❈13. 𝑳𝒂 𝒇𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒂𝒏𝒏𝒐 pt.4❈

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Third person pov

«Hai trovato qualcosa?»

«Dammi solo un minuto -disse Hyunjin con un sorriso mentre continuava a smanettare con il computer- Ecco qua. Nell'ultima settimana sono stati aggiunti al suo conto due miliardi e cinquecento milioni di Won, però non li ha ancora riscossi in banca»

«Che vuoi dire?»

«Che tutti i suoi nuovi soldi si trovano in questa casa»

•••

Continua...
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Cheongdam-dong, Corea del Sud - Villa della milionaria Jung Hiah

«Dobbiamo andare nella sua camera per gli ospiti, numero duecentoventicinque»

«Troveremo sicuramente qualcosa» rispose Seungmin.

Anche i Red Venom decisero di dividersi in due coppie. Jisung e Seungmin sarebbero andati nella stanza nominata dalla sorella della vittima mentre Jeongin sarebbe rimasto a controllare il piano terra e Felix il piano della stanza per avvisare i loro compagni in caso di problemi.

Ovviamente ogni membro sapeva l'aspetto di Mikyong, grazie alle sue pochissime foto trovate online. Era uguale alla sorella, che Jisung aveva già visto, con l'unica differenza che lei non giocava a fare la finta disabile.

Intanto Jisung aveva equipaggiato il cianuro che Felix aveva avuto modo di procurarsi e lo aveva nascosto nelle tasche interne della giacca, parte del suo vestiario.

Sarebbe bastata una sola goccia di quel veleno per porre fine ai giorni di Mikyong.

~Dopo tutte le ingiustizie che ha compiuto se lo merita. Sono anche io un criminale e le ingiustizie per me fanno parte dell'ordine del giorno, ma in questo campo vige la legge del più forte e astuto. Il mondo va così, prima o poi deve cadere qualcuno~

Ormai i Red Venom erano arrivati al secondo piano della villa, piano composto interamente da camere.
Beh, Hiah era un personaggio talmente influente che le capitava spesso di ospitare milionari soci del padre o della sorella, insomma della loro stessa natura.
Il lupo non dorme mai fuori dalla propria tana.

«Ecco qua la stanza duecentoventicinque» disse Seungmin con un sussurro.
Jisung lo guardó serio e con un movimento quasi impercettibile prese una semplicissima graffetta dalle sue tasche.

Si avvicinó alla serratura e inizió a praticare quello che ormai sapeva fare fin troppo bene.
Mosse delicatamente la graffetta in tutta l'area della serratura. Una volta che entró nella parte posteriore della serratura, spinse il gancio contro la parte superiore del blocco. Poi afferró la parte della graffetta che non era piegata e la giró come si sarebbe fatto con una semplice chiave.

La porta si aprí con un leggero "clic". Jisung liberò un sorriso diabolico e guardò Seungmin.

«Dopo di lei» Seungmin ricambió quel sorriso ed entró nella stanza seguito da Jisung.

La camera era leggermente illuminata. Abbastanza per offrire una leggera visibilità dell'arredo e degli oggetti che parevano appartenere a Mikyong.

Tra cui anche un computer che era palesemente quello della ragazza.

«Lí c'è un portatile. Mi sembra chiaro quello che tu debba fare»

«Non dovresti nemmeno dirlo»

Seungmin inizió a operare con il computer della ragazza. Anche lui era fin troppo abile come hacker, ma con il computer della vittima il gioco era sicuramente molto più semplice.

❈𝑴𝒀 𝑫𝑨𝑴𝑵 𝑬𝑵𝑬𝑴𝒀 || 𝑴𝒊𝒏𝒔𝒖𝒏𝒈❈Where stories live. Discover now