Capitolo 31: Mi Dispiace

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Pov Chantal

Arrivata a casa scesi subito dall'auto e mi precipitai in casa, andai subito in camera mia. In quel momento volevo restare da sola, non volevo parlare con nessuno.
"che cavolo ho combinato?" pensai appoggiando la schiena contro la porta chiusa alle mie spalle. Lentamente scivolai lungo la porta fino a ritrovarmi seduta a terra con le braccia e la testa appoggiate alle ginocchia.
Improvvisamente sentì crescere in me un senso di colpa, sicuramente causati da ciò che era successo a scuola, avevo deluso un po' tutti, dal preside che credeva in me passando poi ai miei genitori e per finire Crystal.
"cosa farà lei adesso senza di me?" pensai mentre le lacrime mi rigavano le guance.
"ho combinato un guaio" pensai cercando di calmarmi.

Pov Crystal

Ero corsa nel bagno per togliermi le palline dai capelli, li sentì confabulare delle ragazze sul fatto che Sasha e un'altra ragazza erano state sospese per essersi quasi picchiate durante un litigio.
<poverina...lei sicuramente non lo saprà> sussurrò una mentre mi fissava. In quel momento mi venne un dubbio: Chantal era corsa fuori dalla classe per parlare con chi lei credeva stesse dietro al blog, e ora che ci facevo caso non era ancora tornata.
"non è che Chantal è stata sospesa con Sasha" pensai e anche se titubante mi avvicinai al gruppetto.
<s-scusate l'intrusione, chi è stato sospeso?> chiesi sempre più preoccupata. Speravo che non fosse Chantal ad aver subito quella punizione.
<Sasha e...> disse bloccandosi di colpo.
<Chantal...dico bene?> chiesi con un velo di tristezza.
<purtroppo si...mi dispiace per voi, non meritavate tutto questo> sussurrò prima di abbracciarmi. Anche se non la conoscevo ricambiai quella stretta, forse qualcuno in quella scuola aveva un cuore.

Pov Jonathan

Non ebbi nemmeno il tempo di dire una parola che mia figlia era scappata in casa. Afferrai il suo zaino e andai in cucina.
<vorrei sapere cosa sta succedendo a Chantal> dissi a mia moglie sospirando. Lei subito smise di fare i piatti e si venne a sedere al mio fianco.
<è solo una ragazza..a quell'età possono essere imprevedibili> disse calma appoggiando le mani sul tavolo.
<ciò non toglie il fatto che abbia esagerato!> dissi iniziando ad innervosirmi.
<di certo arrabbiarti non migliorerà la situazione> disse sospirando. In quel momento mi sentivo un po' un fallito, un padre che non era stato in grado di educare la figlia per evitare che si comportasse male.
<prova a parlarle, magari ti racconterà ciò che è successo> suggerì dandomi una pacca sulla spalla prima di tornare a lavare i piatti. La guardai allontanarsi senza dire nulla. Conoscevo bene mia moglie e sapevo che anche lei era un po' arrabbiata per ciò che nostra figlia aveva fatto, solo che non voleva ammetterlo. Sospirai e poi mi alzai dalla sedia per andare da Chantal.
Arrivato fuori dalla sua stanza si capiva che stava piangendo, quei suoi singhiozzi mi fecero sentire triste. Dovevo mettere da parte la rabbia per far star meglio la mia bambina. Feci un respiro profondo e poi bussai alla porta ma non ricevetti risposta, provai una seconda volta ma niente, non rispondeva.
<Chantal..sono papà, apri la porta..non voglio farti male o sgridarti, voglio solo parlare> dissi un po' triste. Dopo un po' lentamente la porta si aprì. Mi sentì ancora più desolato nel vedere la mia piccola in quello stato: aveva gli occhi rossi e le guance bagnate dalle lacrime che sembravano non voler smettere di sgorgare dai suoi occhi. Distinto la abbracciai e lei  subito si appoggio' a me. La presi in braccio come quando era piccina ed entrai in camera chiudendo la porta, volevo che si sentisse di più a suo agio.

Pov Chantal

In primo momento non ero sicura di voler aprire la porta ma poi mi decisi a farlo, quello era il momento giusto per spiegare cosa era successo. Sentire il calore e il conforto dello stare tra le braccia di papà mi fece sentire meglio. Non ero felice ma almeno non stavo più piangendo. Lentamente alzai lo sguardo per guardarlo negli occhi.
<vuoi spiegarmi cosa è successo?> chiese appoggiandomi sul letto. Feci un respiro profondo e poi iniziai a raccontare tutto: dalla foto pubblicata sul blog seguito da quasi tutta la scuola, ai vari insulti e battutine che mi erano state tutte e finì raccontando anche della quasi rissa avuta con Sasha.
<mi spiace per quello che è successo..ma ti ho sempre spiegato che la violenza non è mai il modo migliore per risolvere i problemi> sospiro' facendomi qualche carezza sulla schiena.
<lo so ma in quel momento non ci ho visto più dalla rabbia> dissi abbassando lo sguardo, mi sentivo ancora in colpa e delusa per essere arrivata a quel punto, avevo lasciato che le emozioni prendessero il sopravvento.
<mi dispiace..>sussurrai tornando a guardare mio padre.
<scuse accettate, ma non farlo mai più> sussurrò stringendomi di nuovo in un caloroso abbraccio

E se fossi..Where stories live. Discover now