38. Audrey

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Oggi la casa è stranamente silenziosa per essere le otto del mattino. Di solito a quest'ora c'è qualcuno che corre su e giù per le scale, qualcuno che parla o urla. Convivere con altri quattro maschi significa avere confusione ad ogni ora del giorno e della notte. O trovare in cucina qualche ospite che si è fermato per la notte, sia che si tratti di donne o di amici. 

Quindi tutto questo silenzio è sospettoso. Oggi è il mio compleanno. Oggi è il mio giorno e svegliarsi senza nessuno che urla è strano. Molto strano.

Giro la testa dall'altra parte e trovo solo il letto freddo e vuoto dove dovrebbe esserci il mio malconcio ragazzo. Ragazzo, ragazzo, ragazzo. Damon è il mio ragazzo. Ancora non mi sono abituata a questo. Ok, è successo solo poche ore fa, ma è comunque una novità. Era l'ultima persona con cui avrei mai immaginato di stare eppure è l'unica che mi rende felice. Damon è il mio sorriso. Il mio mondo.

Sospiro e mi metto seduta. Avrei tanto voluto svegliarmi e trovare Damon al mio fianco, perdermi nei suoi meravigliosi occhi verdi. Sarebbe stato un regalo meraviglioso. Io non ho lezione prima di mezzogiorno e lui è a riposo forzato per qualche giorno per via del colpo subito e speravo di passare la mattina con lui. Lo so, mi sono già trasformata in una di quelle fidanzate appiccicose ma non capita spesso di essere liberi nello stesso momento.

Non ho nessuna voglia di alzarmi, perciò mi rimetto giù e chiudo gli occhi. Credo di essermi appisolata, quando sento la porta della mia stanza aprirsi. Qualcuno tira le tende della finestra e la luce mi sveglia. Apro gli occhi e scoppio a ridere.

I quattro pazzi dei miei coinquilini sono tutti addossati ai piedi del letto con dei ridicoli cappellini di carta colorati sopra la testa, delle trombette in bocca e dei sorrisoni divertiti stampati in faccia. Damon ha fra le mani una torta con un numero imprecisato di candeline accese.

<<Tanti auguri a te! Tanti auguri a te!>>, e iniziano a cantare in un modo stonato ma adorabile che quasi mi commuovo. Scoppio a ridere e mi alzo in piedi, nel letto e saltello a ritmo. Mio fratello, ancora in pigiama, si arrampica sul letto e mi infila una coroncina di compleanno fra i capelli. 

Damon allunga la torta e mi sorride. <<Esprimi un desiderio, fragolina>>. Lo guardo dritto negli occhi, formulo la frase nella mia testa e soffio. Spero tanto che si avveri.

Micah mi stritola in un abbraccio e mi stampa due baci prima di mettermi un pacchetto regalo fra le mani e così fanno anche Ethan e Dylan. <<Ora possiamo mangiare la torta?>>, chiede Ethan leccandosi le labbra.

Damon mi fa l'occhiolino. <<L'importante è finirla tutta, senza lasciare nessuna traccia>>.

Perplessa, lo fisso. <<Perché?>>, chiedo sospettosa.

Trattiene a stento una risata. <<Perché è stata rubata>>. 

Spalanco gli occhi sorpresa che abbia appena menzionato il segreto più imbarazzante della mia vita, davanti a tutti. Mi allungo e gli pizzico il braccio. <<Stronzo!>>

Lascia la torta sopra la mia scrivania e si lancia per afferrarmi. Mi solleva dal letto e mi prende in braccio, ridendo. I suoi occhi luccicano per la gioia e vederlo così, rende felice anche me, nonostante abbia quasi svelato il segreto che gli ho confessato una notte. Aveva promosso di non rivelarlo mai a nessuno. <<Sto scherzando fragolina>>, sussurra prima di baciarmi. <<Buon compleanno>>, sussurra a fior di labbra.

Dylan procura dei piatti e delle posate, Ethan taglia la torta e ci sediamo a cerchio nel mio letto, mangiando quella delizia di fragole, ovviamente. Damon ne è davvero ossessionato da quando mi conosce. È così... dolce, credo.

QUALCUNO COME TEWhere stories live. Discover now