Jace 💛

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Richiesto da: nessuno
Livello: giallo
Trama: durante un allenamento tu e Jace continuate a distrarvi
Tratto da: Shadowhunters (città di vetro)

Sistemi le fasciature intorno alle mani tremanti e ti siedi a terra, le spalle appoggiate al muro. Il sangue ha già iniziato a sporcare le bende e ti fanno male ogni volta che apri o chiudi le mani.

Passi il braccio contro la fronte sudata e respiri affannosamente, appoggiando la nuca contro la parete e chiudendo gli occhi. Sei stanca, ogni tuo muscolo sembra attraversato da fuoco. Alec ti sta facendo allenare intensivamente da ore e non ne puoi più. Sai che lo fa solo per te, ma vorresti fare almeno una pausa di tanto in tanto.
<<Cazzo!>> Affermi quando una freccia si conficca vicinissima alla tua testa. Fortunatamente sei riuscita a spostarti appena in tempo. Osservi il cacciatore al centro della sala d'allenamento che lentamente abbassa le braccia e posa l'arco. <<Guarda che là fuori non ti daranno il tempo di riprendere fiato>> dice con voce autoritaria, incrociando le braccia al petto. Alzi lo sguardo su di lui e vorresti tanto mandarlo a quel paese ma le alte porte della palestra si aprono e Jace cammina nella sala senza riprodurre alcun suono con i piedi. Non vi saluta, tira dritto per la sua strada andando verso i supporti metallici con le armi. Si sfila la giacca di pelle lasciandola con cura sulla panca sotto alla vetrata colorata. I muscoli delle sue braccia si tendono ad ogni movimento e resti ammagliata, osservandolo con le labbra socchiuse.

Alec scocca un'altra freccia che questa volta si conficca nel pavimento, proprio tra i tuoi piedi. Con uno sguardo ti fa capire che la pausa è finita. Ti alzi sbuffando e raggiungi Alec, fermandoti in piedi davanti a lui. Ti dà alcuni semplici comandi, colpi di lotta corpo a corpo da ripetere contro di lui. E vorresti davvero prestare attenzione alle sue parole, ma non riesci a togliere gli occhi di dosso dal biondo alle sue spalle concentrato a fare roteare con grazia e velocità un bastone intorno a se.
<<Y/n, mi stai ascoltando?>> Chiede Alec e annuisci mettendoti in posizione, facendo scivolare i piedi per divaricare quanto necessario le gambe e piegare le ginocchia. Sollevi le braccia e stringi i pugni rallentando il tuo respiro.

Ti tieni un fianco con la mano e chiudi gli occhi con forza. La spalla ha iniziato a farti male nel momento in cui sei finita a terra, dopo il calcio di Alec che ti ha colpita proprio al centro dell'addome.
<<Sei distratta oggi. Ma che ti prende?>> Chiede guardandoti dall'alto, allargando le braccia e corrugando la fronte. Ti alzi a fatica e passi il dorso della mano sul labbro rotto. <<Se non fosse un allenamento direi che stai sfogando la tua rabbia repressa su di me>> affermi guardandolo allo stesso modo. Alec è sempre stato un maestro severo con te, ma non si è mai spinto così oltre prima d'ora. <<Non chiedermi di andarci piano Y/n>> si affretta a dire con tono brusco, stanco di sentirti lamentare e vederti con la testa altrove. <<Là fuori non ci andranno piano; lo so>> affermi facendolo annuire mentre torni in posizione di difesa.

<<Potresti insegnarle altro>> si intromette Jace girandosi tra le mani alcuni coltelli da lancio. <<Sono settimana che la alleni nel corpo a corpo. Forse cambiare potrebbe aiutarla>> continua, guardandovi entrambi prima di lanciare uno dei coltelli contro il segnalino dall'altra parte della stanza.
Alec ti guarda da testa a piedi e, anche se non lo ammetterebbe mai davanti a te, il suo parabatai ha ragione. Allenare il corpo serve a poco se la mente non è altrettanto preparata.

<<Facciamo a modo suo allora. Scegli un'arma>> afferma indicandoti le rastrelliere dell'armeria di cui la palestra dispone. Non hai molta forza fisica quindi escludi da subito mazze chiodate e asce. Sfiori il manico di una spada e guardi Alec come se stessi cercando la sua approvazione. Lui annuisce e stringi la mano intorno all'elsa. L'arma è stranamente leggera tra le tue dita, quasi come se fosse fatta d'aria.
La lama ricurva è molto affilata e il metallo risplende sotto le luci della palestra, senza nome ne rune. Hai letto e studiato tutto ciò che c'è da sapere sulle spade angeliche, ma mai prima d'ora ne avevi vista una da così vicini.

<<Vediamo che sai fare>> afferma Alec prima di iniziare a darti alcune lezioni di posizione, movimento e impugnatura.

****

  Ore dopo sei ancora in palestra ad esercitarti con la spada. Senti l'arma sempre più pesante man mano che l'allenamento procede e la stanchezza aumenta. Ti giri di scatto e Jace si sposta giusto in tempo, rischiando di venir colpito ad una spalla da un tuo fendente. Sgrani gli occhi mentre il cacciatore resta a guardarti con la sua solita espressione seria. Allontana la lama da sé mentre balbetti una serie di incomprensibili scuse.

  <<Se ti muovi così, finirai per uccidere il tuo parabatai e ferire te stessa>> afferma avanzando di pochi passi, quanti bastano per mettersi davanti a te. Solleva il tuo braccio aiutandoti con le sue stesse mani ad assumere le giuste pose. <<Credevo avessi detto che non volevi intrometterti nel mio addestramento>> affermi guardando le sue dita spostare le tue introno all'elsa della spada. <<Si, ricordo quando lo hai detto>> continui mentre Jace gira intorno a te, sistemando la tua postura stando alle tue spalle. <<Era notte fonda e stavi lasciando la mia stanza rivestendoti>> concludi con un brivido causato dal suo tocco leggero contro i tuoi fianchi.

Lui ignora le tue parole ma vedi, con la coda dell'occhio, un piccolo sorriso nascere sulle sue labbra. Muove il braccio insieme al tuo, guidandolo a disegnare un infinito nel vuoto. << La lama deve essere un prolungamento del tuo braccio y/n. Parte di te, fluida come l'acqua>> afferma guidandoti in alcuni affondi, parate e contrattacchi.

Resti quasi del tutto scioccata dalla facilità con cui si muove, come se fosse leggero come una piuma. Vedi i suoi muscoli contrarsi sotto la sua t-shirt nera e ti mordi le labbra, cercando in vano di resistere alla tentazione di ammirarlo. Impugna lui stesso una spada e si posiziona davanti a te.
Vuole combattere.

Cercando di tenere a mente le sue parole metti in atto ciò che hai imparato, rendendoti conto di non essere lontanamente alla sua altezza. Jace sembra essere nato con la spada in mano.

  <<Non ti distrarre Y/n. Occhi su di me>> afferma puntandoti la lama alla gola, premendo la tua schiena contro il suo petto. Ti liberi dalla stretta e lo attacchi cercando di muovere i piedi e mantenere l'equilibrio.
Con un calcio ti colpisce le gambe mandandoti a terra. La spada ti scivola di mano scorrendo lungo il liscio pavimento di legno. Jace ti guarda dall'alto e ti manca il respiro per questa visione angelica.
Si passa la mano tra i capelli allontanandoli dal volto e ti porge la mano, tirandoti su.

I vostri petti si scontrano e ti lecchi le labbra che, in breve, lui copre con le sue. Ti attira il più possibile a te, come se non volesse per nessuna ragione al momento lasciarti andare. Getta la spada a terra e le sue braccia ti cingono i fianchi e ti solleva, permettendoti di incrociare le braccia dietro la sua schiena.
Ti ritrovi intrappolata tra la panca e il suo tonico corpo, accaldato contro il tuo.

La stanza si riempie presto dei vostri respiri pensanti, il pavimento si ricopre dei vostri vestiti.
Vi eravate entrambi ripromessi che non sarebbe mai più successo. Eppure eccovi di nuovo qui, a perdere la testa mentre i vostri corpi si uniscono diverse volte, le vostre mani accarezzando ogni centimetro di pelle sudata e le vostre labbra studiano i vostri punti deboli.

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