Capitolo 49

661 12 2
                                    

Mi fissai allo specchio mentre le lacrime mi scesero dagli occhi.
Non potei fare a meno di farlo. Ne sentivo il bisogno.

Avvolte, sfogandosi piangendo é la cosa migliore.
É un modo per togliere tutto il dolore che si accumula nel petto. Magari alle volte, per dimostrare il proprio dolore é quello di piangere.

Dicono che chi piange é debole, io sono qui per dirvi che chi piange non é debole, anzi. É solo che ha trattenuto tutto il dolore per se.

Se vi viene da piangere perché siete arrabbiati, tristi o nervosi fatelo. Piangere non é un peccato, non é un reato. Quindi se sentite il bisogno di piangere, fatelo tranquillamente, perché una volta fatto avrete un po' di serenità che vi farà togliere quel peso che portate.

L'unica persona che mi ha vista piangere disperatamente, é Mattheo.

Approposito di Mattheo...ieri sono stata una stupida ad incolparlo.
Mi sento terribilmente in colpa...ho sbagliato é lo so benissimo. L'ho incolpato senza che lui abbia colpe. Ha ragione lui, devo prendermi le mie responsabilità.

Mi passai una mano in faccia sospirando pesantemente, aprendo l'acqua del rubinetto.

<<Buongiorno, come ti senti?>> sentii una voce arrivarmi dritta nelle orecchie.

Mi guardai allo specchio <<Mi sento uno schifo.>> Mi sciaquai la faccia, nascondendo le piccole lacrime cadute dai miei occhi sul momento.

<<Se é per Mattheo sta tranquilla, risolverete>> sentii i suoi passi farsi piú vicini a dove ero io.

Mi girai verso di lui guardandolo. <<Tom, l'ho accusato di una cosa grave. Se non mi odia é un miracolo.>> alzai leggermente la voce.

Alternò lo sguardo sui miei occhi, stando in silenzio.
Lo sorpassai andando ad asciugarmi il viso.

<<Non ti odia.>> lo sentii dire.

Mi girai verso di lui, guardandolo seria <<te l'ha detto lui?>>  scosse la testa <<No, ma si capisce chiaramente>> insistette.

Impossibile. Come può non odiarmi? Come? Sono un disastro.

<<Pff, immagino>> dissi ironica, voltandomi, dando a lui le spalle.

Mi afferrò dal braccio costringendomi a guardarlo <<Non sto scherzando. Non potrà mai odiarti se sacrificherebbe la sua vita per te>> spalancai di poco gli occhi alla sua affermazione.

<<Ma non capisci che ti ama? Non capisci che sei importante per lui?>> mi guardò serio, e senza accorgesene mi strinse di piú il braccio.

<<E come lo sai tu?>> chiesi un po' agitata, dato che mi iniziò a fare male leggermente il braccio.

Si avvicinò al mio viso <<É mio fratello, so tutto di lui, come lui sa tutto di me>> sussurrò, e non potei fare a meno di sentire una leggera nota di gelosia fraterna da parte sua.

Non mi sarei mai aspettata questa gelosia da parte sua.
Lo guardai, strattonando il mio braccio dalla sua presa.

In silenzio, mi limitai solo a guardarlo e lui fece altrettanto, soffermandosi parecchio sui miei occhi creando cosí un contatto visivo.

Ad interrompere il tutto, fu il mio braccialetto che prese a vibrare mandandomi una scossa bella forte.

Gemetti dal dolore tenendomi il braccio, e dando un'occhiata al bracciale vidi che la luna era tutta luminosa e su sopra potei intravedere una scritta.

"Bosco".
Che Mattheo fosse in pericolo? Impossibile, Mattheo é Mattheo insomma...non potrebbe mai essere in pericolo.

Ignorai la cosa, ma un'altra scossa affermò i miei dubbi.
Mattheo era in pericolo.

My heart is yours || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora