64. Damon

10.8K 335 11
                                    

Niente di  splendido è mai stato raggiunto se non da coloro 

che hanno avuto il coraggio di credere che 

qualcosa dentro di loro era più forte delle circostanze. 

(Bruce Barton)


Appena mettiamo piede nel vialetto di ingresso della nostra casa, mi sale una strana angoscia che mi chiude lo stomaco e mi fa battere forte il cuore. Mi sembra di mancare da mesi, eppure sono passati a malapena qualche giorno.

Audrey si aggrappa al mio braccio mentre trasporto le nostre valige verso la porta di casa che si spalanca appena abbiamo finito i gradini. Ci stanno aspettando tutti.

Summer è la prima a fiondarsi su di noi. Le sono grato perché ha stemperato un po' la tensione che mi indurisce le spalle. Ovviamente lei non è arrabbiata con me per averla abbandonata. Non come i miei coinquilini e compagni di squadra.

In questo momento sono tutti e tre schierati come un muro, con le braccia incrociate e degli sguardi assassini. Mi sento polverizzato e intimidito forse per la prima volta in vita mia.

Ethan è il primo a venirmi incontro. E come c'era da aspettarsi, mi tira un pugno dritto alla bocca dello stomaco che mi fa piegare in due dal dolore. Non prendo botte da un bel po' di tempo e il mio corpo a quanto pare ha dimenticato come si sopportano. <<Sei un coglione, cazzo!>>, mi rimprovera. E poi mi abbraccia e mi tira qualche pacca ben assestata sulla schiena.

Micah mi riserva lo stesso trattamento dopo aver abbracciato con delicatezza Audrey e averle sussurrato all'orecchio un grazie per avermi riportato a casa. L'ho sentito e ho fatto finta di niente. Dylan invece resta un po' più freddo. Ma so che è il suo carattere.

Una volta in casa, Audrey e Summer si nascondono al piano di sopra per darmi modo di parlare con i ragazzi. È una conversazione che va fatta. Solo che non so da che parte cominciare.

Prima di raggiungerli sul divano, vado al frigo e prendo quattro bottiglie di birra fresca. Sì, va decisamente contro le regole, ma se dobbiamo affrontare questo, ci vuole qualcosa di più forte dell'acqua. Stappiamo le bottiglie e ci lanciamo a sedere.

<<Allora, hai intenzione di dirci dove cazzo sei stato?>>, chiede Ethan tracannando la sua birra.

<<Ero al resort dei miei>>.

Dylan mi lancia addosso un cuscino. <<E ti sembrava il momento giusto per prenderti una vacanza? Ad una settimana dai play off? I più importanti della nostra carriera?>>.

Mi guardo la punta delle scarpe. <<Avete ragione ad essere incazzati, ma dovevo andarmene>>.

<<Audrey non ha voluto dirci niente. Ci ha tenuti sulle spine>>, interviene Micah.

<<Ha fatto bene. È qualcosa che devo dirvi io. Lei ha solo mantenuto il segreto fino ad oggi. È l'unica che sa del mio passato e conosce i dettagli. Però devo anche a voi parte della mia storia>>. Tutti e tre mi guardano. <<Sono stato adottato all'età di sei anni>>.

Partono da tutti e tre versi di sorpresa. Già, non se lo aspettavano per niente.

<<Mia madre era una tossicodipendente che mi ha fatto passare le pene dell'inferno quando ero un bambino. Una notte lei è andata in overdose ed in un vicolo che ho incontrato mio padre che si è preso cura di me e mi ha cresciuto. Non ho avuto un'infanzia facile. Direi piuttosto alti e bassi. I miei genitori mi hanno regalato il mondo e mi hanno sostenuto in tutto. Sono loro la mia famiglia indipendentemente dal mio sangue>>.

QUALCUNO COME TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora