44. Damon

12.7K 359 11
                                    

 E' venerdì e oggi Audrey deve tornare al lavoro. Abbiamo passato le ultime ventiquattro ore rinchiusi nella sua stanza a farci le coccole, guardare un sacco di film, a oziare e mangiare. Sono state le ore più belle della mia vita. Le medicine che mi hanno dato prima di dimettermi mi hanno reso stanco e debole. Non sono riuscito ad abbandonare il letto ma riposarmi è stato di aiuto.

Mi sento molto meglio però. Anche se non sono tornato ancora quello di prima. So che ci vorrà del tempo ma sono un tipo parecchio impaziente. Fremo all'idea di tornare in campo. Prima però devo pensare a guarire.

Mentre Audrey è a lezione, io mi presento alla clinica del medico della squadra per alcuni controlli. Ho degli esami da fare per vedere a che punto della guarigione sono. All'ospedale mi hanno detto che la prossima settimana posso cominciare a fare qualcosa di leggero se me la sento. Cavolo, non vedo l'ora.

Quello che mi preoccupa di più, sono le mie costole malconce. Questa notte mi hanno dato il tormento e non riuscivo ad addormentarmi. Il livido sta cominciando a schiarire ma le fitte sono tornate questa notte. Non ho detto niente, nemmeno ad Audrey. Dormiva così bene che ho preferito non svegliarla. Non voglio si preoccupi.

Due ore dopo, esco dalla clinica con un pacco di fogli in mano. Il dottore ha detto che dalla TAC che ho fatto, non c'è più segno dell'ematoma e che sono guarito del tutto. Oltre che esser stato fortunato. Per quanto riguarda le costole invece, il processo di guarigione è più lento.

Per il resto sto bene e mi ha detto che posso riprendere a fare cose normali. Allenarmi per ora è fuori discussione.

Mi presento allo stadio, dove i miei compagni si stanno allenando. Non sono ancora riuscito a vederli tutti e rispondere ai loro messaggi. Sono stati preoccupati per me.

Fa freddo e mi stringo nel giaccone. I ragazzi sono in campo e sono impegnati a provare uno schema di attacco. Micah ha la palla ovale in mano e si sta preparando a lanciarla a Dave, la mia riserva. Non è male, ha una buona presa ed è veloce. Solo che è un po' magrolino e ho sempre paura che un avversario lo possa spezzare.

Affianco il coach Gavin. <<Ehi, come sta andando?>>, chiedo indicando con il mento i miei compagni che ancora non mi hanno notato.

Fa una smorfia. <<Non bene come vorrei, ragazzo. Tu? Le visite sono andate bene. Mi ha scritto il medico appena sei uscito dalla clinica>>.

<<Sì, bene. Devo stare a riposo ancora qualche giorno. Lunedì posso tornare a fare qualcosa di leggero>>.

Abbaia qualche ordine. <<Sono felice>>, dice stringendomi una spalla. <<Ora, ti dispiacerebbe aiutarmi a sistemare quel pivello di Dave? Ha davvero bisogno di qualche consiglio>>.

Ridacchio. Mi fa davvero piacere ricevere questa sottospecie di complimento da parte del mister. Significa che mi stima e mi considera bravo. <<Va bene. Vedo cosa posso fare>>.

Richiama i ragazzi per una pausa e appena mi notano a bordo campo,vengo accerchiato dai miei compagni. Sono tutti felici di vedermi tranne quel coglione di Adams che mi gira a largo. Buon per lui. Non ho voglia di rovinarmi la giornata.

Aiuto Matt con Dave e alla fine mi diverto anche. Non ho mai fatto l'allenatore in vita mia ma se mai dovesse capitare qualcosa nella mia carriera è una strada che mi lascerei aperta. Non pensavo di essere portato. Do qualche consiglio al ragazzo che mi ha sostituito qualche volta nell'ultima stagione e rendermi utile, mi fa dimenticare della mia situazione.

Durante una pausa, ricevo un messaggio da parte della mia ragazza.

AUDREY: SEI ALLO STADIO?

DAMON: SI', STO AIUTANDO MATT.

AUDREY: TI MANCA MOLTO?

DAMON: DIECI MINUTI. PERCHE'?

AUDREY: MI RAGGIUNGI IN CAFFETTERIA? HO VOGLIA DI VEDERTI.

Sorrido come uno scemo innamorato davanti al mio telefono ed è così che mi becca Micah. Mi tira una pacca sul collo leggera a tradimento. C'è andato davvero piano con me. <<Dee?>>, mi domanda con un ghigno.

<<Sì>>, ammetto.

<<Siete felici da far schifo>>.

Rido. <<Qualcosa del genere sì>>.

Diventa serio. <<Non spezzarle il cuore, Baker o io ti taglio le gambe>>.

Mi porto due dita alla fronte. <<Sissignore>>.

<<Quindi è una cosa seria adesso?>>

Annuisco. <<Molto seria. Così seria che finirò per sposarmela>>.

Mi rivolge un'occhiataccia. <<Vedremo se sarai degno di lei>>.

Gli faccio l'occhiolino. <<Mi avrai fra i piedi a tutte le riunioni di famiglia, amico. Non vado da nessuna parte>>. Micah mi fulmina sul posto in risposta.

Appena il coach fa il fischio finale, mi precipito fuori dallo stadio e raggiungo Audrey. Mi aspetta in mezzo al marciapiedi e sta praticamente saltellando sul posto per il freddo. Mi blocco sui miei stessi passi appena mi nota. Tutto il suo viso si illumina per quel bellissimo sorriso che mi rivolge. Cazzo, sono quello stronzo fortunato che la rende così felice.

Il mio stupido cuore fa una capriola. E poi un'altra. Ed è questo l'esatto momento in cui realizzo che sono perdutamente innamorato di lei. Così tanto da far paura.

Muovo gli ultimi passi e la tiro contro di me. Non le lascio nemmeno il tempo di un respiro prima di baciarla. Si lascia andare contro di me e mi infila le mani fra i capelli. <<Mi sei mancato>>, sussurra contro le mie labbra.

Il mio stupido cuore traditore batte come un pazzo. Questa donna. Mi ucciderà. <<Mi sei mancata anche tu>>.  

QUALCUNO COME TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora