❈27. 𝑺𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒂𝒍𝒍'𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒐❈

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Third person pov

[Dopo poco meno di una settimana...]

Cheongdam, Seoul - Villa di Lee Minho

Passó una settimana e Jisung si rimise in sesto, ora sarebbe tornato ancora più forte di prima. Sempre se tutto ciò era fisicamente possibile.

Questo perché finalmente adesso aveva applicato il giusto riposo dopo la cura della ferita.
Anche perché non avrebbe potuto fare altrimenti. Non questa volta.

Però un qualcosa era cambiato nel suo cuore e anche in quello di un'altra persona. La connessione che aveva percepito i giorni precedenti era forte, non si capiva bene come, nemmeno perché. Era semplicemente così.

Era sera e Jisung si trovava insieme a Felix, Seungmin e Jeongin. Conversavano del più e del meno, seduti al tavolo della cucina.

Peccato che il primo era oramai da diversi minuti perso nei suoi pensieri.
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«Stai ancora qui con me -Minho strabuzzó gli occhi, anche se lo sgomento che mostrò era pur sempre estremamente limitato- Perfavore»
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Non avrebbe mentito anche a sé stesso. Non aveva detto quello che aveva detto solo a causa del "delirio" della febbre.
Non poteva essere solo per quello.

Jisung lo sapeva benissimo: era attratto da Minho ed era così dalla priva volta che lo aveva visto. Non c'era bisogno di altre spiegazioni o troppi giri di parole per dirlo.
Ma cosa si poteva dire di tale attrazione?

Era attrazione naturale quella che provava nei suoi confronti, di colui che gli assomigliava. Ed è spesso con persone così che si possono avere le più grandi sorprese e avventure.

Jisung si mise a pensare a tutta la figura del Black Blood interessato.
A detta sua aveva un corpo perfetto, era sensuale e anche se mostrava perennemente un'espressione incazzata, era comunque e sempre bellissimo. Forse era questa una delle sue caratteristiche che più attraevano.
D'altronde come lo si poteva biasimare?

I suoi occhi potevano catturarti e distruggerti in un solo secondo ed era questo che a Jisung faceva perdere la testa. Sentire la gratificazione di essere assassinato da solo uno sguardo.

~Quell'espressione. Quella dannata espressione~ pensó, ma poi si risveglió bruscamente dai suoi pensieri.

«Jisung, are you listening to me?»

«No, Felix... Dimmi» rispose sincero Jisung.

«Mmh, credo sia meglio andare a riposare adesso. Ti vedo piuttosto stanco»

«Sì, voi andate. Io vi raggiungo dopo»

«Va tutto bene Jisung? Stai ancora male?» chiese Seungmin.

Lo stava guardando con un'espressione a dir poco indecifrabile e lo stesso era per il membro più giovane della Gang.

«No, ragazzi sto bene. Andate a riposare. Io arrivo dopo»

Tutti e tre annuirono e poi si ritirarono nelle rispettive camere.

Jisung sospirò e poi si perse nuovamente nei suoi pensieri, appoggiando entrambi i gomiti sul tavolo e abbassando la testa tra di essi.

La sicurezza, l'ambizione e l'intelligenza erano i tratti che più caratterizzavano sia Jisung che Minho ed era quello che attraeva agli occhi dell'altro.

Minho pensava ad esattamente la stessa cosa mentre era nel salotto. Ovviamente quello del piano terra, collegato da un corridoio, alla cucina, dove stava Jisung.
Solo la luce di una lampada, illuminava quella stanza.

❈𝑴𝒀 𝑫𝑨𝑴𝑵 𝑬𝑵𝑬𝑴𝒀 || 𝑴𝒊𝒏𝒔𝒖𝒏𝒈❈Donde viven las historias. Descúbrelo ahora