❈55. 𝑺𝒆𝒏𝒕𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒏𝒐𝒕𝒊❈

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Third person pov

Cheongdam, Seoul - Villa di Lee Minho

«I love you so much»

«I love you so much too, Felix»

«When you called me "my love" did you really mean it?»

«Sure. You are the one who lets out my love» disse Chan con un sorriso e Felix ridacchió leggermente in risposta.

«Now I'm a little sleepy»

«Let's sleep together. Now, you're safe in my arms»
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[...]

Jisung si preparò e provó a tirare un pugno ben saldo verso Changbin, ma venne bloccato dalla mano possente dell'altro. Peró prima, in contemporanea, aveva fatto partire un altro pugno anche dal braccio destro che andò a colpire il viso del più grande in pieno.

«Aish! Bel colpo! I miei insegnamenti sono serviti a qualcosa» esclamò il Black Blood con espressione fiera.

«Imparo in fretta» disse Jisung con un sorriso, scrocchiandosi le dita della mani.

Changbin sapeva che prima o poi Jisung oltre che un maestro delle armi, sarebbe diventato un maestro del combattimento. Era solo questione di tanto buon allenamento.

Infatti era proprio quello che stava succedendo. Nella palestra della casa, Changbin stava aiutando Jisung nel suo allenamento di combattimento a corpo libero, essendo il più bravo dell'intera Gang in quel campo.

«Bene! -esclamó Changbin non appena finí di dissetarsi con dell'acqua- Direi che per oggi possiamo concludere qua. Comunque è molto notevole da parte tua. Ti sei fatto male al piede qualche giorno fa ed è già guarito»

«Avevi qualche dubbio?» domandó il blu con un sorrisino, non appena anche lui finí di dissetarsi con della semplice acqua.

«No no, figurati. Non oserei mai» rispose l'altro ridacchiando.

[...]

Entrambi arrivarono nella zona delle camere e Jisung si prestò a ritirarsi nella sua per farsi una doccia e stessa cosa fu per Changbin.

Sarebbe stato così se non fosse per il fatto che quando Jisung provó ad aprire la porta della sua stanza, questa non si aprí.
Provarono sia lui che Changbin senza successo.

Bussarono diverse volte, ma senza ricevere risposta.

Così Jisung prese uno degli arnesi che usava spesso per le missioni: il grimaldello, per scassinare la serratura e aprire la porta.

«Ma che fai? Devi allenarti a fare il ladro anche in casa?» chiese Changbin, ma ancor prima che Jisung potè rispondere la porta si aprí.

Guardarono all'interno della stanza e videro Chan e Felix abbracciati sotto le coperte, sotto le quali erano palesemente nudi.

«Eew, ma che schifo. Lo hanno fatto nel letto nel quale dormo anche io?!» chiese Jisung con un sussurro, senza menzionare la faccia disgustata e indignata che si era formata sul suo volto.

«Minchia. Sono stati veloci per arrivare già a questo punto» disse Changbin a bassa voce, ricordando il fatto che gli avesse lasciato la strada libera.

Jisung provó nuovamente ribrezzo e decise di chiudere la porta della stanza senza fare il minimo rumore.
Successivamente sia lui che Changbin si ritirarono nella stanza di quest'ultimo.

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