17. Dieci ciliegie, dieci desideri

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❕Volevo ricordarvi che per una lettura più suggestiva e ricca, l'ascolto della playlist apposita è del tutto consigliato.
Trovate la playlist nei primi capitoli!
Buona lettura.




Ischia.
Estate.



Approdammo ad Ischia Ponte.

Il Sole stava per calare, i pescatori tiravano su le reti, gli anziani si riunivano sulle panchine e migliaia di piccioni gli stavano attorno con la speranza di qualche briciola di pane, ragazze tedesche coi bikini colorati si sedevano ai tavoli dei bar con copricostume trasparenti, i bambini scorrazzavano nello spiazzale scalzi e con la pelle salata che rincorrevano un Super Santos.

«Ti manca casa tua?», mi aveva domandato d'improvviso, masticando una mandorla zuccherata, prese a cinquanta centesimi in un negozietto ad adiacente ad un pescivendolo. Essendo un sacchetto abbondante, lo dividemmo.

«Perché?», afferrai la mandorla che lui mi porse.

Fece spallucce, «Domanda genuina.»

Guardai il mare blu e l'orizzonte che coincideva con la penisola e le coste di Napoli. «No, non mi manca», borbottai, «È una cosa brutta?»

«No, non per forza.» Disse, «Sei nel posto giusto, allora.»

Mi sfuggì un sorriso, «Ah, sì?» Rubai una mandorla dalle sue dita, «Lo dici tu?»

«Sì», rispose, «Tu non credi?»

«Forse sì.»

«Con te non c'è mai niente di sicuro. È sempre un forse.» Asserì, serio, infilandoci in un vicoletto che portava al Piazzale delle Alghe.

«Non è vero, non è sempre un "forse", ci sono delle cose di cui sono sicura.» Controbattetti.

«Posso sapere quali?»

«Vediamo...», pensai torturandomi il labbro, «Sulla morte», elencai, «Sull'immortalità dei ricordi e...», mi umettai il labbro: «Risulterà idiota, ma credo nelle anime gemelle.»

«Le anime gemelle?» Arricciò il naso, «Spiegati meglio.» Ci accomodammo su una panchina, a qualche metro dalla battigia.

Incrociai le gambe e pensai fissando un punto indefinito nel cielo. «Penso che una persona, singola ed unica nella sua umanità, riesca a legarsi e praticamente fondersi assieme ad un'altra persona. Per forza di cose, persino l'anima arriva ad una tale sintonia che è complicato immaginarsi senza l'altro. "Esistiamo perché si è con l'altro", sono costantemente convinta che il mondo sia determinato dalla misura di una persona per un'altra. Non trovi che sia bellissimo che esista un'altra persona, con un altro cuore, altri polmoni, altre ossa e altri pensieri a poter essere l'esatta tua metà? Cioè come se foste la stessa persona, ma in caratteri diversi?»

Nel momento esatto in cui i miei occhi si connessero con i suoi, sentii uno strano formicolio nelle mani, mi pizzicarono le guance e il Sole sembrò farsi più bollente del solito. Vidi, lentamente, il modo in cui le sue labbra si arcuarono per mostrarmi un ghigno sghembo.

«Non voglio sembrare banale», mormorò, «Sarò l'ennesimo coglione che te lo dice, ma hai i più begli occhi che io abbia mai visto.»

Lo disse in una maniera così timida e coraggiosa che mi sembrò surreale. Potrei dire che mi spaventò, perché sembrò sincero. E, per di più, me lo disse come se una cosa del genere non fosse una delle più belle che una persona potesse dirmi.

"Sarò l'ennesimo coglione che te lo dice", avrei potuto scoppiargli a ridere in faccia e dirgli che no, non era l'ennesimo, era semplicemente il primo. Probabilmente perché nessuno mi aveva guardata così tanto negli occhi, nelle iridi, come invece lui faceva.

Alla ricerca dell'albaWhere stories live. Discover now