26. Audrey

17K 448 33
                                    

Apro gli occhi e la prima cosa che vedo nella luce fioca del giorno fuori dalle finestre della stanza, è il viso incredibile di Damon. Sta dormendo, i lineamenti sono rilassati e la bocca sembra quasi tirata in un sorriso. Sembra così pacifico e sereno.

Il mio cuore accelera i battiti e una strana sensazione si impossessa di me: panico. Merda, sono stata a letto con Damon e mi è piaciuto da morire. C'è stata una chimica pazzesca, qualcosa che non ho mai provato in vita mia.

Una scintilla di qualcosa di nuovo e terrificante. Qualcosa che fra di noi non avrebbe dovuto esserci dopo tutti questi anni passati a darci il tormento. Eppure, è qui. Sta spingendo per emergere in superficie e travolgermi.

Provo dei sentimenti per questo bellissimo e insopportabile ragazzo disteso al mio fianco. Rendermene conto però mi fa sentire in preda ad un'ansia che mi stringe il petto in una morsa. Sono terrorizzata. 

So che gli ho promesso che sarei rimasta e che non sarei scappata, ma non riesco a restare ferma qui, con i miei pensieri che corrono nella mia testa a tutta velocità. Ho bisogno di prendermi un minuto. Mi sento sopraffatta.

Mi tolgo di dosso il braccio muscoloso di Damon e sgattaiolo fuori dal letto, cercando di non fare rumore. Quando si sveglierà e non mi troverà qui, si arrabbierà. Così decido di lasciargli un bigliettino. Trovo un pezzo di carta da sopra la sua scrivania incasinata di libri e una penna.

Ehi, Damon. So che ti ho promesso che sarei rimasta, ma ho bisogno di uscire e mettere un po' di distanza stamattina. Ieri sera è stato fantastico. Grazie. A.

Lascio il foglio sul cuscino ed esco di soppiatto dalla sua camera. Entro nella mia, mi vesto rapidamente e mi precipito dalla mia migliore amica. Ho un disperato bisogno di parlarne con qualcuno o esploderò.

Mi presento nella sua stanza della confraternita delle Kappa senza preavviso e la trovo ancora che dorme, sepolta sotto un ammasso di coperte. Mi siedo sul letto pesantemente e la scuoto per una spalla. <<Ehi, S. Svegliati!>>

Borbotta qualcosa di incomprensibile. <<Dee, ma che fai?>> Le levo le coperte di dosso. <<Ok, ok sono sveglia>>. Apre un occhio e mi guarda. <<Che succede? Hai gli occhi quasi fuori dalle orbite>>.

Prendo fiato e sgancio la bomba. <<Sono andata a letto con Damon>>.

Scatta a sedere, ora sveglissima. Sorride piena di entusiasmo. <<Merda! Era ora amica! Congratulazioni!>>

Le do una spintarella leggera. <<No, non capisci. Sto impazzendo. Letteralmente>>. Sono in preda ad una crisi isterica epica. La peggiore mai avuta.

<<Cosa c'è di così terribile?>>, domanda sbadigliando.

Nascondo il viso fra le mani, trattenendo a stento un gemito. <<Tutto>>.

Aggrotta le sopracciglia. <<E' stato brutto? Avrei scommesso che Damon fra le lenzuola fosse almeno un otto pieno>>.

Sorrido anche se dentro mi sento scombussolata. <<E' un dieci pieno>>, sussurro.

Ridacchia. <<Merda, sono invidiosa Dee. Allora perché sei qui, nel mio letto anziché a farti dare un'altra bella ripassata mattutina?>>, chiede sollevando un sopracciglio.

Mi butto di faccia sul letto. <<Perché quando mi sono svegliata sono andata nel panico e sono scappata. Ecco perché>>.

<<Damon si incazzerà a morte quando non ti troverà>>. La sua frase mi fa sentire anche peggio. Mi sto comportando da codarda, lo so bene, ma l'istinto ha preso il sopravvento.

Se lui se ne è pentito? Se non sono stata all'altezza delle sue aspettative? Se non ha provato quello che ho provato io?

Ecco, sono di nuovo nel panico.

<<Probabile. Non so che cosa fare>>, dico. La voce attutita dalle coperte.

Summer mi accarezza una spalla e si butta accanto a me. <<Ti farò un paio di domande e tu risponderai senza pensarci troppo. D'accordo?>>

Mi giro nel fianco per guardarla negli occhi. <<D'accordo>>. Può funzionare. Magari mi aiuterà a chiarirmi i pensieri.

<<Ti è piaciuto stare con lui ieri sera? Non parlo del sesso, ma tutto il resto>>.

<<Sì>>. Era stato magico. Non mi ero mai divertita tanto con un ragazzo.

<<Lo vedi come il tuo futuro ragazzo?>>

Esito. <<Sì>>, dico alla fine. <<Anche se non andiamo d'accordo e litighiamo spesso per qualsiasi cosa. Mi fa sentire viva, credo>>.

Sorride. <<Sì, è così>>, conferma. <<Ti penti di essertene andata sta mattina?>>

<<Sì, un po' sì. Però avevo paura che lui aprisse gli occhi e rimpiangesse quello che è successo>>.

Sbuffa. <<Oh, Dee. Ma quanto sei ceca? Quel ragazzo è pazzo di te da mesi e mesi. Hai avverato il suo cazzo di sogno>>.

Ridacchio. È molto probabile o almeno è quello che mi ha detto lui nel nostro gioco delle confessioni. <<Forse, ma non dice mai quello che pensa. È difficile da capire a volte>>.

<<Parlaci allora. Chiedigli cosa si aspetta adesso e vedrai che le tue ansie si placheranno>>.

La abbraccio. <<Grazie, S.>>.

Ride. <<Ora offrimi la colazione visto che mi hai buttata giù dal letto così presto e hai interrotto il mio sogno con Harry Styles come protagonista>>.

Alzo gli occhi al cielo, divertita. <<Sei sempre la solita scroccona!>>

Mi fa l'occhiolino. <<I miei servizi hanno un prezzo, mia cara>>.

<<Ma smettila!>>

Assieme raggiungiamo la caffetteria del campus e facciamo colazione. Ovviamente pago io. Controllo ossessivamente il telefono per tutta l'ora in cui restiamo sedute al tavolo. Nessun messaggio da parte di Damon. In fondo me lo merito, ma ho bisogno di spiegargli. Non voglio che finisca tutto così.

Mi piace troppo.

<<Ho due ore libere prima delle lezioni. Mi sa che torno a casa>>, dico a Summer. Damon probabilmente è già uscito per gli allenamenti ma se mi sbrigo forse lo incontrerò prima che esca.

Mi manda un bacio volante. <<Scrivimi più tardi e non darti troppo da fare con il tuo sexy giocatore di football!>>, urla in mezzo alla folla di studenti.

Le rivolgo il dito medio. La solita! Deve farsi riconoscere ovunque. Corro via, morta di imbarazzo per tutte le teste che si sono girate a guardarmi. Spero nessuno mi darà il tormento perchè ho deciso di uscire con il loro capitano preferito.

Arrivata a casa, trovo la macchina di Damon ancora nel vialetto. Il mio cuore sussulta nel petto e mi si chiude lo stomaco. Ho paura di vedere la reazione nel suo bel viso. Sarà ferito? Deluso? Arrabbiato?

Mi chiudo la porta alle spalle e mi dirigo in cucina, da dove provengono i rumori di piatti che vengono infilati nella lavastoviglie. Damon è di spalle, a petto nudo. Ha dei leggeri graffi sulle spalle dove le mie unghie hanno lasciato il segno la notte scorsa. Mio. È questo il primo pensiero che mi entra in testa.

Perché cavolo sono scappata sta mattina? Mi sono persa tutto questo ben di Dio tutto per me. Colpa della mia stupida paura.

Si gira, probabilmente sentendosi osservato e si blocca. Il suo sguardo mi penetra dentro e so che sta cercando di studiarmi. Vedo mille domande apparire nelle sue iridi verde bosco.

Faccio un passo avanti, titubante. Poi un altro con più sicurezza, fino ad arrivare a toccargli la punta dei piedi scalzi con le mie scarpe bianche. Non si è mosso di un millimetro e ha smesso quasi di respirare. Aspetta che sia io a fare qualcosa. È giusto così.

<<Mi dispiace, Damon>>, sussurro.

QUALCUNO COME TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora