Capitolo 14: Devo Parlarti

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IL GIORNO DOPO

Pov Chantal

Fortunatamente la notte precedente ero riuscita a chiudere occhio, ora dovevo solo cercare di non far trapelare quello che era diventato il mio segreto. Se nessuno avesse scoperto che io ero lesbica non sarebbe cambiato nulla della mia vita, sarebbe stato tutto come sempre, non avrei dovuto imparare a ignorare i commenti che le persone retrograde avrebbe fatto.
"ora è meglio che mi prepari..oggi ho una lezione di danza e non posso assentarmi dato che ho una gara a breve" pensai tra me andando subito a prepararmi. Mentre sistemavo le cose nel borsone sentì il cellulare vibrare. Avevo ricevuto un messaggio da un numero che non era salvato in rubrica.
"di chi è questo numero?" pensai aprendo la chat perché ero curiosa di vedere cosa aveva scritto ma soprattutto volevo scoprire chi era.

-sei Chantal?-

Questo recitava il messaggio.
"ma non è che è Sasha che vuole infastidirmi con un nuovo numero?" pensai decidendo di risponde.

-si ma tu chi sei?-

-non ti ricordi di me? Ci siamo visti alla tua festa di compleanno, sono Christopher il fratello di Crystal-

-ah okay. Cosa vuoi? È successo qualcosa a Crystal?-

Notai che non era più online e allora decisi di scendere dato che mia madre mi stava chiamando urlando.
Durante tutto il tragitto in auto rimasi in silenzio, continuavo a pensare a cosa sarebbe potuto succedere se avessi detto alla mia famiglia di essere lesbica.
"sicuramente mi odieranno..non sarei più la loro bambina" pensai guardando fuori dal finestrino. Quella mia tensione non sfuggì agli occhi di mia madre che accostò sul ciglio della strada.
<ti vedo strana, che succede?> mi chiese appoggiando una mano sulla mia spalla.
<non succede niente...facciamo tardi se non ripartiamo> dissi usando un tono un po scocciato, con mia madre però non avevo quasi mai usato quel tono.
<si invece che c'è qualcosa che non va, usi sempre questo tono quando non vuoi dire qualcosa> disse un po dispiaciuta nel vedermi in quello stato. A quelle parole non sapevo come rispondere.
<e va bene se non vuoi parlare non importa..> disse ancora dispiaciuta mentre faceva ripartire la macchina.
<è che ancora non mi sento pronta a rivelare il mio segreto...non appena lo sarò te lo dirò> le dissi cercando di farla stare meglio ma sembrò non cambiare nulla.
"mi spiace" pensai sospirando e una volta arrivate a destinazione scesi dall'auto.
<a dopo> le dissi e poi entrai nell'edificio. Velocemente andai negli spogliatoi per cambiarmi. Mentre mi sistemavo i capelli sentì di nuovo vibrare il cellulare. Lo presi e notai che era Christopher.

-no non le è successo nulla-

-allora perché mi hai scritta?-

-perché devo parlarti. Sei libera adesso?-

-no sono a danza. Dopo il corso sono libera-

-va bene allora. Tra quanto finisci?-

-tra due orette, massimo due e mezza se faccio anche la doccia-

-okay. Incontriamoci in piazza. A dopo-

Stavo per rispondere quando qualcuno batté forte la mano sulla porta.
<signorina Devies posi quel cellulare, stiamo aspettando lei> disse battendo di nuovo la mano sulla porta. Subito posai il cellulare e mi guardai intorno: nello spogliatoio c'ero solo io. Guardai l'insegnante imbarazzata e subito uscì dallo spogliatoio per raggiungere l'aula. Gli altri mi guardarono ridacchiando ma con una mia occhiataccia smisero.
"chissà cosa vorrà dirmi Christopher" pensai iniziando a fare riscaldamento.
<allora partiamo subito con il ripetere le coreografie che porteremo in gara. Cominciamo con lei signorina Devies> disse l'insegnante avvicinandosi allo stereo. Raggiunsi il centro dell'aula e mi posizionai. La mia coreografia era una rivisitazione moderna del lago dei cigni. Non appena la base partì iniziai ad eseguire i vari passi cercando di essere il più leggiadra possibile. Mentre facevo una serie di piroette la base si fermò.
<non ci siamo, sei troppo rigida. Non puoi andare in gara se balli così> disse l'insegnante avvicinandosi a me per darmi qualche consiglio.
"ho sempre fatto così e le è sempre andata bene ma oggi no" pensai tra me mettendo in pratica i consigli che mi aveva dato.
<adesso va meglio> disse e una volta finito la coreografia tornai al mio posto per guardare gli altri ballare.

Fine corso di danza

Non appena l'insegnante disse che la lezione era finita mi precipitai subito nello spogliatoio facendomi una doccia veloce, non volevo arrivare tardi all'incontro con il fratello di Crystal.
"sono via in ritardo...e devo ancora avvisare i miei che torno a casa da solo" pensai e una volta uscita dall'edificio presi il cellulare per scrivere un messaggio al mio papy.

-ehy papy di a mamma che torno a casa da sola-

-come mai?-

-devo incontrare un amico-

-va bene ma non fare tardi e non cacciarti nei guai-

Posai il telefono e poi mi incamminai verso la piazza. Mentre camminavo iniziò a salirmi l'ansia, non sapevo di cosa parlarmi perciò non sapevo cosa aspettarmi.
"spero che non sia nulla di grave" pensai e una volta arrivata in piazza mi avvicinai alla panchina su cui era seduta la persona che dicevo incontrare.
<sei in ritardo> disse facendomi spazio sulla panchina.
<scusa la lezione è durata più del previsto> ribattei sedendomi accanto a lui. Per un po restammo in silenzio a guardarci intorno ma poi decisi di parlare.
<allora di cosa volevi parlarmi?> chiesi girandomi verso di lui.
<sarò diretto : provi qualcosa per mia sorella?> chiese e a sentire quella domanda spalancai gli occhi. Dovevo trovare un modo per non dire la verità e speravo davvero di riuscirci.
<ma ti sembrano domande da fare?> dissi io un po infastidita e lui ridacchiò.
<direi di sì dato che ho notato che la guardi sempre con gli occhi a cuoricino> disse con tono provocatorio. Stava cercando di farmi dire la verità, molto probabilmente dal mio tono infastidito aveva intuito qualcosa.
<io non la guardo con gli occhi a cuoricino> dissi io cercando ancora di non far trapelare nulla di lui mi guardò e ridacchiò di nuovo.
<durante la festa ti ho osservata spesso e il tuo sguardo era quasi sempre puntato su mia sorella> disse lui tornando ad essere serio.
"e adesso che faccio? Gli dico la verità o nascondo questo lato di me?" mi chiesi mentalmente ritrovanomi a fissare le mie scarpe senza dire nulla. Era una decisione difficile da prendere, non avrei voluto che qualcuno rivelasse i miei segreti.
<almeno rispondi a questa domanda : ti piacciono le ragazze?> mi chiese spezzando quel silenzio che era creato tra di noi. Senza rendermene conto mi ritrovai ad annuire e subito mi coprì il viso con me mani, un po era per la vergogna e anche un po per la paura di ricevere i primi commenti sul mio orientamento.
<guarda che non c'è nulla di male> disse lui cercando di rassicurarmi avendo notato che il mio umore era cambiato.
<per te è facile..> sussurrai scoprendomi il viso e cercando di non sembrare una bambina che piangeva sempre.
<devi essere più forte di chi tu giudicherà, devi essere felice tu non loro> disse e senza dire altro mi abbracciò, quelle sue parole mi fecero accennare un piccolo sorriso, per un attimo nella mia testa mi apparì un immagine di me e di Crystal felici insieme.
<mi prometti di mantenere il segreto? Almeno fin quando non sarò pronta a dirlo> gli chiesi sussurrando quasi come se non volessi farmi sentire. Non volevo che il mio segreto venisse rivelato da un'altra persona, dovevo dirlo io al momento giusto.
<va bene ma mi prometti che prima o poi lo dirai?> chiese a sua volta e in quel momento mi allontanai sciogliendo l'abbraccio.
<si...lo dirò..poi se sai mantenere i segreti ti dico anche l'altra parte del mio segreto> dissi sussurrando mentre lo guardavo con la coda dell'occhio.
<ovvio che so mantenere i segreti, di cosa si tratta?> chiese curioso diventando improvvisamente allegro.
<mi piace tua sorella> dissi velocemente diventando subito rossa come un pomodoro.
<guarda che l'avevo capito, secondo me sareste una coppia stupenda> disse lui ammiccando un sorrisetto.
<non dirglielo eh> dissi ancora imbarazzata.
<non preoccuparti non glielo dirò, ora devi andare ci si vede> disse lui alzandosi e lasciandomi lì da sola sulla panchina.

E se fossi..Where stories live. Discover now