❈43. 𝑳𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒈𝒊𝒖𝒓𝒂❈

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Third person pov

Seoul, Corea del Sud - Covo dei Black Blood

Decisero che prima avrebbero ucciso Kim Chulmoo e poi Jung Sangho.
Nessuno dei due si sarebbe salvato dall'ira repressa da fin troppo tempo di entrambi gli assassini.
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Periferia di Changwon, Corea del Sud - Distretto adiacente alla Sala giochi del Signor Kim Chulmoo

Era sera e la Gang era pronta a svolgere la propria missione.
Lo avrebbero fatto solo per orgoglio e per portare onore alla loro famiglia?
Ovviamente sì. L'onore prima di tutto.

Tutti e otto erano all'interno di una delle loro limousine, veicolo lussuoso per non destare sospetti nella zona colma di macchine di quel tipo.

Sei di loro erano vestiti di nero per mimetizzarsi nel contesto notturno, tranne due che avevano uno smoking. Infatti Jeongin e Felix sarebbero entrati per controllare la situazione all'interno dell'edificio e monitorare più da vicino le mosse della vittima.

[...]

Era circa l'una di notte così Jeongin e Felix indossarono i soliti auricolari‐spia e i guanti di pelle, a causa del tatuaggio, per poi potersi dirigere all'interno della struttura e monitorare la condizione della loro vittima e avvisare di mettersi in posizione nel caso avesse iniziato a mostrare segni del fatto che avrebbe voluto lasciare il posto.

❮Kim Chulmoo❯ sussurrò Jeongin.

Lo stava cercando con gli occhi all'interno del posto, in relazione alle foto che avevano scovato in rete.

❮There he is❯ disse Felix, avendolo trovato.

❮Qual è la situazione?❯ chiese Chan.

❮Attualmente è seduto ad un tavolo mentre gioca a poker con altri tizi. Con tutti i soldi che ha ovviamente ne ha tanti anche da buttare nel cesso❯ rispose Jeongin per poi spegnere l'auricolare.

«Perché se la prende tanto? Io amo giocare a poker» disse Jisung, ridacchiando.

Seungmin negó leggermente con il capo, non dando troppa importanza a quello che il blu aveva appena detto.

Jisung, nel mentre che controllava che la sua pistola fosse funzionante, notó Minho osservarlo intensamente.

Il primo sorrise e puntó la pistola contro il moro facendo finta di sparargli, pronunciando un frebillissimo "Bang" senza farsi sentire.
Minho sorrise maliziosamente e si avvicinó con velocità al suo orecchio.

«Han, adesso vuoi spararmi?»

«Non sai cos'altro vorrei fare, Lee»

Queste erano azioni che non erano state percepite da nessuno, se non da Hyunjin che si era distratto per un momento dal suo computer.
Nel vedere la scena dei due così vicini, sorrise leggermente per poi tornare a concentrarsi sulla missione.

Intanto i due all'interno della sala si sistemarono meglio la cravatatta e iniziarono a camminare in cerca di qualche cosa da fare per camuffarsi, come consigliato e ripetuto più volte da Chan e Changbin.

Se fossero rimasti lì senza fare niente per troppo tempo, osservando la situazione, sarebbero risultati sospetti e il loro piano non sarebbe andato a buon fine.

Infatti dopo poco si unirono a una tavolata alla quale tra non molto si sarebbe svolto il famoso gioco d'azzardo: la Roulette.

Ovviamente non avrebbero speso un singolo centesimo per quel "perdi tempo".
Non appena la vittima avrebbe deciso di lasciare il posto i due se ne sarebbero andati di soppiatto, come due abilissimi criminali ovviamente sapevano ben fare.

❈𝑴𝒀 𝑫𝑨𝑴𝑵 𝑬𝑵𝑬𝑴𝒀 || 𝑴𝒊𝒏𝒔𝒖𝒏𝒈❈Where stories live. Discover now