4. Damon

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La vita ti sorprende sempre, lenta, 

tranquilla e monotona scorre.

 Poi improvvisamente una situazione

 imprevista e imprevedibile accade. 

(Vasco Rossi)


Mi stropiccio gli occhi assonnato. Sono le sette, ho dormito pochissimo e fra meno di mezz'ora devo presentarmi in campo. Il coach non ammette ritardi. Apro la porta del bagno e mi dirigo verso la doccia. Un po' d'acqua è ciò che mi serve per attivare i neuroni penso.

Un urlo rompe il silenzio e mi sveglio all'improvviso. Spalanco gli occhi e mi ritrovo davanti Audrey. Nuda. Sotto la doccia.

Merda. Questa scena resterà nelle mie fantasie e nella mia mente per un bel po'.

<<ESCI!>>, sbraita cercando di coprirsi con le braccia. Non mi muovo. Non ci riesco. <<Damon cazzo! Esci subito!>>

Abbasso lo sguardo e capisco subito di aver commesso un gravissimo errore. La bocca mi diventa arida. Le sue gambe sono lunghe in maniera inverosimile e l'unica cosa a cui riesco a pensare è la sensazione che darebbero avvolte attorno ai miei fianchi.

I miei occhi dotati di volontà propria danno una sbirciatina ai suoi seni pieni premuti contro il braccio pieno di schiuma. Le mie mani prudono dalla voglia di toccare la sua pelle liscia e setosa. So anche che se ci provassi probabilmente mi taglierebbe le palle.

Ed io ci tengo ai miei gioielli.

<<Perché sei ancora qui?>>, urla furiosa.

Deglutendo un gemito, sollevo lo sguardo e incrocio i suoi bellissimi occhi cioccolato. La rabbia lampeggia nelle sue pupille e riprendo possesso delle mie facoltà mentali. <<S-scusa. Mi dispiace>>. In parte. Ritrovarmela nuda a pochi centimetri è il miglior risveglio che potessi sognarmi.

Sicuramente però affronterò l'allenamento con una erezione epica. E credetemi correre in questi stati è terribile.

<<DAMON>>, sbraita.

Sono caduto in trance un'altra volta. Cazzo. Devo assolutamente uscire di qui prima di fare qualcosa di stupido. Faccio due passi indietro continuando a guardarla. Le sue guance sono rosse per l'imbarazzo e i suoi occhi infuocati per la rabbia. Bellissima. Non mi viene in mente altra parola per descriverla.

Si allunga per prendere l'asciugamano e se lo avvolge attorno al corpo in fretta. <<Ora vengo lì e ti picchio se non esci>>, mi minaccia.

Sollevo le mani in segno di resa. <<È quello che sto facendo>>, rispondo con voce roca. O quello che sto provando a fare ma sembra che le mie gambe non vogliano rispondermi.

Micah spalanca la porta del bagno. <<Che cazzo succede?>>, chiede facendo rimbalzare lo sguardo fra me e Audrey.

<<Il pervertito del tuo amico è entrato mentre mi stavo facendo la doccia!>>, spiega Audrey puntandomi un dito contro il petto. È davvero arrabbiatissima.

<<Non l'ho fatto di proposito>>, mi giustifico. <<La porta non era chiusa a chiave>>.

Audrey sbatte un piede a terra. <<Perché non avete una chiave!>>

Micah mi guarda e non capisco se voglia prendermi a pugni o scoppiare a ridere. <<Amico, la prossima volta bussa prima di entrare>>, mi rimprovera.

QUALCUNO COME TEWhere stories live. Discover now