66. Audrey

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Si conobbero. Lui conobbe lei e sè stesso, 

perchè in verità non s'era mai saputo.

E lei conobbe lui e sè stessa, 

perchè pur essedosi saputa sempre, 

mai s'era potuta riconoscere così.

(Italo Calvino).


Stringo la mano di Damon e mi lascio guidare nei corridoi dello stadio. Questo posto è un labirinto. Se non ci fosse lui, mi sarei già persa.

Fra due ore lui e la sua squadra scenderanno in campo e giocheranno la prima partita dei playoff. Sono agitatissima, forse perfino più dei ragazzi. Lo stadio è sold-out da giorni. Per l'occasione Damon si è procurato un pass vip per me e guarderò la partita a bordo campo, proprio dietro la linea dei giocatori.

<<Non voglio perderti di vita. Ti voglio a bordo campo con me, fragolina>>, mi aveva detto qualche ora prima. <<Ci sarà troppo casino negli spalti. Non voglio ti succeda qualcosa. Così sono più tranquillo>>.

Sarebbe stata un'esperienza bellissima. Avrei vissuto la partita come uno di loro.

Ci fermiamo davanti ai tunnel che portano al campo. Damon mi spinge contro il muro e mi intrappola fra le sue braccia. <<Sei troppo sexy con la mia maglietta addosso>>, dice tirandomi verso di lui per il colletto.

Sorrido. <<Sa di te>>.

Mi fa l'occhiolino. <<Ti ho dato quella sudacchiata mica quella pulita>>.

Faccio una smorfia. <<Damon, che schifo!>>, lo rimprovero.

Scoppia a ridere. <<Non è vero, fragolina. È fresca di bucato. Lo giuro>>.

<<Sarà meglio per te>>, borbotto. La verità è che non potrebbe fregarmene di meno. Non sarò l'unica con il suo nome sulla schiena questa sera. Sono terribilmente gelosa, ma alla fine sarò io a tornare a casa con lui. Questo è l'unico pensiero che mi tiene calma.

Damon è mio. Dovrò condividerlo con gli altri per un paio d'ore.

<<Perchè questa faccia?>>, mi domanda.

Sollevo le spalle. <<Niente. Pensavo alle tue fan>>.

Sghignazza. <<Ah. Sei gelosa>>.

Scuoto la testa, forte, fino a farmela quasi girare. <<No>>, mento.

Strofina il naso contro il mio. <<Nemmeno un pochino?>>.

<<Vorrei mandare a fuoco lo stadio ogni volta che qualche ochetta urla il tuo nome o fa commenti su quanto tu sia sexy>>, ammetto.

Scoppia a ridere. <<Sei davvero gelosissima. Lo adoro, cazzo>>.

Gli getto le braccia al collo. <<Taci!>>.

Mi stampa un bacio provocatorio nell'angolo della bocca. <<Sono solo tuo, fragolina. Dal primo giorno in cui ho posato gli occhi su di te>>.

Sorrido. <<Lo so. Anche io>>.

Mi bacia sul serio, ma dura troppo poco. <<Dovrei già essere in spogliatoio>>.

<<Un altro minuto?>>, imploro.

Trattiene un sorriso. <<Un altro minuto>>.

QUALCUNO COME TEWhere stories live. Discover now