cellulare di Minho e completare un livello di un gioco che non riusciva a sbloccare.

–Mi stai dicendo che sono scarso?– chiese l'altro, riprendendosi il cellulare e passando al livellosuccessivo.

–No. Sto solo dicendo che sono più bravo di te a questo gioco.– disse, ridendo.

–Mh-mh. A questo gioco.

–Vuoi andare al mio appartamento? Possiamo giocare a qualcos'altro.– propose Jisung.

–Tipo?

–Non lo so. Changbin mi ha minacciato l'altro giorno di buttare la mia wii se non l'avessi usata perché a quanto dice è "inutile". Quindi..wii party?– chiese, ridendo.

–Oh, ci giocavo sempre quando ero alle medie.– disse Minho.

–È un sì?

–Perché no.– rispose.


Fu così che finirono a giocare a minigiochi semplici in cui effettivamente Minho stava stracciando Jisung. L'appartamento di Jisung era silenzioso, l'unica cosa che si poteva sentire erano le loro voci e la solita musichetta della wii che usciva dalle casse della tv nella camera di Jisung.

Non sapevano neppure come si fossero ritrovati nella loro posizione attuale, ma a nessuno dei due dispiaceva. Jisung stava abbracciando Minho da dietro, quest'ultimo era seduto tra le sue gambe, tenendo il telecomando in basso, sotto quello di Jisung. Quando voleva farlo perdere sfruttava la loro posizione per spostare le sue mani a caso o per saltellare in modo che Jisung non potesse vedere.

–Un'altra vittoria per me.– disse Minho, contento, togliendosi il laccetto del controller, appoggiandolo in parte e lasciandosi ricadere completamente contro il petto di Jisung. Sentiva il suo respiro calmo sul suo collo, lo faceva rabbrividire.

Jisung sorrise, abbracciando Minho e appoggiando il mento sulla sua spalla. –Ti sei stancato di giocare alla wii, ora?– chiese, ridendo.

–Abbastanza. Anche se devo ammettere che è bello vincere così facilmente.

hypnotic. | minsungWhere stories live. Discover now