Karube 💛

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Richiesto da: nessuno
Livello: giallo
Trama: Tu e Karube riuscite finalmente ad avere un appuntamento lontano dal suo orario di lavoro e dal tuo studio. Ma qualcosa non va secondo i piani (vi ritrovate dall'altra parte)
Tratto da: Alice in Borderland

Sbadigli chiudendo il libro di algebra con un movimento veloce. Alcune matite e penne rotolano fino a terra finendo sotto alla scrivania disordinata.
Spingendoti all'indietro, restando in bilico sulle gambe posteriori della sedia, allunghi le braccia verso l'alto per stiracchiarti.
Quasi cadi quando la sveglia accanto al tuo letto attira la tua attenzione. Karube finisce il suo turno tra dieci minuti.

<<Oh no... sono in ritardo>> affermi attraversando la tua stanza da una parte all'altra per vestirti. Infili la sua camicia bianca, quella che tu hai gentilmente preso in prestito dal suo armadio (lui sostiene che tu l'hai rubata a sua insaputa); ti sistemi la gonna a ruota con le balze e inserisci nella borsetta con la tracolla l'occorrente per stare fuori casa.

Esci di casa saltellando mentre ti infili le scarpe. Spalanchi il cancelletto e corri lungo il viale del quartiere residenziale in cui vivi con i tuoi genitori. Alcuni cani dietro le recinzioni dei giardini abbaiano al tuo passaggio, scandendo il tempo come il ticchettio di un orologio.

****

Apri la porta del bar e ti siedi al bancone, aspettando che l'alto ragazzo dietro il bancone. Osservi la sua schiena coperta da un'orribile camicia simil hawaiana arancione. I suoi capelli biondi spettinati sembrano più brillanti e chiari sotto le luci a neon appese al soffitto.

Ti schiarisci la gola e Karube finalmente si gira, impiegando alcuni attimi prima di rendersi davvero conto di chi ha difronte. <<Guarda guarda chi ha finalmente chiuso i libri>> Il suo sorriso malizioso ti contagia e, appoggiandosi con gli avambracci al bancone, si sporge per baciarti sulle labbra. <<Mi sei mancata y/n-chan>> sussurra chiudendo gli occhi godendosi le tua carezze sulle sue guance.

Sposta alcuni bicchieri e delle bottiglie aiutandoti a scavalcare il bancone, lasciandoti seduta sul bordo con le gambe a penzoloni. Si ferma tra di esse appoggiando le mani sui tuoi fianchi. Li accarezza lasciando che alcune dita si insinuino sotto l'orlo della camicia che indossi. <<Questa mi ricorda qualcosa>> sussurra baciandoti le guance e la mandibola. <<Mm.. secondo me ti confondi sai?>> Rispondi chiudendo gli occhi e intrecciando le braccia dietro il suo collo, tirandolo maggiormente verso di te.

Le sue mani ti accarezzano la schiena da sotto la camicia troppo grande per te, tirandola fuori dal bordo della gonna.
Le sue labbra si posano sul tuo collo lasciando leggeri segni nel punto che più ti manda in estasi. I tuoi sussurri di approvazione lo spingono a fare di meglio. Ti accarezza le cosce tirandoti verso il bordo per sentirti più vicina. Le vostre intimità si sfiorano e entrambi rabbrividite.

Prendi il suo volto tra le mani e unisci le vostre bocche in un bacio carico di passione.
Ti pieghi all'indietro e le sue forti braccia ti sorreggono. Percepisci già la sua erezione spingere contro i jeans che indossa, la catenella di metallo è fredda a contatto con l'interno della tua coscia sinistra.

Impaziente, Karube ti sbottona la camicia ammirando il tuo seno coperto dal reggiseno bianco. Bacia la morbida pelle spingendoti a piegare la testa all'indietro. Una serie di gemiti sussurrati riempiono il bar, sovrastati dalla musica di sottofondo che proviene dalla radio.

Il giovane uomo si allontana da te guardandoti con un cipiglio sul volto. <<Qualcosa non va Karube?>> Gli chiedi passando la mano sulla sua testa, spettinando le ciocche bionde. <<I tuoi genitori sanno di noi due?>> Ti chiede lasciandoti completamente sorpresa. <<Mi stai davvero chiedendo questo adesso Karube?>> Chiedi a tua volta, quasi infastidita per l'interruzione di un bel momento da entrambi atteso per molto tempo. Il suo sorriso sornione compare sulle sue labbra e come risposta gli colpisci il petto con un pugno. Non sembra neanche averlo sentito.

<<Mi piace questa espressione>> afferma catturando nuovamente le tue labbra con le sue. La sua mano sinistra si stringe sulla tua coscia, la mano destra si appoggia contro il tuo collo. Infila le dita sotto la tua gonna pronto a pensare a farti stare bene, ma il suo telefono continua a vibrare abbandonato sul bancone.

Sbuffi allontanandolo da te, anche se non vorresti. La mancanza con il suo corpo ti fa sentire improvvisamente nuda, come se ti avessero tolto la pelle.
Karube sussurra qualche imprecazione ma afferra comunque il telefono, controllando le notifiche.

<<È Arisu vero?>> Chiedi sistemando la camicia ormai sgualcita. <<Si, niente lavoro e niente casa. Vuole vedere me e Chōta>> afferma con tono infastidito, facendoti ridacchiare. Scendi dal bancone con un salto e lo abbracci da dietro baciandogli la schiena. <<Va da loro Karube. Noi ci vediamo stasera>> dici facendolo voltare verso di te. Appoggia una mano sul tuo volto e ti accarezza lo zigomo con il pollice. <<Stasera?>> Chiede e annuisci alzandoti sulle punte. <<Ho casa libera. I miei genitori vanno a cena da mia sorella a Edogawa>> rispondi facendolo sorridere. <<Si prospetta una notte fantastica allora>> sussurra prendendo il tuo volto tra le mani ricominciando a baciarti.

****

Apri il getto della doccia e lasci che il vapore proveniente dall'acqua calda riempi la stanza. Lasci i vestiti sporchi nel cesto del bucato e la tua attenzione viene catturata da alcuni fuochi d'artificio in lontananza.
Non sapevi ci fosse qualche festa o un evento con tanto di spettacoli pirotecnici.

Ti infili sotto l'acqua calda rilassando ogni tuo muscolo e nervo, incapace di levarti dalla testa l'incontro avvenuto con Karube ne la notte che vi aspetta.

Improvvisamente la luce si spegne e la musica che avevi messo in sottofondo sparisce. Corrughi la fronte e giri la manopola interrompendo il flusso dell'acqua.
Esci dalla doccia coprendoti con l'accappatoio e cammini per casa. Il quartiere sembra improvvisamente vuoto, nessun suono arriva alle tue orecchie.
Prendi il telefono in mano ma questo sembra spento. Provi ad accenderlo ma lo schermo resta sempre nero.

Ti vesti in fretta ed esci di casa. Il cane dei vicini non si fa neanche vivo quando passi davanti al cancello. Le luci sono spente e le case silenziose. <<Ma che diavolo sta succedendo?>> Ti chiedi guardandoti in torno. Il mondo intorno a te sembra deserto.

Un televisore all'interno di una vetrina si illumina per alcuni istanti:

Arena di gioco
Da questa parte
<-

<<Ma cosa..>> sussurri decidendo di seguire quelle indicazioni, ignorando completamente la vicina che ti dice "è una pessima idea".

Segui la strada fino a raggiungere un piccolo centro commerciale la cui insegna dice "arena di gioco".
Attraversi la porta spalancata e cammini lungo l'atrio ricoperto di fogli di carta e pezzi di vetro. Sembra tutto così trasandato e abbandonato.
Ti fermi davanti un tavolino circolare la cui superficie è coperta da diversi telefoni e un cartello con scritto "uno per giocatore".

Prendi il primo telefono che guardi e prosegui lungo il corridoio trovando altre persone. Alcune di loro si guardano intorno confuse, altre sembrano attendere al patibolo. I telefoni di tutte e sette le persone, compreso il tuo, riproduce una musichetta e portare lo sguardo sullo schermo ora acceso.

<<L'iscrizione è chiusa. Il game sta per cominciare. Game "Orologio"; difficoltà sei di picche>>

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