La lettera

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Di solito le lettere iniziano con "Cara, carissima", o con "Ciao". Io non me la sento di iniziarla in questo modo, sembra troppo formale, sembriamo due sconosciuti e noi non lo siamo, tutt'altro, tu sei la persona che più si avvicina a me in questo momento della mia vita.
Quindi, da dove mi conviene iniziare? Innanzitutto mi sento di porti una domanda, che non so se risponderai, ma devo fartela: cosa mi hai combinato? Quando ci siamo conosciuti, hai iniettato qualcosa nell'aria? Quando ci siamo baciati, mi hai avvelenato? Mi hai stregato? Ho bisogno di saperlo, perché io non sono più lo stesso da quando ti ho conosciuta, da quando il mio corpo conosce il tuo, da quando i miei occhi non fanno altro che cercarti. La verità è che non ho smesso di parlare di te agli altri da quando la mia bocca ha toccato la tua; la verità è che ormai non so più chi sono, o forse lo so, ma da Ferragosto sembra andare tutto a rilento, a ritroso, all'indietro. Ho parlato con tua sorella, mi ha confessato ogni cosa. Ho cercato di fare il forte, di fare "l'uomo", e credevo di esserci riuscito, ma non appena sono rimasto solo sono scoppiato a piangere. Non faccio altro che chiedermi cosa sarebbe successo se io l'avessi saputo e mi accuso di tutto. Riesco a capire i tuoi, a questo punto. Riesco a capire perché mi odiano tanto, perché non vorrebbero che tu mangiassi la vita: più corri, più rischi. Ed io non lo sapevo, e ti ho fatta correre più del dovuto. Ti ho rubato tempo, ho rubato il tuo amore che non meritavo, ho rubato una parte di te che non vorrei adesso e non perché me ne pento, al contrario, ma perché credo io non sia quello giusto per custodirla. Sono un ragazzo da quattro soldi che si finge vivo quando in realtà è morto dentro già da anni che s'è permesso di farti vivere tutto ciò che temevi in pochi mesi, ne sono onorato, ovviamente, ma tu meriti molto di più di 'sto casino, amore mio. Ciononostante, mi sono dato una risposta: non mi dispiace per quello che è successo tra di noi, perché io mi sono innamorato per davvero e m'hanno sempre insegnato che dall'amore non si scappa, lo si vive e lo si aspetta. Non mi scuso per averti stremata, per averti fatto perdere ore di sonno, per averti confusa, perché so che nei tuoi ricordi ci sarà per sempre ognuno di quei momenti che abbiamo condiviso, dal primo all'ultimo. Non mi dispiace avere un posto nei tuoi ricordi, anche se vorrei continuare a occupare spazio, ma mi rendo conto di essere incontentabile. So che ami alla follia i finali delle commedie romantiche, in cui i protagonisti alla fine stanno perfettamente insieme, felici. Ma, purtroppo, io 'sti finali non li ho mai visti e devo essere realista. Ti lascio andare, ti lascio vivere la tua vita nel migliore dei modi, non ti pregherò di restare con me perché sai meglio di me che non sono un egoista. Ti lascio tornare ad essere colei di cui mi sono innamorato ancor prima di saperlo: quella timida ragazza dallo sguardo basso e dall'aria da santarella. È difficile ammetterlo, ma io t'ho sempre amata, Isa, dal primo attimo in cui ci siamo incontrati, io già sapevo di essere tuo, già sapevo di essere destinato a te e solo a te. Ma tu, tu sei destinata al meglio e non al minimo che trovi. So che sei un angelo, lo so che nonno t'ha mandata da me, ma non lo so se voleva che io proteggessi te o che tu proteggessi me. In tal caso, tu sei stata un angelo perfetto, mi hai salvata in ogni modo che una persona può essere salvata. Mi hai fatto provare cose che non credevo di aver il diritto di provare, e per questo ti sarò per sempre grato.
Ricorda, ti amo ora e ti amerò per sempre, sei custodita dentro di me. Troverai chi saprà amarti come meriti, senza distruggerti contemporaneamente.
E, se il mito di Arianna e Teseo è veritiero, allora ci ritroveremo, tra ottant'anni, tra due, tra trenta. Chi lo sa. Il mio filo rosso porta a te, porterà sempre a te. E forse potrò essere degno di amare una donna come te.

Ci si vede, Isabella.

Sinceramente tuo,
Elia.

Alla ricerca dell'albaWhere stories live. Discover now