Capitolo 89

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Harry Pov's

Non so cosa in mente abbia Hermione, ma so solo che é folle.

Se é un modo per buttare fuori la Umbridge allora ci sto anche io, anche se é folle.

Pessima scusa quella di Hermione.

Un tesoro di Silente? Come caspita le é venuto in mente?

<<Mi spieghi cosa vuoi fare?>> le dissi a voce bassa, mentre la Umbridge era di qualche metro piú indietro di noi, impegnata a togliere qualche insetto che le si incollava sulla giacca.

<<Improvviso.>> sussurrò di rimando.

Ci stavamo dirigendo verso l'orco che Hagrid ci affidò, non avendo altri a cui affidare.

<<Stiamo andando da quell'orco Hermione, ci farà fuori.>> dissi.

<<Scapperemo.>> ribatté.

Arrivati davanti alla tana dell'orco, quest'ultimo non c'era.

<<Non c'é...>> sussurró Hermione.

<<Si lo vedo.>> dissi io.

<<Beh, dov'é?>> la voce della Umbridge mi arrivó dritto nelle orecchie.

Guardai Hermione, e lei fece lo stesso.

E mo?

Mattheo Pov's

Dopo che la misi sul quel lettino, me ne andai.

Non volevo starle piú vicino del solito. Rivedo ancora i loro visi vicini, e questa immagine non mi da pace.

Volevo che capisse il suo errore, che la prossima volta ci pensa due volte prima di avvicinarsi ad un'altro ragazzo.

Sopratutto se quello si chiama Tom Riddle.

Ogni tanto torno a darle un'occhiata, e la vedo sempre li, stesa su quel lettino, dormiente.

Mentre disegnavo peró, la porta della Sala Comune si aprí di botto, rivelando le amiche di Nicole con uno sguardo...strano.

<<Mattheo!>> mi chiamò la Bionda.

Corrucciai le sopracciglia togliendo le cuffie con cui stavo ascoltando la musica, e la guardai incitandola a continuare.

<<Cos'é successo a Nicole!? Perché é in infermeria!?>> mi tartassó di domande.

Io con uno sguardo scocciato la guardai.
<<Penso che dovrebbe essere lei a dirvelo.>> mi limitai a dire.

<<Tu brutto pezzo di merda!>> urlò riferita a me la Parkinson.

Gesú Cristo aiutami tu.

<<Le hai fatto qualcosa tu, ne sono certa!>> mi accusò.

Farei tutto per Nicole, ma non le farei mai del male.
Posso essere uno stronzo puttaniere, ma non torcerei nemmeno un capello a lei.

Mi alzai andandole incontro <<Tu Parkinson pensi veramente che sia stato io?>>

<<Ovvio. Per come sei.>> mi squadrò, con una faccia disgustata sul volto.

Le afferrai per i capelli, sentendo una rabbia improvvisa.
<<Sai bene cosa farei per lei.>> dissi, mentre lei assumeva un'espressione di dolore.

<<Non le farei mai del male. Non sono come lui.>> ringhiai, guardando la paura prendere in posesso nei suoi occhim

La lasciai, e lei si portò una mano sulla nuca, massaggiandosi la parte.

My heart is yours || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora