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Non voleva spaventare Jisung. Il pensiero di vederlo terrorizzato lo faceva star male, gli faceva venire la nausea. Ma come poteva non farlo quando quello che doveva dirgli gli avrebbe sicuramente spezzato il cuore? E tutto per una persona che non c'entrava minimamente con la sua vita. Chi si diverterebbe a giocare così con le altre persone? Chi?

Sospirò, alzando lo sguardo sul ragazzo seduto davanti a sé, sul divano in soggiorno anziché in camera sua. Jisung capiva che c'era qualcosa che non andava dai dettagli di quell'incontro.

–Ascoltami soltanto.– disse Minho, abbassando di nuovo lo sguardo.

–Okay.– rispose Jisung.

"Okay? Okay."

Il modo così dolce di fare che Jisung aveva con lui lo fece rabbrividire.

–Qualche tempo fa..qualche settimana fa..sono stato con Felix da una certa persona. Lui mi aveva detto che era un'indovina, e anche se io non ho mai creduto in queste cose sono andato con lui perché ha insistito chissà per quanto tempo. Sarei solo dovuto andare lì e niente di più. Ma Felix ha pagato anche per me, e quella donna ha iniziato a parlare del mio futuro. Ha detto che qualcuno, un ragazzo mi avrebbe "ipnotizzato" o qualcosa di simile. Io ci ho riso su. Qualche tempo dopo ho incontrato te, quella volta in quel caffè. E lì qualcosa è cambiato nella mia testa, nel modo in cui pensavo.

Prese una pausa, prima di continuare poco dopo. –Non capivo cosa mi stesse succedendo, ma non ne ho mai parlato a nessuno perché credevo mi avrebbero preso per pazzo, o che fosse solo un'illusione. Ma per qualche motivo..non riuscivo a toglierti gli occhi di dosso. Non riuscivo a smettere di pensare a te, in ogni momento, anche se ti avevo visto per così poco tempo e ancora non conoscevo nulla di te. Ti sognavo la notte, probabilmente dicevo addirittura il tuo nome nel sonno. E sentivo questa urgenza a scriverti, a chiamarti, perché tutto ciò che volevo davvero era la tua attenzione, era sentirti, era vederti, stare con te. E appunto, non capivo cosa stesse succedendo, pensavo di essere impazzito. Ma oggi Felix mi ha portato di nuovo da quella persona, e..beh, a quanto pare aveva a che fare con 'sta roba. Lo so, sembra irreale. Non crederei mai a nulla del genere io stesso. Non ha senso logico. Ma è successo davvero, te lo giuro.– disse, alzando il suo sguardo con fatica, ritrovando gli occhi di Jisung intenti a fissarlo increduli.

–Cosa...?– chiese Jisung, cercando di processare tutto ciò che l'altro ragazzo gli aveva appena detto.

Solo qualche ora prima era con lui sul suo letto, intendo a baciarlo e a dirgli che lo amava. Gli aveva detto che lo amava per la prima volta, ne era così sicuro ormai.

E ora aveva appena ascoltato una delle storie più assurde di sempre uscire da quelle stesse labbra che aveva baciato più e più volte.

–Spero tu possa credermi, perché non so come fare per dimostrarti che sto dicendo la verità.– disse Minho.

Jisung scosse la testa piano. –No, no, non devi dimostrarmi nulla.– disse, tenendosi la testa con una mano. –Ti credo.

Ipnotizzato? Cosa significa, però? Lui non prova davvero quelle cose per me?

–Quindi..– iniziò a dire, realizzando che non sapesse come continuare. –Dimmi tu cosa dovrei fare ora. Voglio aiutarti, ma non so cosa fare.

Minho sorrise appena, stentendo un dolore lancinante salire dal suo petto verso la sua gola.

–Io..non riesco più a distinguere ciò che provo davvero da ciò che è successo a causa di tutto questo casino. Chiamamola "ipnosi"? Ho bisogno di un po' di tempo per pensare tra me e me a cosa è successo. Cercare di vivere qualche giorno di nuovo, ora che sono libero.

hypnotic. | minsungWhere stories live. Discover now