43. Audrey

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Dormo per ben diciotto ore di fila e quando finalmente torno nel mondo dei vivi, la prima cosa che vedo sono gli incredibili occhi verde bosco dopo una pioggerellina estiva di Damon. Le sue braccia mi tengono stretta contro il suo petto e le sue labbra sono tirate in un sorrisetto. Le occhiaie sotto i suoi occhi sono sparite, segno che anche lui è riuscito a dormire.

<<Ehi>>, dico con la voce impastata dal sonno.

Mi accarezza una guancia. <<Ehi>>.

Mi stiracchio. <<Che ore sono?>>

<<Le dieci. Del mattino>>.

Spalanco gli occhi. <<Ho dormito così tanto?>>

Annuisce divertito. <<Ho provato a svegliarti per la cena, ma non ti sei nemmeno scomposta. Avevi davvero bisogno di riposare>>.

Mi accoccolo contro di lui e ispiro a fondo il suo profumo. Sa di nuovo di Damon. Il mio Damon. <<E' così bello essere a casa>>.

Mi bacia la testa. <<Davvero bello>>. Avvolge le mie gambe con una delle sue e non mi sfugge che è eccitato. Solo che il dottore gli ha vietato ogni tipo di sforzo fisico. Odio quell'armadio che l'ha placcato. Con tutto il cuore. <<Hai programmi per oggi?>>, mi chiede.

Scuoto la testa. <<Solo vedere Summer per un caffè. Non torno al lavoro prima di sabato>>.

<<Allora, avresti voglia di passare con me la giornata?>>

Mi tiro un po' indietro e cerco i suoi occhi. <<Sì, mi piacerebbe. Proprio tanto>>.

Sorride. <<Proprio tanto, eh?>>, mi prende in giro.

Ridacchio. <<Sì>>, confermo.

Mi spinge sulla schiena e si infila fra le mie gambe. Il mio corpo si incendia all'istante e mi aggrappo ai suoi capelli setosi. <<Damon>>, gemo piano. <<Non dovresti...>>.

Mi zittisce appoggiando le sue labbra fameliche sulle mie. <<Non mi importa>>.

Provo a resistere. Ad essere quella con il neurone che funziona e che pensa alla sua salute. <<Il dottore ha detto...>>. Mi zittisce un'altra volta con la sua bocca e la sua lingua che si aggroviglia alla mia. Ogni briciolo di lucidità va a farsi fottere.

<<Non mi importa di cosa dice quel dottore! Niente mi impedirà di baciare la mia ragazza come si deve. Sono in astinenza della tua bocca da cinque giorni e dobbiamo rimediare>>, dice facendo scorrere la mano sulla mia coscia. <<Non puoi negare un bacio al tuo paziente>>.

Mi arrendo e lui sa di aver vinto. Per ora. Non perde tempo e mi bacia come si deve. Sospiro fra le sue labbra e una corrente elettrica ci attraversa entrambi. Le sue labbra annientano le mie con un desiderio che mi stordisce.

Un bacio non mi basta.

Voglio di più e lui lo sa. Stringe la mia coscia, se la porta al fianco e si struscia contro di me in un modo che mi fa mancare il fiato all'improvviso. Gemo nella sua bocca e lui risponde mordendomi il labbro inferiore. <<Audrey...>>, sussurra. Si blocca e mi guarda. E il modo in cui lo fa, mi fa accelerare i battiti già impazziti del mio cuore. Perché quello che ci leggo dentro riflette quello che provo io per lui. Solo che nessuno dei due è pronto ad ammetterlo.

<<Lo so>>, dico imitando il suo tono dolce.

Appoggia la fronte contro la mia. <<Odio dovermi fermare quando l'unica cosa che voglio è spogliarmi ed entrare dentro di te>>.

QUALCUNO COME TEWhere stories live. Discover now