❈35. 𝑰𝒍 𝒑𝒐𝒔𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑱𝒊𝒏𝒚𝒐𝒐𝒏❈

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Third person POV

Cheongdam, Seoul - Villa di Lee Minho

A Minho venne un dejavu. Jisung si era trovato in una situazione simile anche qualche notte fa, quando lo hanno trovato in cucina per terra colmo di sangue sul petto e sulla spalla.

«ANDATE VIA! IO NON HO BISOGNO DI UN CAZZO DI NESSUNO!» strepitó il moro per poi ritirarsi nel bagno, sbattendo la porta.

«Rimango io qua» disse Felix.

Hyunjin annuì e fece per andarsene, ma si fermò non appena notó che Minho non era intenzionato a farlo. Il suo sguardo era perso, fisso sulla porta che Jisung aveva appena chiuso con forza.
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Jisung era in bagno, seduto a terra, rannicchiato e singhiozzante. Jisung non mostrava questo lato di sé da diversi anni ormai, motivo del perché Felix in questo momento era estremamente spaventato.

«Jisung... Parla con me»

«Non ho bisogno di nessuno»

«Sai meglio di me che non è così. È da anni che non ti comporti più in questo modo e tu... Tu stai piangendo. So che sei spaventato, ma non isolarti e parla con noi che siamo la tua famiglia»

[...]

Jisung era uscito dal bagno e adesso era sul letto della stanza, insieme a Felix e in silenzio.
Tuttavia questa situazione di equilibrio venne rotta proprio da quest'ultimo.

«Jisu-»

«Ho baciato Minho» disse tutto d'un fiato.

Aveva detto tutto repentinamente e senza alzare gli occhi. Sapeva di non riuscire a sostenere lo sguardo dell'altro e anche se non lo poteva vedere era sicuro che lo aveva spiazzato con quella dichiarazione.

Il silenzio tombale era pesante da gestire, tanto che Felix si fece forza e ruppe ancora una volta l'atmosfera apparentemente quieta.

«What... How you... When?» disse Felix incredulo.

«La scorsa notte»

A quel punto Jisung alzò gli occhi sulla figura del ragazzo.

~Prima gli darò tutte le risposte chiare, prima finirà questo strazio di confronto~

«Non desideravo fare altro in quel momento, ma io non posso. Sto provando emozioni che non devo provare. Non posso, cazzo!» confessò.

L'ultima parte della frase venne pronunciata con esclamazione e nel mentre battè anche un pugno sul materasso per enfatizzare il suo disappunto.

«È questo il motivo della tua frustrazione?»

«Sì»

Nonostante Felix fosse spiazzato dalla dichiarazione di Jisung, aveva deciso di comportarsi in modo saggio. Non avrebbe constatato la sua scelta e le sue azioni, anche perché Jisung non svolgeva mai le azioni senza un minimo di criterio.

Anche in questo caso. C'era sempre stata una certa attrazione tra i due, sin dal primo momento nel quale si erano visti, e il fatto del giorno precedente era solo una conseguenza.
Inolre certamente Jisung sapeva in fatto suo.

«Perché non puoi, Jisung?»

«Morirà presto. Moriró anche io. Moriremo tutti!» replicò.

«Questo non è vero e lo sai anche tu. Siamo i più temuti di tutta la Corea e dell'intero continente»

Jisung si mise le mani nei capelli abbassando di nuovo la testa.
Felix sapeva che Jisung non la pensava veramente come aveva detto, le sue parole erano dettate dal momento e dai ricordi del passato, sapeva bene perché la pensava così.
Dopotutto lo aveva incontrato proprio durante quel momento.

❈𝑴𝒀 𝑫𝑨𝑴𝑵 𝑬𝑵𝑬𝑴𝒀 || 𝑴𝒊𝒏𝒔𝒖𝒏𝒈❈Where stories live. Discover now