Capitolo 23

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Appoggiai una mano allo specchio, piú preciso sul riflesso dei miei genitori.

É già, sono le 2:00 di notte e piuttosto che essere a letto sono davanti allo specchio per vedere i loro bei volti.

Erano stupendi.

Mamma era molto bassa in confronto a papá.
I suoi occhi erano grandi e azzurri mentre i capelli, di uno scuro intenso.
Aveva un sorriso meraviglioso che starei ore a guardarlo.

Mentre Papá era di un castano chiaro tendente al biondo, aveva gli occhi talmente scuri che mi ci perderei al loro interno.
Il suo sorriso era meraviglioso, ma sinceramente non so cosa ci si nasconde dietro a quella suo meraviglioso sorriso.

<<Vorrei che voi siate qui con me, per davvero>> guardai mamma che mi sorrise tristemente, e a quella visione mi sentí una lacrima cadere sulla guancia.

<<Di nuovo qui, Nicole?>> Senti una voce dietro di me e di scatto mi girai temendo che fosse qualche professore o Silente.

Te pareva.

<<Professor Silente...ecco io->>

<<Oh, tranquilla non ti metterò in punizione cara ragazza>> mi interruppe.

Feci un sospiro di sollievo.

<<Sapevo che prima o poi l'avresti trovato sai?>> si mise accanto a me guardando Il mio riflesso dallo specchio.

<<I tuoi genitori erano delle persone davvero meravigliose, credimi>> mi rivolse un sorriso e ricambiai.

<<Tua madre era tra le alunne migliori della sua casa, era molto determinata, gentile e dolce.
Vedeva il positivo anche in persone negative e a quei tempi era raro trovare una persona cosí.
Non era una ragazza che odiava le regole, anzi>> si grattò la barba folta per poi riprendere.

<<Tuo padre invece, era un ragazzo molto, ma molto testardo. Tutti lo adoravano per il suo coraggio.
Non era un tipo che amava le regole, ad differenza di tua madre, e penso che questa cosa lui te l'abbia tramandata>> ridacchiò facendomi sorridere.

<<Era sempre nei guai, con i professori, con gli altri ragazzi. Con tutti, ma se qualcuno aveva bisogno di qualcosa lui era il primo ad aiutare. Ed era la cosa che adoravo in lui>>

<<Professore, posso sapere di che case facevano parte?>>

<<Tua madre era dei Grifondoro, mentre tuo padre Serpeverde. Case diverse, ma con lo stesso destino. Nonostante fossero di due case diverse, il loro amore era cosí forte che niente e nessuno riuscí a rovinarlo.>>

Continuai a guardare il loro riflesso in silenzio mentre riflettevo sull'ultima frase che ha detto Silente.

"Case diverse. Stesso destino"

Si, il destino di essere uccisi...

<<Ti devo chiedere un favore>> mi parlò.

<<Certo professore, mi dica>> si mise di fronte a me guardandomi negli occhi con uno sguardo serio.

<<Domani farò sparire questo specchio, e io ti chiedo il favore di non cercarlo Nicole perché non serve a nulla>> scossi la testa guardandolo mentre mi senti gli occhi pizzicare.

Non piangere.

<<no professore...non lo faccia. I-io ho il bisogno di vederli...>> mi si incrinò la voce.

<<Nicole...>> mi mise le mani sulle spalle.

<<Non serve a nulla rifuggiarsi nei sogni Nicole. E dimenticarsi di vivere.
Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo veramente, sono le nostre scelte>> mi sorrise mentre io lo guardai e basta. Riflettendo sulle sue parole.

<<Va a letto ora. Domani avrai la tua prima partita>> mi fece una carezza sulla testa incitandomi ad andarmene.

Mi girai verso lo specchio per poi appoggiarci una mano sopra.

<<Ciao mamma...Ciao papá..>> trattenni le lacrime.

<<Buonanotte professore>> mi rivolsi a Silente il quale, mi fece un cenno.

A passo svelto mi diressi verso la stanza di Mattheo, pregando che stia dormendo.

Entrai in silenzio e vidi tutto buio.

Chiusi la porta dietro di me e subito sobbalzai nel sentire una voce arrabbiata.

<<dove cazzo sei stata>> mi girai di scatto.

<<Ciao>> sospirai pesante vedendo la sua ombra davanti a me.

Subito venni accecata dalla luce.

<<Sei impazzita ad uscire a quest'ora?>> mi rimproverò come se fosse mio padre.

Alzai gli occhi al cielo <<Sono solo andata a fare una passeggiata>> Mentí.

Non volevo dirgli dov'ero andata, chi lo sente piú sennò.

Si abbassò alla mia altezza avvicinando il suo viso al mio assottigliando lo sguardo.

<<Bugiarda>> il suo sguardo si fece piú serio.

<<Dove sei stata. La verità>> parlò autoritario.

Esitai un attimo, ma vedendo la sua espressione sbuffai.

<<Ero dallo specchio delle brame. Volevo vedere i miei genitori>> mi fissò per vedere se mentivo, ma vedendo che dicevo il vero lasciò andare un sospiro per poi abbracciarmi.

Bipolare mi dicevano.

<<Mi hai fatto preoccupare Nicole>> ricambiai l'abbraccio.

<<Scusami, ma non pensavo che ti saresti svegliato>> mi prese in braccio portandomi a letto.
Si sedette su quest'ultimo per poi mettermi sulle sue gambe a cavalcioni.

<<Lasciami un biglietto la prossima volta scema>> Annuì restando abbracciata a lui.
Per adesso volevo solo questo. Un suo abbraccio.

<<Richiediti fortunata>> parlò dopo un po' di silenzio.
Mi staccai alla sua frase, guardandolo stranita.

Vedendo la mia espressione rise <<Sei la prima a cui do un abbraccio>> mi fissò con quegli occhi da cerbiatto.

Gli diedi uno schiaffo sulla nuca.

<<Certo, perché io sono io caro ricciolino>> sorrisi beffarda.

<<Quelle mani te le taglio>> mi rivolse un'occhiataccia.

<<Se se ok, dormi ora>> sbadigliai alzandomi dalle sue gambe e andandomi a mettere sotto le coperte.

Poi vidi che anche lui si mise sotto le coperte avvicinando la sua faccia alla mia.

Ci continuammo a guardare negli occhi fino a quando non mi diede un bacio a stampo, per poi avvicinarsi al mio corpo appoggiandosi al mio petto.

<<Il tuo cuore batte veloce>> sussurrò.

Iniziai a giocare con i suoi ricci morbidi come una nuvola senza dargli una risposta.

Mi strinse la vita con le sue possenti braccia, e al suo tocco mi rilassai e
poco dopo senti il suo respiro farsi regolare, segno che si é addormentato.

Mi girai verso la luna e rimasi incantata dalla sua bellezza.

Sentendo gli occhi pesanti gli chiusi, cercando di dormire senza fare sogni.

O incubi.

My heart is yours || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora