9. Audrey

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Due anni prima...

Le vacanze estive sono appena finite e sta per iniziare un nuovo semestre alla Cornell. Mio fratello Micah è entrato in questo college con una borsa di studio per il football e per questa stagione giocherà come quarterback titolare.

Questa sera ha trascinato me e Summer ad una festa che organizzano a casa con i suoi compagni di squadra. La mia amica è già su di giri. Non vede l'ora di conoscere qualche bel giocatore muscoloso. Io le faccio solamente da spalla. Sto frequentando un ragazzo, AJ e mi piace. Voglio vedere dove mi porta.

Però sono pronta a divertirmi. Musica e alcool serviti in bicchieri rossi è ciò che mi serve per distrarmi un po'.

Micah ci prende sottobraccio e si fa largo sulla gente ammassata in salotto. Ci conduce in cucina e ci piazza fra le mani due bicchieri di birra che spilla lui personalmente.

<<Come sono state le prime settimane qui?>>, chiedo a Micah sedendomi sul bancone della cucina.

Si appoggia contro il mobile. <<Bene. I ragazzi della squadra sono tutti simpatici e ho già legato con un paio di loro. Sono anche i miei coinquilini. Più tardi ve li presento>>.

Summer batte le mani e saltella sul posto. <<Sono belli?>>, chiede piena di entusiasmo.

Micah alza gli occhi al cielo. <<E io che ne so?>>

Mette il broncio. <<Non sai capirlo?>>

Micah scoppia a ridere. <<Non me lo sono mai domandato, S. A me piacciono le donne>>.

La mia amica borbotta una risposta sottovoce. <<Ho bisogno del bagno>>.

Micah le offre il braccio. <<Vieni, ti faccio strada>>.

Mi affloscio. <<Cosa? Mi abbandonate entrambi?>>, piagnucolo. Non conosco nessuno a questa festa e le uniche due persone stanno per andarsene.

Summer mi fa l'occhiolino. <<Tranquilla tesoro che torniamo subito! Non scappare!>>. E se ne vanno.

Butto giù la mia birra e su un vassoio accanto a me trovo delle gelatine alcoliche. Bingo! Adoro questi affari. Scelgo quella rossa e ingoio la gelatina con un solo, fluido movimento.

<<Mmm, fragola>>. Il mio gusto preferito in assoluto.

Guardo verso la porta della cucina perché un movimento ha attirato la mia attenzione. La folla si è aperta al passaggio di una persona. No, non una persona qualsiasi.

Damon Baker. Damon incredibilmente sexy Baker.

Tutti al campus sanno chi è. Io per prima. Cavolo, visto da così vicino è davvero uno schianto. Alto, muscoloso, abbronzato, una capigliatura sexy castano chiaro, occhi verdi e un viso talmente perfetto che ti fa venire voglia di piangere. Fiore all'occhiello della Cornell, Damon è il ricevitore della squadra, coinquilino di mio fratello e una reputazione di donnaiolo che lo precede.

Damon perlustra la stanza e i suoi occhi verdi puntano me. Mi fa un sorrisetto e si avvicina. <<Audrey?>>, chiede osservandomi mentre avanza verso di me.

<<Sì?>>, chiedo con la voce arrochita.

<<Tuo fratello mi ha chiesto di venire a farti compagnia>>, spiega. Il suo sguardo torna a scorrere su di me. Di colpo mi sento scottare e sudare da capo a piedi. Cavolo!

<<Beh, grazie?>>

Ridacchia. <<Non c'è di che>>. Si piazza in mezzo alle mie gambe senza nemmeno sfiorarmi e mi guarda. Sono seduta sopra il bancone e sono quasi alta come lui. Anche se in confronto mi sento comunque minuscola. <<Ti hanno abbandonata qui?>>

Sollevo il bicchierino con una nuova gelatina rossa. <<Almeno sono in buona compagnia>>.

Sorride e... oh! Accidenti! Una fossetta compare sulla sua guancia sinistra. <<Ho notato, sì. Te la stavi proprio godendo, quella gelatina>>.

Arrossisco di colpo. Non mi viene in mente niente di intelligente da dire.

Mi offre la mano. <<Mi sto annoiando. Andiamo a ballare?>>. Afferro la sua mano tesa e lascio che mi aiuti a scendere dal bancone. Si fa largo fra la gente e cerca un angolo libero del salotto. Le luci sono soffuse e la musica pompa dalle casse.

Mi circonda la vita con le braccia e inizia a muoversi a tempo. Dio, come è sexy! Mi lascio andare e lo seguo. Damon è un ballerino eccezionale e mi sento subito a mio agio. Ogni tanto fa qualche battutina e mi fa ridere. Non pensavo potesse essere così.

Balliamo un bel po' e i vestiti mi si appicciano alla pelle per il sudore. Negli ultimi cinque minuti, mi sono ritrovata spalmata addosso a quel corpo da dio greco di Damon e ho sentito quanto la mia vicinanza lo renda felice.

Gli circondo il collo con le braccia, lasciandomi trasportare dalla musica.

Si abbassa e le sue labbra sfiorano il mio collo. Un lungo brivido mi scende lungo la schiena e il mio cuore batte impazzito nel petto. Non ho mai provato qualcosa del genere per uno sconosciuto. <<Sei così bella>>, sussurra contro la mia pelle. <<E sexy>>.

Mi lascio sfuggire un gemito. Probabilmente me ne vergognerò domani. Ma adesso sono tutta presa da Damon. Dalle sue mani che bruciano sulla mia schiena scoperta dal top e dal suo corpo caldo contro il mio.

Mi sembra di andare a fuoco.

Le sue labbra tracciano una scia leggera di baci sul collo, per poi salire sul mento e sfiorare la mia bocca. Si allontana un po' per vedere la mia reazione, ma quando non mi oppongo... porca miseria! Mi bacia sul serio.

All'inizio è una carezza leggera, ma nel giro di poco diventa più profondo, più impellente. Gli passo le dita fra i capelli e lui emette il suono più sexy del mondo, a metà fra un gemito e un sospiro, e che arriva proprio al centro del mio corpo.

La sua lingua mi accarezza il labbro inferiore chiedendomi il permesso per entrare e non ci penso due volte. Ricambio il bacio con la sua stessa intensità.

Le sue mani stringono la presa contro i miei fianchi e mi avvicina ancora di più. Non c'è neanche uno spiraglio di luce in mezzo a noi. Le sue labbra così dolci e fameliche reclamano le mie quasi con disperazione.

La musica si spegne e Damon si allontana da me con un gemito. <<Devo andare>>, dice con il fiatone. Come se avesse corso una mezza maratona. Non dice altro. Si immerge nella folla e se ne va.

Vado a cercare Summer e la trovo in cucina. Mi getta le braccia al collo e ride. È completamente andata. <<Ehi, Dee, dove sei stata? Ti ho cercata dappertutto>>, biascica.

<<Ero in giro>>, mento. Il fatto è che sono ancora scossa da qual bacio e non sono pronta a condividerlo con lei.

Mette il broncio. <<Credevo aspettassi qui>>, dice strascicando le parole. <<Ho voglia di ballare!>>. Mi trascina per il braccio e mi porta con sé. È talmente andata che non riesco a starle dietro.

Balliamo qualche canzone e mi viene sete. <<Vado a cercare qualcosa da bere>>, urlo sopra la musica.

Mi metto alla ricerca di qualcosa di fresco e appena giro l'angolo trovo Damon intento in una conversazione con due ragazzi. Sta chiaramente parlando di me. Mi nascondo dietro ad una pianta e ascolto. Se fossi sobria probabilmente non lo farei. Ma al diavolo! Voglio sentire.

<<Chi era quella tipa che ti stavi facendo poco fa in pista?>>, chiede il suo amico.

Alza le spalle. <<Nessuna>>.

Gli tira una pacca sulla spalla. <<Sei impossibile Damon! Sei talmente ubriaco che non ti ricordi nemmeno come si chiama?>>

Beve un sorso della sua birra. <<Amico, è solo una delle tante>>.

Ferita, me ne vado via e riprometto a me stessa di stare lontano da Damon il coglione Baker.

QUALCUNO COME TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora