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Jisung si avvicinò per la terza volta a Minho, chiudendo gli occhi e ritrovando le sue labbra che gli erano mancate così tanto in quei pochi secondi in cui si erano staccati. Iniziò a muovere le sue lentamente contro quelle di Minho, aspettando con pazienza che l'altro ragazzo provasse a ricambiare e cercando di aiutarlo a capire come rispondere al bacio. Posò le sue mani sui suoi fianchi, accarezzandolo delicatamente mentre Minho spingeva la testa contro la sua, premendo contro le sue labbra e aprendole sempre di più mano a mano che il tempo passava, capendo come muoversi e riuscendo a seguire Jisung senza alcun problema dopo un po'. Il bacio si trasformò in fretta da uno calmo e dolce in uno un po' più spinto, le loro labbra che si muovevano veloci le une contro le altre. Minho alzò le mani verso il petto di Jisung, afferrando la sua maglia e stringendola forte tra le sue dita, cercando di liberare la tensione a cui non era abituato in un qualche modo e sentendo Jisung sorridere nel bacio.

–Come ti senti?– gli chiese, staccandosi appena da lui.

Minho aprì lentamente gli occhi, ritrovando quel viso che ormai conosceva bene. –Bene.– sussurrò, con la testa ancora tra le nuvole.

–Sì?

–Sì.

–Vuoi continuare?

Minho annuì, lasciando andare leggermente la presa sulla maglia di Jisung quando il ragazzo tornò a baciarlo, lasciandolo guidare il bacio e seguendo soltanto le sue labbra. Sì, si sentiva definitivamente bene. Più che bene.

La porta dell'appartamento si aprì e richiuse. –Jisuung.– la voce di Changbin risuonò nell'appartamento.

Jisung cercò di staccarsi da Minho, rimanendo intrappolato perché evidentemente il ragazzo voleva altri baci.

–Ji...sung.– disse Changbin, affacciandosi alla camera del ragazzo ma bloccandosi davanti all'insolita scena.

–Baby.– sussurrò Jisung, staccandosi da Minho, una mano sulla sua guancia. Il suo viso era a dir poco rosso, come anche le sue labbra, i suoi occhi leggermente lucidi. Jisung sospirò, abbracciandolo così che potesse appoggiare la testa sulla sua spalla, guardando contrariato il suo coinquilino. –Che vuoi?

Changbin gli fece una faccia a metà tra il sorpreso e il felice, mostrandogli un pollice in su.

–Senti, se non devi dirmi nulla, vattene da qui e chiudi la porta. Ho qualcuno di importante a cui pensare ora.– disse, accarezzando la schiena di Minho.

–Sissignore!– disse, afferrando la maniglia e chiudendo la porta, lasciandoli soli di nuovo.

Jisung prese un respiro profondo, lasciando che Minho si staccasse dalla sua spalla e restando ad ammirarlo per qualche istante. –Tutto bene?– chiese.

–Sì.– rispose, sorridendo lievemente.

–Com'è stato? Ti è piaciuto?

Minho annuì, tornando ad abbracciarlo, stavolta più forte.

–Se vuoi continuare dimmelo, abbiamo tutto il tempo del mondo.

–Possiamo?

–Certo che possiamo.– rispose Jisung, sorridendogli. –Non mi spingerò oltre per oggi, okay? Non voglio andare troppo in là se questi sono i tuoi primi baci.

Ma era tutto così naturale ormai. E si sentiva così bene, ogni volta che percepiva quell'insolito calore sprigionarsi dalle sue labbra verso il resto del suo corpo, ogni volta che il suo cuore cominciava a battere all'impazzata come se stesse correndo, anche se invece era fermo.

Jisung si riavvicinò a Minho, premendo la mano che era rimasta sulla sua schiena un po' di più, portando il suo corpo più vicino, le sue labbra di nuovo sulle proprie. Le schiuse leggermente, accorgendosi istantaneamente del modo in cui Minho muoveva le sue come se fosse molto più sicuro di sé, ora che si stava abituando a quel tipo di contatto, e decidendo di seguire il ragazzo invece che tentare di avere il controllo sulla situazione .Jisung non era mai stato comunque il tipo da prendere il controllo, da guidare altre persone, quindi non gli dispiaceva affatto.

hypnotic. | minsungTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang