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Quei baci erano lenti, controllati. Le mani di Jisung si spostavano lentamente dall'alto al basso della schiena di Minho, fermandosi e premendo leggermente quando le loro labbra si incontravano di nuovo. Perché dopo ogni bacio, per qualche motivo, si staccava da lui, guardandolo per qualche secondo prima di tornare ad unirsi a lui. Di nuovo e di nuovo.

Jisung sorrise, posando una mano sul suo viso e comprendendo finalmente cosa stava succedendo. Non era un caso, non lo era affatto. Non era un caso che gli piacesse così tanto il suo viso, che avrebbe preferito guardarlo in quel modo anziché tornare a baciarlo. Sì, il modo in cui si sentiva quando le loro labbra si muovevano le une contro le altre non sarebbe mai riuscito a compararlo a nient'altro, ma non era tutto. C'era molto di più.

–Minho.– sussurrò, e per qualche motivo sembrava che la sua voce gli si fosse bloccata in gola.

–Mhm?

Jisung sorrise lievemente, i suoi occhi ancora fissi su quelli di Minho, le guance che gli si stavano colorando di un tono ancora più scuro di rosso. –Non sei affatto fastidioso per me, ora. Vorrei poter stare di continuo con te, restare qui e parlare con te. Ascoltarti. Guardarti.– disse, sospirando. –Minho, io ti amo.– disse infine, pregando che l'altro ragazzo non la pensasse diversamente su di lui. Sì, sarebbe stato strano se non avesse provato lo stesso, siccome era letteralmente seduto su di lui e lo stava baciando da una buona mezz'ora, ma non poteva esserne certo. Era spaventoso anche per Jisung, provare qualcosa per qualcun altro.

Minho rimase in silenzio, abbassando lo sguardo.

"Minho, io ti amo."

Amore. Nessuno gli aveva detto quelle parole prima di quel momento. Lui stesso non le aveva mai dette, non le aveva neppure mai pensate. Possibile? Possibile che lui, un ragazzo di 23 anni, non avesse mai amato nessuno in vita sua? Non avesse provato nulla, neppure una cotta?

Per questo, nell'istante in cui sentì quelle parole uscire dalla bocca di Jisung, rimase un po' confuso su cosa significasse. Era certo che volesse passare tempo con lui esattamente come l'altro ragazzo voleva, e che non uscisse mai dalla sua testa. Ma quel modo strano in cui si sentiva, non riusciva a comprenderlo per bene. Era amore, quello che provava?

–Io..– disse, non trovando le parole giuste da dire per esternare la confusione nella sua testa.

–Ne sono sicuro ora. E volevo dirtelo, avevo bisogno di dirtelo. Qualunque cosa succeda, sappi che questo è ciò che io provo.– disse Jisung, accarezzandogli la guancia.

–Io non..non sono sicuro di cosa provo.– disse Minho, alzando di nuovo gli occhi su quelli di Jisung, cercando conforto in una persona che forse in quel momento non sarebbe riuscita ad aiutarlo. Ma era questo ciò che si era abituato a fare. Jisung era diventato il suo più grande conforto.

–Va bene, non importa. Lo capirai.– disse Jisung, abbracciandolo. –Non cambierà nulla tra noi, quindi non preoccuparti. Okay?

–Okay.– rispose, ricambiando l'abbraccio.

–Volevo solo che tu lo sapessi. Non voglio lasciarti andare. E non voglio che tu vada. Voglio solo..voglio solo stare con te. Non m'importa che succeda sempre, è solo che anche quando sono solo ormai l'unica cosa a cui penso sei tu.– disse Jisung, staccandosi da lui e posando di nuovo entrambe le sue mani sul volto di Minho. –Ti amo.– sussurrò, annullandolo spazio tra le loro labbra, di nuovo.

Minho ricambiò il bacio, appoggiando una mano su un braccio di Jisung e l'altra sul suo petto, afferrando la sua maglia tra le sue dita e attirandolo a sé, ancora di più.

–Anch'io.– disse, appoggiando la sua fronte contro quella di Jisung nell'unico istante in cui si erano fermati, vari istanti dopo. –Credo..credo anch'io di amarti.

hypnotic. | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora