Percy Jackson 💛

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Richiesto da: nessuno
Livello: giallo
Trama: sei una figlia di Apollo e hai scelto la confusione dell'infermeria piuttosto dei campi di battaglia. Un modo per stare vicino a Percy senza sospetti
Tratto da: Percy Jackson ( universo generale, non legato a qualche vicenda reale)


Immergi le mani nella tinozza di ceramica piena di acqua tiepida e le strofini con cura con la saponetta. La tua pelle inizia a sembrarti meno liscia, segno che è pulita.
Le asciughi con lo strofinaccio pulito e prepari gli utensili che ti occorrono. Un ragazzino della casa di Afrodite, Simon, si dimena sulla brandina, tenendosi il braccio stretto al petto con estremo dolore.
Sospiri alzando gli occhi al cielo, sterilizzando lago su una fiamma. <<Se tu la smettessi di dimenarti ti farebbe meno male>> affermi spazientita, annodando il filo per suturare. Simon ti osserva spaventato con i suoi occhi celesti.
Deglutisce e corruga la fronte. Il suo sguardo è puntato sull'ago. <<Per Zeus, non sarai mica spaventato da questo?!>> lo canzoni facendo dondolare l'ago da una parte all'altra, come se fosse un pendolo.
Cercando un briciolo di coraggio lui scuote la testa mentre sbianca lentamente in volto. Gli fai assumere una bevanda per non fargli sentire dolore e inizi a medicarlo, chiedendogli di raccontarti qualcosa per farlo distrarre. <<Dimmi un po', come ti sei tagliato?>> gli chiedi guardandolo per un istante da sopra le lenti dei tuoi occhiali.
Non ti servono davvero, il tuo sangue divino ti permette di avere una buona vista, ma li usi per poter ingrandire quando ti occorre.
<<Mi è caduto dalle mani lo specchio di Seraphine, e cercando di raccogliere i pezzi mi sono tagliato>> risponde distogliendo lo sguardo, come se provasse un senso di imbarazzo. <<E tua sorella questo lo sa?>> gli chiedi ricevendo una risposta negativa con tanto di occhi sgranati. <<Se lo sapesse mi ucciderebbe o peggio.. potrebbe farmi sparire la spazzola>> afferma facendoti ridere di gusto. Qualche volta trovi i figli di Afrodite davvero buffi.
<<E noi non glielo diremo. Diremo anzi che ti sei ferito in allenamento>> dichiari alzando le spalle, continuando a medicarlo. <<Ma non ci crederà mai nessuno Y/n>> sbuffa lui, osservando i suoi compagni allenarsi fuori dall'infermeria con sguardo triste. Appoggi una mano sulla sua spalla attirando così la sua attenzione. <<Hey, se lo dico io è vero e ci crederanno tutti>> lo rassicuri sorridendogli con dolcezza, tratto che hai preso da tua madre. <<E come lo sai?>> ti chiede Simon corrugando la fronte, curioso e incerto. <<Perché sono una figlia di Apollo. Inganno e raggiro se voglio così bene da rendere reali le mie bugie>> rispondi con ovvietà, fiera di essere un membro della cabina 7.

<<E soprattutto perché è la migliore e vendicativa infermiera del campo>> afferma una voce proveniente dall'ingresso. Entrambi vi voltate verso Percy che resta fermo sulla soglia, appoggiato con una spalla alla colonna portante e vi sorride.
Spingi gli occhiali sul naso e lasci andare Simon, regalandogli dei biscotti all'uvetta che ha fatto una tua amica umana, che spesso ti spedisce per posta.

Sospiri, cercando di ignorare la presenza del figlio di Poseidone mentre pulisci i tuoi utensili. Senti i suoi scarponi sul pavimento di legno farsi sempre più vicini e il tuo cuore battere all'impazzata.
Percepisci il suo leggero, seppur forte, tocco sui fianchi e le sue labbra morbide poggiarsi sul tuo collo. Il suo respiro entra in contatto con la tua pelle facendoti rabbrividire.
<<Qualcuno potrebbe vederci>> sussurri cercando di nascondere le sensazioni che stai provando, invano.
Ormai Percy conosce fin troppo bene ogni tuo respiro, ogni tuo sussurro.
<<Non ci vedrà nessuno>> risponde lui contro il tuo orecchio, facendo scorrere le mani lungo la tua pancia infilandosi sotto la camicetta che indossi. <<Come l'ultima volta nel bosco? O quella prima al lago? O quella prima ancora nella tua cabina?>> affermi tra i sospiri, chiudendo gli occhi e piegando la testa all'indietro, appoggiandola contro il suo petto.
Lo senti ridacchiare contro la tua guancia e lo allontani, facendolo lamentare.

<<Giusto in tempo>> sussurra sedendosi su uno sgabello accanto ad un tavolo. Un gruppo di tre ragazzini entra in infermeria spinti da Annabeth e Will.
<<Ora ve la vedete con lei. Imparerete ad ascoltare prima o poi>> afferma Annabeth facendoli sedere sulle brandine. I tre ragazzini si guardano male ricominciando a insultarsi, sfidandosi nonostante le minacce della figlia di Atena. Tuo fratello si passa le mani sul volto pronto a curare i tre che hanno deciso di fare una rissa e uno scontro con vere spade durante un semplice allenamento.

Percy fa scorrere una mano lungo la tua gamba, salendo lentamente facendoti rabbrividire. Annabeth è troppo presa a rimproverare i tre figli di Ares per notarvi e Will è concentrato a prepararsi per fare il suo lavoro.
Afferri la mano di Percy e gli lanci un'occhiataccia mentre raggiungi tuo fratello per aiutarlo.
<<Stai bene?>> ti chiede con un sorrisetto. Non gli rispondi, volendo evitare la conversazione. Tra tutte le persone del campo mezzosangue Will è l'unico a sapere quello che c'è tra te ed il figlio di Poseidone. Tu conosci i suoi segreti e lui conosce i tuoi. Tra tutti i figli di Apollo, tu e Will siete quelli più legati.

Giri la testa verso Percy e abbassi lo sguardo facendogli un cenno con la testa e sgranando gli occhi. Lui abbassa lo sguardo e si sistema i pantaloni, cambiando posizione sullo sgabello.

****

Osservi le fiamme del falò restando seduta insieme agli altri figli di Apollo.
È stata una giornata impegnativa in infermeria, ed il tempo passato con Percy non è stato abbastanza e, soprattutto, non eravate mai soli.
Lui è figlio di uno dei pezzi grossi, sempre in giro o preso dall'allenamento. Tu, dal canto tuo, sei sempre chiusa nell'infermeria a lavorare. Perciò siete entrambi abbastanza presi negli ultimi tempi.
Girano strane voci, nel campo tutti parlano dello scudo magico che protegge il campo dal mondo esterno, di creature mostruose che cercano di entrare e di congiure tra semidei e dei stessi.
I ragazzi si allenano sempre più duramente e questo ti porta solo più lavoro.

Sbadigli prima di prendere un sorso di sidro dal tuo boccale. Sposti lo sguardo su Percy che, seduto dall'altra parte del falò con i suoi amici ti sta già guardando. Ti sorride salutandoti con la mano alzata. Ricambi il sorriso e finisci il dolce contenuto del tuo calice, lasciandolo a terra. Ti alzi, avvisando Will che vai a dormire e lanci un veloce sguardo a Percy.
Cammini verso la tua cabina seguendo il sentiero sterrato.
A prima vista sembra una normale cabina, ma quando viene colpita dalla luce del sole sembra fatta di oro massiccio e brilla così tanto che è difficile da guardare. Ma al momento, con il buio della notte e la sola luce delle lanterne e della luna, nessuno noterà nulla.

  Qualche minuto dopo, dal buio della vegetazione circostante, avanza Percy. Le torce accanto al portone della tua cabina vi illuminano di una luce calda.
Impaziente afferra il tuo volto tra le mani e ti bacia, mordendoti il labbro inferiore e tirandoti il più possibile vicino a se.
Ti spinge contro una delle colonne del portico facendoti gemere per il colpo subito. Vi sorridete e tornate a baciarvi. Intanto ti solleva, tenendoti in braccio. Le sue mani sono aperte sul tuo sedere e il suo corpo premuto contro il tuo.
Gli infili le mani sotto il colletto della maglietta, graffiandogli la schiena facendolo sospirare. <<Se andiamo avanti così, qualcuno potrebbe sentirci>> sussurra  contro il tuo collo, mordendo e succhiando la pelle vicino all'orecchio.
<<Che sentano pure>> affermi riprendendo a baciarlo con foga e passione. <<Mi piaci quando fai così figlia del sole>> risponde strofinando il suo basso ventre contro il tuo, chiamandoti con il soprannome che ormai tutti al campo mezzosangue ti hanno dato. La sua voce bassa e roca ti fa girare la testa tanto da desiderarlo sempre di più.

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