Capitolo 30: So Che Sei Stata Tu!

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Pov Chantal

Corsi per tutta la scuola alla ricerca di Sasha, ma non la trovavo, sembrava essere svanita nel nulla. Ero sicura però che fosse a scuola, l'avevo vista quando ero arrivata quella mattina .
"dove cavolo si è cacciata?" pensai con la rabbia che cresceva sempre di più. Mi fermai un attimo per prendere fiato ma se non lo avessi fatto sarebbe stato meglio; un gruppetto di ragazze snob mi accerchiarono e mi appiccicarono addosso dei bigliettini con scritto:

-lella-

-lesbica  di merda-

-sei contro natura-

Velocemente li staccai dalla mia pelle e li strappai lasciando cadere a terra quelle specie di coriandoli che si erano creati nelle mie mani.
<oh no! La lesbica si sta arrabbiando> disse ironica una di quelle ragazze, eppure dovevano essere le più mature dato che erano dell'ultimo anno.
"questa storia mi sta già facendo impazzire " pensai cercando di ignorare le battutine che stavano facendo.
<che c'è? Hai perso la lingua oltre che la dignità?> chiese punzecchiandomi con le unghie rifatte.
<non la toccare, rischi di diventare lesbica come lei> le disse la sua amica che la allontanò bruscamente da me.
<invece di pensare a rompermi le scatole , andate a recuperare i vostri fidanzati che baciano  le altre mentre voi siete qui a rompere le scatole alle persone> dissi prima di ricominciare a cercare Sasha. Sentì la sua voce irritante provenire dal piano superiore, subito lo raggiunsi percorrendo velocemente le sue. Quando arrivai su quel piano trovai varie persone , tra tutte però non c'era quella che cercavo.

Pov Crystal

Restare li da sola in classe con le persone che si affacciavano dalla porta della classe  ridacchiando solo per fare battutine o per chiamarmi in modo poco carino non era bello, mi faceva sentire fuori luogo. Quel maledetto post in pochi minuti mi aveva completamente rovinata, mi aveva messa in cattiva luce e sicuramente quelle poche amicizie che ero riuscita a stringere sarebbero andate perse.
"la mia vita non poteva andare peggio" pensai nascondendo il viso tra le braccia poggiate sul banco. In quel momento volevo solo sparire così che nessuno potesse ferirmi. In molti avevano ancora la mentalità chiusa, mentalità che non permetteva di accettare che qualcuno potesse amare una persona dello stesso genere. Mi furono lanciate contro delle palline bagnate di saliva che si appiccicarono ai capelli. Per mia fortuna però in quel preciso momento passò l'insegnante di danza che mandò quel gruppetto nell'ufficio del preside.

Pov Chantal

Arrivata al piano superiore fui richiamata più volte da alcuni professori perché stavo correndo nei corridoi; con qualche piccola scusa riuscì ad evitare delle punizioni.
"Sasha dove cavolo sei?" pensai camminando velocemente fino ad arrivare ad una porta trasparente che portava alle scale di emergenza e li finalmente la trovai, se ne stava seduta su uno dei gradini a spettegolare con Gabriella.
<guarda un po' chi si vede> disse Sasha fissandomi dalla testa ai piedi.
<ho saputo di quel tuo piccolo segreto> disse ancora alzandosi dal gradino per posizionarsi di forte a me.
<ma sta zitta! È inutile che fingi di importarti di questa cosa> dissi io sempre più arrabbiata. Ormai ogni volta che la vedevo mi saliva il nervoso. Da un nostro piccolo litigio tutta la nostra grande amicizia era finita.
<ma infatti a me non importa nulla, anzi sono felice che qualcuno ti abbia smascherata, si vedeva chiaramente che nascondevi qualcosa> ghignò per poi ridacchiare con Gabriella.
<è inutile che fingi, SO CHE SEI STATA TU! > urlai l'ultima parte. Sentendo quel mio tono alto alcune persone li vicine si avvicinano.
<e anche se fosse?> mi chiese con aria di sfida.
"quanto la odio" pensai stringendo i pugni. Dovevo veramente trattenermi sennò avrei rischiato di darle qualche colpo su quella sua faccia da snob.
<che c'è? Hai perso la lingua?> chiese ancora per provocarmi. Mi stavo avvicinando sempre di più a lei ma fui prima bloccata da Jason e poi dalla voce di un insegnante.
<questo non è il posto per litigare, filate immediatamente dal preside> disse serio prima di condurci dal preside. Non ci lasciò andare da sole, forse aveva il timore che ci saremmo picchiate.
<pensavo di essere stato chiaro con voi due> ci fissò poggiando le mani sulla sua scrivania in legno scuro.
<è stata lei a cominciare> dissi indicando Sasha.
<a me non interessa. Non posso tollerare certi atteggiamenti nella mia scuola. Per quello che mi è stato riferito ho tutto il diritto di darvi una severa punizione: siete entrambe sospese per una settimana, tornerete lunedì prossimo. Ora andate fuori> disse alzando la voce. Fissai male Sasha e poi andai a recuperare le mie cose. Non ebbi nemmeno il tempo di avvisare Crystal, fui condotta fuori sulla scuola dove c'era mio padre appoggiato alla sua macchina, aveva uno sguardo deluso.
<a casa ne parleremo>mi disse prima di risalire in macchina. Presi posto dietro di lui e appoggiai la testa al finestrino

E se fossi..Where stories live. Discover now