Denver 💚

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Richiesto da: nessuno
Livello: verde
Trama: Dopo la fuga dalla Zecca di Spagna vi siete divisi. Chi avrebbe mai detto che vi sareste ritrovati grazie ad un nuovo colpo
Tratto da: La casa di carta



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  Ogni notte il tuo sonno è agitato; grida, colpi di fucile, esplosioni, soldi e sangue.
Ormai hai visto tutte le albe che la Cambogia può regalare. Questo è solo uno di quei momenti.
Ti passi la mano tra i capelli mentre le punte di Angkor Wat, che spuntano dalla giungla misteriosa e magica, sono illuminate dalla luce arancione dell'alba.
Il gatto tigrato che hai adottato in questo sperduto paese ti passa tra le gambe e rimetti tra le labbra la sigaretta accesa. Accarezzi la testolina tigrata dell'animale che inizia a fare le fusa.
<<Dimmi tu che dovrei fare>> sussurri spegnendo la sigaretta e prendendo l'animale tra le braccia. Questo inizia a strusciare il muso contro il tuo volto. Ti siedi a gambe conserte sul letto sfatto e guardi la busta che un ragazzino ti ha consegnato pochi giorni prima.
Riconosceresti quella calligrafia tra mille.
Il gatto miagola e abbassi lo sguardo lasciando che questo si arrampichi sulla tua spalla, prima di scavalcarti e stiracchiarsi alle tue spalle. Prendi la lettera e la rileggi, mordicchiandoti il labbro inferiore. Prendi il telefono usa e getta e digiti il numero indicato sul foglio di carta, accompagnato a un biglietto aereo di sola andata.
Per i primi secondi senti solo il suono della straziante attesa, poi, all'improvviso, ricevi risposta.
<<Sono York. Dimmi dove e quando>> dici soltanto sentendo dall'altra parte il professore sospirare di gioia.


*****


  Scendi dal mezzo di fortuna e ti ritrovi con l'acqua fino a metà delle tibie. Corri gridando tra le braccia di Tokyo ed insieme festeggiate la vostra riunione. Una parte di te sperava di non rivedere mai più la banda, ma ammetti di essere davvero felice di essere ancora tutti insieme. Quasi tutti. <<Ma in quale buco ti sei rifugiata  York?>> ti chiede mentre abbracciate seguite il professore verso la sua poco modesta casa a Bali. <<Nel posto più spirituale del mondo>> affermi baciandole la tempia.
Una volta messo piede dentro casa vieni investita da abbracci. Il primo è Helsinki, seguito subito da Nairobi che, come suo solito ti saluta con un bacio sulle labbra. <<Mi sei mancata piccoletta>> afferma la donna riferendosi al fatto che, oltre a Rio, sei la più giovane della banda. O almeno, lo eravate.
Alle spalle di Helsi appare Monica che ti abbraccia inondandoti con il suo solito profumo di vaniglia e talco. <<Sono felice che tu stia bene>> le sussurri guardandola negli occhi e sorridendo. <<Ciao sorellina>> afferma Denver uscendo da una stanza adiacente all'immenso salotto. Tra le sue braccia un bimbo biondo con maglietta e pantaloncini a stampa di dinosauri. <<Ciao fratellone>> rispondi a tua volta andandogli incontro. <<Lui è Cincinnati. Lei è zia York>> vi presenta Denver. Il bambino sorride salutandoti con la manina. 

  Durante la cena brindate e scherzate, raccontando l'un l'altro la vita in libertà che avete avuto da quando avete lasciato la Spagna con una montagna di soldi. 
bevi un sorso di vino rosso mentre Cincinnati, seduto sulle tue gambe, gioca con le conchiglie che hai incastrato ai dreads.
  <<E Rio?>> chiede all'improvviso Nairobi facendo calare il silenzio sulla tavolata imbandita. <<Lui non verrà. E' stato arrestato>> afferma Tokio, lanciando la bomba.
Vi guardate tutti e all'improvviso ti ritorna alla mente l'ultimo giorno alla zecca di spagna. Il fumo, gli spari, la polvere e il sangue. Non sei riuscita a piangere tuo padre, non avete pianto Oslo ne Berlino.
Abbassi lo sguardo su tuo nipote e gli lasci un triste sorriso accarezzandogli la testa. In che razza di famiglia si è ritrovato..
Come ti aspettavi inizia un'accesa discussione. Rio e Tokyo hanno infranto una delle uniche due regole che vi siete dati su quella barchetta, nel bel mezzo del mare fuori ogni giurisdizione: niente Europa e niente telefoni. 
  <<Professore, perchè siamo qui?>> chiedi, trovando il coraggio di dare voce ai pensieri di tutti. <<Rio non sapeva dove eravamo>> afferma Denver iniziando a perdere la pazienza. Lo capite tutti perchè tutti state provando la stessa cosa. Fino a poche ore fa eravate tutti al sicuro. E ora, per l'ennesima bravata di Rio e Tokyo la felicità della libertà è finito.
<<Dobbiamo recuperare Rio>> afferma il professore con una calma impressionante. Denver e Tokyo iniziano a discutere animatamente. Denver non ha intenzione di buttarsi a capofitto in questa missione folle, soprattutto ora che ha un figlio, soprattutto ora che poteva avere una vita pulita e dare al piccolo Cincinnati l'infanzia e la famiglia che tu e lui non avete mai avuto. Tokyo pretende il contrario, perchè stanno torturando il giovane Rio in chissà quale buco di fogna dimenticato da dio.
  <<Denver>> lo richiami lasciando tra le braccia di Monica il suo bambino. <<Mentre tu scavavi quel tunnel e io stampavo soldi Tokyo è rimasta vicino a papà senza mai lasciarlo>> entrambi si siedono e tu continui a guardare tuo fratello. Sei la più piccola, ma sei sempre stata quello che lo rimetteva in riga, che lo tirava fuori dai guai. <<Rio ha fatto una cazzata. Ma anche tu hai commesso il tuo errore portando tuo padre sul tetto. Entrambi potevate morire. Ma la banda c'era>> afferma il professore con la sua solita compostezza. <<Helsinki, tu non hai rottamato l'auto sistemando le cose. Ma la banda c'era>> alza lo sguardo su te e Nairobi. <<Voi avete fermato tardi le macchine permettendo alla polizia di entrare>> continua prima di soffermarsi su di te <<York, tu sei riuscita a scappare dal tunnel perchè Berlino è rimasto per trattenerli. E la banda c'era>> conclude. Ora non siete più quelli che sequestrano la gente per soldi. Questa è una questione completamente diversa. Per molto tempo siete stati ammirati dalla folla; enormi manifestazioni in tutto il mondo portavano la maschera di Dalì e le tute rosse. Non sapete ancora il piano ma sai che questa volta si passa ad un livello successivo. Questa volta si rischia tutto.


****


  Sospiri e porti la bottiglia di vino alle labbra mentre osservi il cielo illuminato da un'infinità di stelle. Ecco cosa non ti mancherà mai delle città. Senza inquinamento luminoso la volta celeste è tutta un'altra cosa.
  <<Non dormi?>> ti chiede Denver sedendosi al tuo fianco sull'amaca. <<Ho lasciato la mia mente nella zecca>> rispondi passandogli la bottiglia. <<Anche io>> risponde prima di prendere un lungo sorso. Questi sono gli ultimi istanti in cui tutto è perfetto. Gli ultimi istanti in cui non siete più York e Denver ma Y/n e Daniel Ramos. 
<<Perchè hai accettato?>> gli chiedi ad un certo punto, dopo attimi di silenzio accompagnati dalle onde sul bagnasciuga. <<Hai una moglie e un figlio. Hai così tanto da perdere>> continui a dare voce ai tuoi pensieri dondolando sull'amaca fatta di resistenti corde intrecciate. <<E tu perchè hai accettato? Anche tu hai qualcosa da perdere>> nota Denver guardandoti. Il tuo sguardo è perso verso l'orizzonte oscuro. <<Perchè, forse, è la cosa giusta da fare>> rispondi prendendo un ultimo sorso prima di appoggiarti alla sua spalla. <<Forse si>> annuisce Denver stringendoti a te. <<Ma Monica e Cincinnati non sono gli unici che perderei se finisse male. Perderei anche te sorellina>> sussurra abbassando lo sguardo su di te prima di baciarti sulla fronte.
  Dalla rapina alla zecca di stato siete cambiati tutti quanti. Ma ancora non sapete quanto ci sarà ancora da affrontare. 

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