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"Innamoratevi

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"Innamoratevi.
Almeno una volta nella vita.
Non importa per quanto, come o di chi, ma innamoratevi. É tutto un gran casino, ed è bellissimo".

- Charles Bukowski

❄︎

Maharishi Mahesh scrisse, ai suoi tempi, che ciò che abbiamo fatto, il risultato di ciò ci torna indietro, oggi, domani, cento anni dopo, cento vite dopo e per sempre. Non ero solita credere alla giustizia terrena, né a quello che gli umani chiamavano "karma", ma nei giorni successivi alla tragedia ci credetti un pizzico di più. 

Denholm venne condannato a sei anni di reclusione per violenza sessuale e domestica su minori, ad altri quattordici anni per tentato omicidio e altri cinque per omicidio colposo. In tutto si sarebbe fatto venticinque anni al fresco di una cella, che per la sua età non esattamente giovanile era come dire che la sua vita l'avrebbe conclusa in una cella da poco più di due scarsi metri. 

Non era abbastanza, non ci avrebbe riportato indietro Nivek, non avrebbe dato una vita migliore a due bambini innocenti e non avrebbe cancellato i traumi dei ragazzi o delle ragazze dell'istituto. Non avrebbe cambiato un bel niente del passato, ma del futuro avrebbe modificato tutto. 

Mi riscossi dai miei stessi pensieri e il mio stomaco si riempì delle solite farfalle che avevano preso abitazione lì in maniera permanente quando notai Dantalian cospargere la mia porzione di waffle, sopra un piatto già poggiato sul tavolo, con dello sciroppo d'acero e delle fragole a pezzetti. Mi aveva preso anche una tazza di cioccolata, anche se la mia preferita rimaneva quella italiana, e per lui aveva scelto una fetta di torta alle arance accompagnata da una tazza di latte e cereali. Ingordo come sempre. 

Il mio sguardo cadde sul posto vuoto ai lati del tavolo e alla fetta di torta alle carote posta davanti che sarebbe rimasta intatta, così come il tè freddo che era solito prendere la mattina. Con una morsa allo stomaco cercai di nascondere le emozioni, una cosa che avevamo imparato a fare tutti in quei giorni dettati da nuove routine, e salutai Dantalian con un dolce bacio sulla guancia. 

Nessuno si baciava più sulle labbra per via di Myn, che mangiava solo per via del bambino che portava in grembo e per le nostre minacce. 

L'intera colazione passò come ognuno dei pasti principali degli altri giorni, ovvero a parlare di tutto ciò che non c'entrasse con la nostra vita e l'incognita di ciò che ci aspettava. Nel tempo restante preparavo o aiutavo qualcuno di noi a fare le valigie, anche se ogni tanto arrivava qualcuno dei ragazzi e ci guardava con occhi nostalgici. Nessuno era pronto a entrare nella visione che quello non fosse un addio, ma un arrivederci, e che non ce ne saremmo andati se prima non avessimo visto il nuovo proprietario. 

TecumWhere stories live. Discover now