Capitolo 39: Una Piccola Palla Di Pelo

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Pov Chantal

Quella passeggiata stava facendo bene ad entrambe, stavano riuscendo a stare tranquille in mezzo a tante persone.
<forse alcuni pensano che siamo solo amiche> disse Crystal che guardava le varie vetrine dei negozi.
<a me non importa ciò che pensano gli altri, se io sono felice perché dovrei pensare al parere delle altre persone?> chiesi sorridendo e le diedi un piccolo bacio sulla guancia.
Dopo qualche minuto ci fermammo, eravamo in po' stanche dato che avevamo camminato molto.
La panchina su cui si eravamo sedute si trovava proprio di fronte al negozio di animali, dalla vetrina si vedevano grosse gabbie con tanti uccellini e vari accessori per cani e gatti.
<ma tuo padre non doveva regalarti un animaletto?>chiese Crystal avendo notato che non toglievo lo sguardo da quella vetrina.
<si..ma forse cambiò idea dopo la punizione che mi fu data a scuola..forse pensa che non me lo meriti più>risposi sospirando.
Essendo figlia unica spesso a casa mi sentivo sola e un piccolo animaletto poteva sicuramente riempire quel vuoto quando nemmeno Crystal c'era.
<se avessi portato il portafogli te l'ho avrei comprato io> disse Crystal arrossendo un po.
"ma quanto è adorabile" pensai stringendola forte.
Amavo tanto anche la sua generosità, era disposta a fare tutto per rendermi felice.
<grazie, ma non c'è ne bisogno che tu lo faccia. Aspetterò ancora un po' e se non arriva verremo insieme a scegliere un pelosetto> dissi sorridendo ancora una volta.
Restammo li per qualche minuto, poi decidemmo di andare a casa sua.
Casa di Crystal non era lontana da li e in quel momento sembrava disabitata. Non si sentiva nessuno che diceva stupidaggini e non si sentivano i passi di qualcuno che andava avanti e indietro.
<è così silenzioso qui> ridacchiai sedendomi sul divano mentre Crystal prendeva qualcosa da bere.
<eh già..però almeno possiamo stare un po' in pace>ridacchiò passandomi un bicchiere di succo.

Pov Crystal

Finalmente sapevo cosa regalare alla mia ragazza, quando lei sarebbe tornata a casa sarei andata al negozio di animali per prenderle una pallina di pelo.
"quale sarà l'animaletto perfetto per lei?" pensai guardandola.
Sapevo che qualsiasi animaletto le avrebbe fatto piacere, ma io ne volevo uno che l'avrebbe fatta innamorare al primo sguardo.
<oh no> disse Chantal guardando il telefono.
<che succede?> chiesi. Ero così assolta nei miei pensieri che forse non avevo sentito se mi aveva detto qualcosa.
<devo già tornare a casa, ma non voglio lasciarti sola> borbottò lei mettendo il telefono il tasca.
"tempismo perfetto!" pensai portando i bicchieri vuoti in cucina.
<non preoccuparti. Sicuramente tra poco tornerà mio fratello e perciò non sarò sola> ridacchiai. Lei mi salutò con un bacio e poi andò via.
Aspettai una mezz'oretta prima di uscire, volevo essere sicura che Chantal non fosse ancora per strada.
Arrivata davanti al negozio di animali mi fermai perché ero indecisa, non sapevo cosa scegliere.
Sospirai leggermente e mentre stavo per entrare nel negozio un ragazzo mi urtò e tanti volantini caddero a terra.
<scusami, non volevo urtarti. Ti sei fatta male?> chiese lui aiutandomi ad alzarmi.
<non preoccuparti. Non mi sono fatta niente> risposi e poi gli diedi una mano a raccogliere i volantini e per curiosità ne lessi uno.

-purtroppo per mancati fondi il nostro rifugio per animali e costretto a chiudere. Cercheremo di tornare non appena avremo i fondi necessari. Siete gentili e date una casa ai cuccioli che non possono sopravvivere da soli-

Sotto tutte quelle parole c'era l'indirizzo e il numero di telefono.

