Dean Winchester 💛

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Richiesto da: nessuno
Livello: giallo
Trama: Sei a caccia con i fratelli Winchester quando accade qualcosa di inaspettato
Tratto da: Supernatural (stagione 8)



  Tiri indietro il cane della pistola, armandola. Hai le orecchie tese, pronte a captare ogni minimo suono. I tuoi passi sono leggeri e silenziosi nonostante il pavimento cosparso di macerie e detriti della fabbrica abbandonata. Tu e i Winchester vi siete divisi da diversi minuti per poter perlustrare al meglio il grande stabilimento e i suoi tre piani. 

Sali le scale lentamente fermandoti sul pianerottolo. Un lungo corridoio si apre davanti a te, molte porte danno su di esso su entrambi i lati. Non sai dire quante stanze possano davvero essere, ma lo percorri tenendo la pistola alta. E' notte ma la luna piena illumina abbastanza per permetterti di vedere ciò che ti circonda.
Un suoni stridulo arriva dalla stanza alla tua sinistra, come se qualcuno avesse spostato un mobile o qualcosa di simile. Mettendoti sulla difensiva vai a controllare, stringendo la mano intorno all'impugnatura. 

La stanza è grande, illuminata pienamente dai raggi lunari. I vecchi macchinari tessili sono ancora disposti accanto alle pareti, impolverati e arrugginiti. 
  <<Cristo!>> affermi quando un grosso topo ti passa sui piedi, facendoti saltare sul posto.
Una mano si posa sulla tua spalla e prendi un profondo respiro. Riconosceresti quel tocco tra mille. <<Dean, dovevi vedere che razza di bestione mi è passato sui piedi>> affermi ridendo divertita, sentendoti un po' scema ad esserti spaventata solo per un topo.
la stretta sulla tua spalla si fa più forte, quasi a farti male. <<Dean ma che...>> inizi ma le parole ti si bloccano in gola quando senti, in lontananza, la voce di Dean chiamarti. Ti blocchi sul posto come una statua di marmo. Letamante giri su te stessa e sgrani gli occhi.


****


  Delle labbra calde e morbide si posano sulla tua guancia e scendono lente lungo il collo. Sorridi nel tuo dormiveglia e ti giri sulla schiena, aprendo gli occhi e sorridendo a Dean. Le vostre labbra si uniscono e svariati "buongiorno" vengono sussurrati da entrambi. Le sue dita ti accarezzano il volto e le vostre gambe si intrecciano. In poco tempo te lo ritrovi ancora sopra, come la sera e la notte appena passata. 
  <<hai dormito bene?>> ti chiede succhiando la pelle sopra la tua clavicola. Annuisci incrociando le braccia dietro le sue spalle. <<Perchè, abbiamo dormito?>> chiedi facendolo ridacchiare. Alza il viso e vi ritrovate con i nasi che si sfiorano. <<Ti amo>> sussurra unendo nuovamente le vostre labbra, questa volta in un bacio molto più dolce. <<Davvero?>> chiedi allontanandolo da te quanto basta per guardarlo negli occhi e permettere ancora a i vostri respiri di unirsi. <<Non sono mai stato così sincero con una donna. Davvero>> risponde continuando dove lo hai interrotto. 

Si sistema meglio su di te, tra le tue gambe per continuare la sua tortura. Ogni volta che le vostre intimità si sfiorano entrambi lasciate liberare dei gemiti; suoni e frasi sporche che vi spronano a continuare.
La vostra stanza nel bunker è ancora in soqquadro dalla notte precedente. Vestiti sparsi ovunque; oggetti di vario tipo lasciati in disordine sul pavimento; il letto sfatto che dondola leggermente insieme a voi, cigolando e picchiettando contro la parete.a stanza di Sam e quella di Castiel non sono molto lontane, se fossero in stanza potrebbero sentirvi. Ma ovunque i due siano e qualunque cosa stiano facendo, non vi importa. 

Cambiate diverse posizioni, trovandovi a terra; contro l'armadio; sulla scrivania ancora sgombra. Minuti. Ore. Non sapete quanto tempo passate insieme, ad unirvi in un'unica anima più e più volte. Ma una cosa la sapete: non avete intenzione di smettere molto presto.



****


  Apri il getto della doccia e prepari l'occorrente. Hai lasciato Dean in camera, beatamente addormentato dopo il stancante e lungo esercizio, trovando finalmente un attimo per prenderti cura di te stessa. 
Un luccichio riflesso nello specchio attira la tua attenzione mentre ti leghi i capelli, fermando la cosa sulla testa con un mollettone. Osservi la tua mano con le sopracciglia incrinate. Non ricordi di aver mai indossato un anello all'anulare sinistro. Lo fai girare intorno al dito con il pollice, leggendo la sottile incisione sul metallo dorato: "Dean Winchester 04-11-2008"

Decidi di non dargli molto peso. Ultimamente sei stanca e distratta, troppo per porti certe domande.
Ti infili sotto il getto dell'acqua ritrovandoti avvolta da una nube di vapore. L'acqua calda ti colpisce la pelle aiutandoti a rilassare i nervi e i muscoli. Ti ci voleva proprio una doccia bollente.
Lavi il tuo corpo dal sudore e dallo stress, coprendoti di sapone dal profumo esotico. L'aroma ti invade la testa e chiudi gli occhi, immaginando di essere lontana in un posto caldo e pieno di colori, musica e vita.


  Diversi minuti dopo spegni l'acqua e, coprendoti con un accappatoio morbido, esci dalla doccia. <<Gesù!>> imprechi portandoti una mano al petto, distogliendo lo sguardo da Castiel. <<No, sono Castiel>> afferma l'angelo con sguardo confuso. Scuoti la testa spiegandogli che quello è solo un modo di dire. <<Non dovresti essere qui>> lo rimproveri cercando di asciugarti le gambe senza scoprire troppo del tuo corpo. L'angelo si guarda intorno, come se stesse cercando qualcosa. <<Sei sola?>> ti chiede facendoti annuire. Saltelli infilandoti la biancheria intima. <<Sei sicura?>> chiede nuovamente mentre gli dai le spalle, sfilandoti l'accappatoio. <<Si Cas, ne sono sicura>> rispondi allacciandoti il reggiseno bianco. Torni a guardarlo e sgrani gli occhi quando una sua mano si appoggia sul tuo seno sinistro e l'altra sulla tua pancia.
  <<Okay... Cas che diavolo..>>
  <<Tu aspetti un bambino>>
Il silenzio cala nella stanza e resti a guardarlo intensamente. <<E' uno scherzo che stai facendo con Dean?>> gli chiedi allontanandolo da te, alzando un sopracciglio. L'angelo ti guarda con la sua solita espressione confusa e lontana. <<Lo sento, lo percepisco>> afferma Castiel guardando verso il basso, sulla tua pancia. Ti guardi allo specchio mettendoti di profilo. Ora che ci fai caso la tua pancia sembra leggermente gonfia. Ci appoggi sopra una mano e abbassi lo sguardo.
Ti rivesti in fretta senza dire nulla ed esci dal bagno, percorrendo in fretta i corridoi e tornando in camera. 

Ti richiudi la porta alle spalle trovando Dean seduto a letto, la schiena appoggiata ai cuscini e il diario di suo padre in mano. Alza lo sguardo su di te ma il suo sorriso scompare in fretta. <<Cosa è successo?>> ti chiede chiudendo il diario di John. Ti siedi sul bordo del letto e gli prendi la mano sinistra. Lui indossa un anello molto simile al tuo ma con inciso il tuo nome e la stessa data. <<Siamo.. sposati>> sussurri e lui annuisce, confuso da questo tuo improvviso modo di fare. <<Da quattro anni, si>> risponde l'uomo accarezzandoti la guancia. <<Aspetto un bambino Dean>> affermi osservando il suo sguardo passare dal preoccupato al felice. Ti abbraccia riempiendoti di baci e carezze al quale però tu non riesci a ricambiare. <<Non sei felice Y/n? E' una notizia meravigliosa>> dice con gli occhi lucidi e un grande sorriso sul volto. <<Dean, io non posso avere bambini. Ricordi? A causa di quella caccia nel New England contro quel Wendigo>> gli ricordi sfiorandoti le cicatrici alla base della schiena, profonda ferita che ti aveva lesionato irreparabilmente. <<Beh potrebbe essere un miracolo>> afferma Dean appoggiando le mani sulle tue spalle, stringendole leggermente.

All'improvviso nella tua mente affiorano delle immagini. Una vecchia fabbrica tessile abbandonata, un uomo tatuato dagli occhi brillanti e blu come il ghiaccio.
Ti guardi intorno e un'altra domanda inizia a formarsi nella tua testa: "Da quando io e Dean dormiamo nella stessa camera?"
  <<Cosa stavamo facendo ieri, prima di tornare qui al bunker?>> chiedi e il giovane uomo devia la tua domanda chiedendoti se stai bene.

Ti alzi in piedi continuando a camminare avanti e indietro, passandoti le mani tra i capelli. <<Era un Djinn quello alla fabbrica..>> sussurri mordendoti le labbra andando ancora avanti e indietro per la camera. <<Questo non è reale. Sono sotto il suo incantesimo>> affermi sentendo un improvviso dolore alle spalle, le braccia formicolanti e un senso di nausea come se tu stessi dondolando.
Chiudi gli occhi e quando li riapri sei appesa ad una trave del soffitto con una spessa corda. Le braccia sono tese sopra la tua testa, i polsi intrecciati e legati, le punte dei piedi che sfiorano appena il pavimento. 

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