❈33. 𝑯𝒂𝒏 𝑱𝒊𝒏𝒚𝒐𝒐𝒏❈

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Third person POV

Il bacio era veloce e bagnato, ma anche sensuale. Jisung ghignó leggermente non appena Minho scambió le posizioni. Ora era il più piccolo ad essere con la schiena attaccata al muro.

~Non so perché ho fatto quello che ho fatto. So solo che bramavo solo questo momento tra me e lui~ pensó Jisung, colto nuovamente dalla sua confusione.

Il bació continuó senza sosta. Le loro lingue lottavano da diversi minuti ormai e continuarono ulteriormente fino a quando non si staccarono per mancanza di ossigeno.

Si guardavano con il fiatone e completamente rossi in faccia.

~Ora che l'ho fatto so già che non ne avrò mai abbastanza~ pensarono all'unisono per poi ricollegare le loro labbra in un altro bagnato bacio, ma sicuramente anche più sensuale del precedente.
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Cheongdam, Seoul - Villa di Lee Minho

Jisung e Minho entrambi nelle rispettive camere, avvolti nell'oscurità della notte, rossi in viso e con gli occhi che non accennavano a chiudersi.

~Cosa cazzo è appena successo? Io ho baciato Lee Minho?!~ pensó Jisung scioccato.

Come se quelle stesse azioni non fossero state compiute da lui, ma comandate a bacchetta da un ente esterno.
Peró così non era affatto...

Jisung era ben capace di comprendere e intendete e quello che aveva fatto lo aveva fatto perché voleva farlo. Aveva compreso che le labbra del maggiore lo stavano chiamando con insistenza e aveva inteso che doveva accontentarle una volta per tutte.

Per troppe volte era stata frenato il desiderio, da entrambe le parti, ma questa volta era inevitabile che succedesse. Il destino aveva già deciso quello che doveva accadere.

Però era talmente difficile da ammettere per Jisung? A quanto pare era proprio così. La vera domanda da porre è solo una: Perché?

Jisung aveva paura. Paura di innamorarsi. Tenere tremendamente tanto a qualcuno per poi vederlo morire davanti ai suoi occhi, come era successo a Han Jinyoon, come era successo a suo fratello maggiore.

Mentre aiutava il padre, Jinyoon era morto in una pozza di sangue durante una sparatoria, come anche l'uomo che rappresentava un pilastro importante della loro esistenza.

Aveva provato così tanto dolore che aveva iniziato ad auto distruggersi dall'interno, in solitudine. O almeno così era stato fino a quando non incontró Felix per la prima volta in vita sua.

Ricorda ancora quel giorno come se fosse il precedente.
In un strada vicina all'aeroporto, tutto incappucciato e senza riguardo camminava Felix che poi si andò a scontrare con la figura di Jisung.

Sembrava che quel nuovo e misterioso ragazzino si stesse nascondendo da qualcosa o qualcuno, ma Jisung non fece domande. Soprattutto decise di non assilarlo dopo che scoprí che non sapeva parlare per niente il Coreano.

Con il tempo però aveva imparato la lingua del paese in questione, anche se ancora adesso non era raro che parlasse in Inglese.
Però era diventata una normalità, inoltre tutti i membri dei Red Venom avevano una conoscenza discreta della lingua quindi andava ugualmente bene.

Da quel piccolo incontro avvenuto per caso i due diventarono inseparabili, come della stessa famiglia. Era stato proprio l'australiano a impedire a Jisung l'autodistruzione.

Quando finalmente riuscì ad uscire dell'oblio nel quale era stato costretto a vivere per fin troppo tempo, si era ripromesso che non avrebbe mai tenuto tanto a cuore qualcuno se non i membri stessi della Gang: Felix e poi quando si aggiunsero anche Seungmin e Jeongin.

❈𝑴𝒀 𝑫𝑨𝑴𝑵 𝑬𝑵𝑬𝑴𝒀 || 𝑴𝒊𝒏𝒔𝒖𝒏𝒈❈Where stories live. Discover now