<poveri animali> sussurrai poco dopo che il ragazzo andasse via. Ora sapevo cosa fare, invece di comprare un animaletto lo avrei adottato. Fortunatamente riuscì a trovare in fretta quel rifugio.
<buongiorno signorina> disse cordialmente un anziano che si assicurava che in ogni gabbia ci fosse una ciotola d'acqua e il cibo.
<buongiorno> sorrisi e poi iniziai a guardami intorno.
Subito dei miagolii attirarono la mia attenzione. In mezzo a delle gabbie con dei cuccioli di cane, c'era un piccolo gattino che sembrava voler attirare la mia attenzione.
"fammi dare un'occhiata" pensai e avvicinandomi. Per paura di fargli del male lo accarezzai con un dito e il gattino cercò di abbracciarlo mentre continuava a miagolare.
"ma che tenero" pensai.
<noto che le piace. È sempre affettuosa con tutti ma nessuno la vuole> disse l'anziano sospirando leggermente mentre controllava uno dei cuccioli di cane.
<e perché?> chiesi dispiaciuta.
<lei è risultata la più piccola della cucciolata, i suoi fratellini erano più gradi e tutti paffuti dal pelo bianco..lei era l'unica con le macchie e con il colore degli occhi diverso> disse. Infatti la gattina aveva un occhietto azzurro e uno marrone ma per me la rendevano più bella.
<spero che qualcuno adotti questa piccolina prima che sia troppo tardi> sospirò l'anziano.
"lei è l'animaletto perfetto per la mia ragazza" pensai.
<vorrei adottarla io se è possibile> dissi e lui subito mi guardò. Improvvisamente aveva iniziato a sorridere.
<certo che puoi> sorride aprendo la gabbia. La gattina subito si lanciò tra le mie braccia.
"coccolona come Chantal" pensai sorridendo.
L'anziano fu così gentile da regalarmi tutto ciò che sarebbe servita per la gattina.
Cercando di non far cadere la gattina spinsi lo scatolone con le sue cose fino a casa di Chantal dove suonai subito il campanello.
Speravo con tutta me stessa che apprezzasse il mio gesto.
<ciao Crystal. Cosa ti porta qui?> chiese mia suocera che aveva aperto la porta.
<ho un piccolo regalo per Chantal> risposi io mostrando tutto ciò che avevo preso. Lei sorrise e mi fece entrare in casa.

Pov Chantal

Ero dovuta uscire con mio padre per comprare delle nuove scarpette da danza dato che avevo rovinato le mie. Fortunatamente tornammo in fretta a casa e non mi sarei mai aspettata di trovare Crystal li.
<amore> dissi io andando subito ad abbracciarla. Il mio sguardo subito dopo cadde sullo scatolone.
<ti stai trasferendo qui?> chiesi ridacchiando.
<no. Sono cose che ti serviranno per questa piccoletta> rispose lei aprendo la giacca. Subito ne spuntò la testolina di una gattina. Rimasi senza parole, il mio desiderio di avere un animaletto si era finalmente realizzato.
<ma non dovevi> balbettai cercando di non piangere. Quella gattina non allena la presi in braccio fece le fusa, era adorabile come Crystal.
Mia madre e la mia ragazza mi aiutarono a sistemare le varie cose in giro per la casa. Le ciotole le avrebbe avute in salotto e in camera mia, non volevo che restasse a corto di cibo e acqua. La lettiera fu messa nel bagno mentre la sua cuccetta decisi di metterla in camera mia accanto ad un cestino con i suoi giochini. Volevo tenerla sempre d'occhio.
Anche se ora avevo una piccola palla di pelo non avrei trascurato Crystal.
Quella gattina che decisi di chiamare Macchietta ci avrebbe unite ancora di più.

E se fossi..Where stories live. Discover now