❈1. 𝑰𝒍 𝒑𝒓𝒊𝒏𝒄𝒊𝒑𝒊𝒐❈

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Third person pov

Seoul, Corea del Sud - Covo dei Black Blood

Il ragazzo dai capelli biondi arrivó dinnanzi alla grande porta di metallo che precedeva il covo suo e della sua Gang, i Black Blood.

«Parola d'ordine» disse una sorta di guardia che ferma e immobile controllava chi entrava e usciva.

«Non mi rompere il cazzo!» sbraitò quello.

Velocemente si tolse la sciarpa che indossava, lasciando scoperto il tatuaggio che aveva sul collo. Esso garantiva il fatto che era veramente un componente della Gang. Infatti lo stesso tatuaggio era presente anche sul collo degli altri tre membri.

Un coltello nero dal quale colava del sangue nero in onore del nome della Gang. E infine un serpente intorno ad esso a simboleggiare l'inganno che loro sfruttavano molto per portare a termine le loro missioni.

La guardia strabuzzó gli occhi, capendo che colui che aveva davanti era uno dei quattro componenti della Gang, così senza esitare ulteriormente, lasció passare il ragazzo.

I suoi occhi avevano trafitto il corpo dell'uomo che cominciò a sudare freddo, pensando al peggio. Pensava che fosse spacciato.

Infondo il nome di Lee Minho era conosciuto da molti per il numero di uccisioni che era riuscito a portare a termine, senza mai esser stato catturato.

Lee Minho un ragazzo affascinante tanto quanto malvagio e intelligente. Era uno degli assassini più conosciuti della Corea del Sud, ma anche uno dei più astuti e acuti. Faceva attenzione a ogni singolo particolare durante i misfatti suoi e della Gang. Aveva i capelli biondi e gli occhi scuri, capaci di traffigere chiunque avesse incontrato il suo sguardo.

«Tsk» sibilò solo con sguardo furente, oltrepassando la guardia che appena vide la porta del covo venir nuovamente chiusa, tirò un sospiro di sollievo.

«Finalmente sei arrivato»

«Chan, ho fatto il prima possibile»

Bang Chan era un'altro dei componenti della pericolosissima Gang. Era colui che si occupava principalmente di amministrare la situazione durante le missioni.
Il ragazzo aveva dei capelli leggermente ricci e colorati di un biondo molto chiaro, mentre i suoi occhi erano marroni.

«Dov'eri finito?» domandó Changbin.

Il terzo componente, Seo Changbin. Un ragazzo non molto alto, ma sicuramente molto palestrato. Infatti il suo ruolo era principalmente quello di combattere durante i misfatti, a volte con un arma e altre ancora senza.
Lui possedeva capelli neri e occhi anch'essi molto scuri.

«Mi stavo rilassando alla Villa. Scorsa settimana non è stato facile uccidere quella testa di cazzo del Signor Choi, con tutti i leccapiedi che aveva. E comunque non sono cazzi vostri»

«Adesso vi calmate. Dobbiamo parlare del nuovo piano» interrupe Hyunjin, incrociando le braccia.

Hwang Hyunjin, il quarto e ultimo componente. Il suo ruolo era principalmente quello di hacker anche se non aveva paura di usare delle armi in caso di problemi. Aveva un compito molto importante, infatti era quello che garantiva alla Gang di non esser mai scoperta e soprattutto di sapere sempre ed esattamente tutti i movimenti delle loro vittime.
Anche il ragazzo in questione, come gli altri tre, era molto bello. Alto, cappelli lunghi, biondi e occhi castani.

«Mh» rispose Minho, mentre si siedeva su una delle sedie di pelle nera, guardando il grande schermo della sala.

C'era rappresentata una grossa mappa di una parte di Seoul, più precisamente la zona est. Chan selezionó Gangdong per poi ingrandirla ulteriormente e mostrare un casinò del posto.

❈𝑴𝒀 𝑫𝑨𝑴𝑵 𝑬𝑵𝑬𝑴𝒀 || 𝑴𝒊𝒏𝒔𝒖𝒏𝒈❈Where stories live. Discover now