61. Audrey

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 Damon mi prende in braccio e ci infila sotto le coperte ancora completamente nudi. Non so dire con precisione che cosa sia appena successo, ma ho permesso che accadesse. Non me ne pento. Amo Damon e mi è mancato sentirlo dappertutto.

Mi tira accanto a sé e sospira. Dopo il suo crollo, non ha detto una sola parola, ma ogni volta che i suoi occhi si fissavano nei miei, ho percepito tutto quello che non ha il coraggio di pronunciare ad alta voce. Ho letto nei suoi incredibili occhi verdi tutta la sofferenza che ha tenuto nascosta per giorni e giorni.

Damon ha il cuore e l'anima a pezzi e si sta aggrappando a me con tutta la sua disperazione. E io non l'avevo capito fino a qualche istante fa.

Ogni volta che mi respingeva, mi stava implorando di restare.

Solleva una mano e mi accarezza dolcemente una guancia con l'indice, prima di spostarmi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. Nella penombra della stanza illuminata solo dalla lampada nel mio comodino, Damon aggancia i suoi occhi ai miei. <<Quindi, te ne vai domani?>>, chiede esitante.

Scuoto la testa. <<No>>, sussurro. <<Non ho prenotato nessun volo>>.

Un po' della tensione lascia le sue spalle. <<Promettimi che non te ne andrai senza di me>>.

Mi avvicino e gli circondo il busto con un braccio. <<Sono venuta fino a qui solo per te. Non ho intenzione di tornare a casa senza di te>>.

Mi bacia la fronte. <<Sei fantastica ed io un vero coglione>>, dice senza nascondere un piccolo sorriso. È il primo che gli vedo fare da giorni.

<<Sì, lo sei stato>>.

<<Mi dispiace. Non volevo ferirti. È che mi si è incasinata di brutto la testa>>. Già. Questo lo sapevo. Non gli chiedo il motivo. Non voglio che si allontani di nuovo.

Restiamo in silenzio a lungo, ognuno perso nei suoi pensieri. Quando penso che lui si sia addormentato, sento la sua mano appoggiata contro la mia schiena tirarmi più vicino. <<Confessione>>, sussurra contro il mio collo.

Mi si blocca il respiro in gola. <<Ok>>.

Cerca i miei occhi. <<Ho rivisto la mia madre biologica>>.

Shock. Ecco cosa deve vedere Damon nella mia faccia dopo questa rivelazione. Era l'ultima cosa che mi aspettavo di sentire. Avevo immaginato i peggiori scenari, ma questo? Questo proprio no, ma avrei dovuto arrivarci. L'unica cosa che può far star male così Damon è il suo passato. <<Cosa? Quando?>>, domando sbalordita.

<<Durante l'ultima trasferta, mentre aspettavo Dylan. L'ho vista nel marciapiede dalla parte opposta. All'inizio credevo di sbagliarmi, ma quando l'ho raggiunta e lei si è girata mi è crollato il mondo addosso>>.

Oh, Damon. <<Che cosa ti ha detto? Ti ha riconosciuto?>>.

Annuisce. <<Sì, ma sono scappato prima di sentire altro>>. Chiude gli occhi e quando li riapre sono lucidi. Mi si spezza il cuore per lui e mi si stringe lo stomaco. Sento il suo dolore come se fosse il mio. <<Lei...>>, gli si spezza la voce. Gli accarezzo la guancia e raccolgo la lacrime che gli è sfuggita dai miei occhi preferiti. <<lei era sobria, Audrey. Il colore della sua pelle era rosa, i suoi occhi limpidi ed era più in carne. Non è la stessa donna che vive nei miei incubi>>.

Una lacrima silenziosa scende sulla mai guancia. Vederlo così mi fa male. Ha portato questo peso dentro di lui per giorni. <<Sei arrabbiato con lei?>>

Annuisce. <<Se lei sta bene, perché mi ha dimenticato?>>.

<<Ci possono essere tante motivazioni Damon. O era sicura che tu stessi meglio senza di lei o non era adatta a fare il genitore>>.

<<Sì, lo so. Non sono nemmeno sicuro di volerla nella mia vita. Non so perché mi sono sentito abbandonato un'altra volta. È stupido>>.

Scuoto la testa. <<No, non è stupido. Voler essere amati da chi ci ha messo al mondo non è mai sbagliato. Lei ti ha ferito e ti ha traumatizzato quando ancora eri troppo piccolo>>.

<<E' così>>, sussurra. <<Ma sono stato anche fortunato. Amo i miei genitori e non li scambierei per una ex tossicodipendente>>.

<<Che cosa sai della sua vita ora?>>, chiedo. Mi racconta dell'investigatore privato e di cosa ha scoperto. <<Si è sposata ed è incinta>>, conclude.

Mi porto una mano alla bocca. <<Oh, mio Dio! No, non può essere>>. Perché mi sembra sbagliato?

<<Purtroppo è vero. Ci sono foto di lei con il pancione. Quando l'ho vista non ci ho fatto caso>>.

<<Quindi avrai un fratellastro>>.

Emette un verso strozzato. Non ci aveva pensato. <<Già. E non è tutto>>.

Aggrotto le sopracciglia. Cosa mai potrà esserci ancora? <<Mio padre insiste perché io la affronti. Dice che mi farebbe bene chiudere quel capitolo irrisolto della mia vita>>.

<<E tu, cosa ne pensi?>>.

Scuote la testa. <<Che non sono pronto>>.

Appoggio la fronte contro la sua. <<Quando e se lo sarai, io sono con te. Sempre. Ti sosterrò e ti terrò la mano. Non ti lascio affrontare questo da solo>>.

I suoi occhi brillano per l'emozione. Forse da me, un gesto così non se lo aspetta. <<Ti amo, fragolina>>.

Chiudo gli occhi e lascio che le sue parole mi scivolino addosso. Non mi stancherò mai di sentirglielo dire. Mi bacia teneramente sulle labbra e qualsiasi cosa io stessi per dire, viene inghiottita dalla sua bocca. Dura troppo poco e quando si stacca, protesto con un gemito che lo fa ridere.

<<Oh, fragolina>>, dice facendomi il solletico su un fianco.

Sorrido. <<Sei tremendo>>.

Ammicca. <<Non sai quanto>>.

Alzo gli occhi al soffitto. <<Parole, parole>>.

Un secondo dopo mi ritrovo schiacciata fra il materasso e lui che incombe su di me. Ogni centimetro bollente del suo corpo tocca il mio e mi manda fuori di testa. Carica il peso sui gomiti per non schiacciarmi e si infila fra le mie gambe. La sua erezione tocca la mia pancia e mi riaccende come una miccia.

Gli circondo le spalle con le braccia e lo tiro più vicino. <<Confessione>>, dico guardandolo negli occhi. La mia voce trema.

<<Sì, fragolina?>>, chiede divertito.

Affondo una mano fra i suoi capelli e quando la sua bocca sfiora la mia, faccio la mia confessione. Quella che lo fa tremare e crollare ancora una volta. <<Ti amo, Damon>>.

QUALCUNO COME TEWhere stories live. Discover now