Capitolo 15

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Mattheo Pov's.

Sono qui, dopo tanti mesi di "libertà" se cosí si può definire.
Dopo mesi ho avuto una pausa da tutta questa merda.
E adesso, davanti al cancello di casa mia, a prepararmi mentalmente a rivedere quello che dovrebbe essere mio padre.

Pff, quel coglione non merita nemmeno di essere chiamato cosí, ha fatto tutto trann che il padre.

Da piccolo sono sempre stato quello scartato, quello che subbiva e basta.
La maggior parte della gente in giro mi giudica per il mio carattere freddo e antipatico, ma nessuno sa che ho passato diverse notti a piangere e sapete chi c'era con me? Io.

Me la sono sempre cavata da solo, anche dopo la morte di mia mamma che quando ero piccolo e subbivo le torture di mio padre, mi consolava e rassicurava sempre.
Per questo papá l'ha uccisa, diceva che era d'intralcio che mi avrebbe reso debole.

Ricordo benissimo quella sera, la sera peggiore della mia vita.
Avevo solo 7 anni...

11 anni fa...
Mentre giocavo con tom in camera mia senti un tonfo, poi le urla di mia mamma.
Mi voltai subito verso Tom, e lui fece altrettanto.
Subito si alzò andando a chiudere la porta a chiave e si sedette accanto a me abbracciandomi.
Le urla non smettevano, cosí decisi di andare a vedere.
Mi staccai da mio fratello, apri la porta e scesi giú e quello che vidi mi fece quasi scoppiare a piangere.
C'era mamma tutta insanguinata a terra che guardava papá.
Subito mi precipitai in mezzo ai due quando vidi che papà sollevò la bacchetta in aria.
<<Smettila papá>> sentí due lacrime scendermi dagli occhi.
Papà mi guardò non esprimendo nessuna emozione, mi afferrò dalla maglia é mi butto accanto a mamma la quale mi afferrò subito stringendomi a lei.
Papà afferrò mamma dai capelli e la buttò lontana da me.
<<Mamma!>> la guardai mentre il sangue non le smetteva di cadere dal naso.
Poi papà mi si parò davanti.
<<Entrambi deboli e i deboli devono essere eliminati>> mi puntò la bacchetta contro dicendo quelle parole.
<<Avada kedavra>> strizzai gli occhi coprendomi la testa con le braccia aspettando qualcosa, ma non senti nulla.
Guardai davanti a me per vedere mio padre, ma vidi una cosa che non avrei mai voluto vedere.
La persona che mi salvò era stata la mamma.
<<Noo!>> mi precipitai su di lei scuotendola disperato.
<<Mamma, Mamma svegliati>> singhiozzai.
<<No...>> non avevo nemmeno piú la voce per parlare a causa del pianto.
Poi papà mi afferrò dalla maglia sbattendomi al muro e mi guardò con disprezzo.
<<La colpa é tua moccioso. É colpa tua se tua madre é morta.>>poi mi sentí la testa pesante, e l'ultima cosa che vidi fu mio fratello che correva verso di me.

Sospirai scuotendo la testa entrando in casa.

Non durerà tanto Mattheo. Resisti.

<<Ehi fratellino, sei in anticipo>> senti quella testa di merda parlare.

Mi voltai verso mio fratello e lo guardai mentre scendeva le scale.

Ci salutammo con una stretta di mano.
<<Se non venivo adesso non sarei piú venuto>> sorpassai andando in camera mia.

<<Dove vai?>>mi domandò

<<in camera mia.>> risposi freddo e distaccato.

My heart is yours || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora