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Klaus Hargreeves 💚

Richiesto da: nessuno
Trama: Tu e Klaus siete migliori amici e sta per finire il mondo.. e anche l'alcol
Livello: verde
Tratto da: The Umbrella Academy (Stagione 3)

  Il mondo sta per finire. Di nuovo. Ovviamente di mezzo ci sono ancora i fratelli Hargreeves e la loro versione di un'altra.. linea temporale? Dimensione?
Non hai ben capito questa cosa e a dire il vero hai cose più importanti a cui pensare.

Ti sporgi sul bancone bar dell'Hotel Oblivion, un nome una garanzia, alla ricerca di un'altra bottiglia. Le tue dita sfiorano del vetro freddo e tenendo la punta della lingua sul labbro superiore cerchi di afferrarla. Con scarsi risultati però perchè ti sbilanci finendo dall'altra parte del bancone bar. 
  <<Hey, ma dove sei finita?>> chiede Klaus guardandosi intorno, spostandosi alcune ciocche di capelli dal volto. Afferri la bottiglia di Whisky vittoriosa sollevando il braccio per farla vedere al tuo migliore amico. <<Oh y/n, sei fantastica>> afferma Klaus sospirando, portandosi le mani sul petto lasciato scoperto dalla larga camicia scura.
Appoggi la bottiglia sul bancone e ti alzi sorridendogli e alzando le sopracciglia un paio di volte. Senza ulteriori indugi la stappi versando il liquido ambrato in due bicchieri. 

  <<Alla fine del mondo>> affermi sollevando il bicchiere picchiettandolo contro quello di Klaus, lasciando che alcune gocce fuoriescano, bagnandovi le mani. Ridendo bevete più della metà del liquido in un solo sorso.
Scuoti la testa con una smorfia causata dalla gradazione alcolica. <<Non c'è persona al mondo con cui vorrei godermi l'apocalisse>> dici all'improvviso, versandoti un altro bicchiere. Klaus picchietta il suo indice sulla punta del tuo naso, contento di sentirselo dire. <<Ci rivedremo dall'altra parte>> ti rassicura stringendoti la mano e riempiendo il suo bicchiere. 
  <<Da quanto state bevendo?>> chiede Cinque entrando all'improvviso nell'angolo bar con addosso un accappatoio ricamato. <<Che importa? Qui il tempo scorre diversamente>> risponde Klaus facendoti ridere. Cinque ti sfila dalle mani il bicchiere prima che tu possa bere e, alzando le spalle, ti porti la bottiglia alla bocca. Klaus esulta guardandoti battendoti il cinque. <<Avete intenzione di morire ubriachi?>> chiede il più piccolo, solo di aspetto, dei fratelli Hargreeves.  <<Sempre meglio che morire adolescenti>> rispondi guardandolo con un sorriso ubriaco. <<Sono più vecchio di te y/n>> ribatte stizzito Cinque sedendosi su uno degli sgabelli davanti al bancone. <<Sei così un tenero e docile bambino>> gli dici con vocetta stridula strizzandogli le guance con una mano. Lui scansa bruscamente la tua mano lasciando che un gemito offeso esca dalla tua gola. 

  Per altri diversi minuti, o forse ore, non sai dirlo con certezza, nessuno dei tre parla. Siete persi nei vostri pensieri, nei ricordi o forse non state pensando davvero a qualcosa.
Picchietti le dita sulla superficie lucida e sospiri guardandoti intorno finche i tuoi occhi non si posano su un jukebox. Portandoti dietro la bottiglia ormai quasi vuota cammini scalza fino al jukebox guardando la lista delle canzoni disponibili. Storcendo il naso passi il peso da un piede all'altro, poi, seguendo il tuo istinto, premi un pulsante.

Le note di Knockin' on Heaven's Door riempiono la sala bar facendo alzare la testa ai due fratelli. Inizi a muoverti a tempo sollevando le braccia sopra la testa e girando su te stessa. Sarà per l'alcol o per i Guns N' Roses, ma ti senti leggera e libera da ogni preoccupazione. All'improvviso la paura della fine del mondo ha abbandonato il tuo corpo, lasciando il posto alla voglia di goderti le ultime ore.

Klaus si aggiunge a te in fretta, ballando davanti a te e cantate in lip sync insieme. Ti prende la mano facendoti girare su te stessa prima di stringerti a se alla fine della canzone. Restate a dondolare da una parte all'altra, godendovi il più possibile l'abbraccio anche mentre Hotel California sostituisce il silenzio. 
Riprendete a ballare e resti con la guancia premuta contro il suo petto mentre le sue mani sono leggere sui tuoi fianchi. 

Cinque resta a guardarvi sorseggiando della vodka trovata sotto al bancone. Ha sempre pensato che sareste stati una bella coppia, ma l'amicizia che vi lega è l'unica cosa che ci sarà mai tra voi. Vi amate, certo. Ma come un fratello più amare una sorella, come solo due migliori amici possono amarsi.

****

  Luther entra nella sala Bar con passo svelto iniziando a rovistare tra le varie bottiglie, imprecando e parlando tra se e se. Frustrato si alza appoggiando le mani sul bancone ricoperto di bottiglie vuote e bicchieri usati.

  <<Non avete davvero bevuto la maggior parte delle bottiglie per stasera vero?>> chiede puntando gli occhi su te e Klaus. Lui sta seduto sul divanetto con le gambe allungate davanti a se e i piedi appoggiati sul tavolino, tu invece sei sdraiata sul medesimo divanetto ma con la testa sulle sue cosce.
Klaus inizia a scuotere la testa portandosi un braccio dietro la testa, fingendo di non sapere di cosa il fratello parla. Tu alzi le mani in segno di pace continuando a mordicchiare una rotella di liquirizia.

  <<Prova a chiedere a Diego, magari lui ne sa qualcosa>> afferma Cinque strappando un pezzo di Marshmallow azzurro e bianco. Luther si passa le mani sul volto sospirando rumorosamente. <<Almeno per il mio matrimonio cercate di essere meno ubriachi di adesso>> afferma rivolto a voi prima di lasciare la sala facendovi annuire.

  <<Davvero Diego ha preso quelle bottiglie? Io non l'ho neanche visto qui giù>> afferma all'improvviso Klaus contraendo il volto in uno sguardo confuso prima di passarsi le mani sugli occhi. <<Credo che Cinque abbia mentito>> ipotizzi biascicando puntando un dito contro il diretto interessato. Klaus sgrana gli occhi alzandosi di scatto facendoti picchiare la testa contro il bracciolo del divanetto. <<Tu sai mentire?>> chiede ad alta voce Klaus guardando il fratello sconvolto. Cinque strappa un morso del marshmallow guardando il giovane uomo davanti a se con un finto sorriso. <<Lavoravo per la commissione, ricordi?>> continua mettendosi più comodo sulla sua poltrona guardandoti strofinarti la nuca.