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sarah's pov
come sempre, mi rendo conto che non posso mai abbassare la guardia.
in un ambiente come questo, uno si aspetta critiche da ogni dove, ma dopo tutti questi mesi, si spera di aver sviluppato una corazza contro di esse. tuttavia, ciò che non ci si aspetta mai è che queste critiche provengano dalla propria fidanzata.
sono in un vortice di emozioni contrastanti e non so davvero cosa pensare.
non posso nemmeno arrabbiarmi veramente con angela.
è colpa sua pensare quelle cose?
credere che io scriva solo cazzate la rende una persona cattiva?
sono domande che mi tormentano.
si può amare una persona senza rispettare il suo lavoro?
forse sì, ma io non saprei dirlo.
io pendo dalle labbra di angela e amo tutto ciò che esprime nelle sue canzoni. la stimo profondamente e pensare che lei non faccia lo stesso con me mi rattrista.
ieri sera non ero in vena di discutere con lei, e in realtà, non ha nemmeno provato a cercarmi per chiarire.
marisol ha cercato di farmi ragionare, dicendomi che angela non pensa davvero ciò che ha detto sui miei testi.
mi ha fatto strano vederla prendere le sue parti per una volta e, onestamente, credo che abbia notato il mio fastidio a riguardo.
rifletto a lungo su quanto accaduto e non riesco a trovare una risposta che mi dia pace, mi ha lasciato con un senso di vuoto e di incertezza.
come posso andare avanti sapendo che la persona che amo non rispetta il mio lavoro?

ieri notte, tra l'altro, mi sono completamente dimenticata di settare la sveglia, visto che solitamente dormendo con Angela è un problema suo.
per fortuna, però, a salvarmi è gaia, che mi sveglia al mio solito orario.
non glielo chiedo, ma è chiaro che vuole parlare di qualcosa.
dopo i miei soliti cinque minuti per riprendere coscienza, ci spostiamo verso la cucina.
nel corridoio, gaia sembra intenzionata a iniziare una conversazione, ma appena vede angela e mida seduti al tavolo a parlare a bassa voce, ma chiaramente in modo arrogante, mi dice di scusarla e si avvicina ai due.
i due la guardano, vergognandosi dei loro soliti litigi infantili, e poi gaia porta via angela prendendola letteralmente per l'orecchio.
ridacchio un po' a quella scena e, sapendo che non avremo mai quella conversazione, mi avvicino a mida. davanti a sé ha il suo laptop e qualche biscotto.
mi siedo dove prima sedeva angela e mida mi guarda prima di sfuggita, poi riporta lo sguardo su di me in modo più gentile.
"mangia se vuoi"
dice, riferendosi ai biscotti, accade spesso che io gli rubi il cibo.
ne prendo uno perché, dopotutto, è pur sempre mattina, ma quando capisce che non sono lì solo per quello, sposta una cuffia dall'orecchio.
"che succede?"
chiede curioso, alzo le spalle
"non ho nulla da fare fino alle 10"
dico cercando di essere totalmente indifferente a ciò che è accaduto ieri, ma lui mi guarda per qualche secondo di troppo.
mi da un colpetto sulla spalla e con uno sguardo mi chiede di parlargli.

"ieri notte è stata un disastro, e stamattina non è iniziata meglio"
ammetto, mida inclina leggermente la testa, invitandomi a proseguire.
"non so come comportarmi"
non ho molto da dire onestamente, troppi pensieri confusi in questo momento.
mida però annuisce, appoggiando la schiena allo schienale.
"so che non sono considerabile un mastro delle relazioni"
ammette emettendo subito dopo un sospiro, non posso di certo dargli torto, non è che abbia gestito benissimo la situazione con gaia.
"e specialmente sai che non vado pazzo per lil"
ecco, questo è un dato di fatto.
"ma ho presente come ti guardava durante le puntate, o le sere qui in casetta"
inizia mida, non so dove vuole arrivare a parare quindi lo ascolto attentamente.
"quando canti ha gli occhi fissi su di te, e specialmente quando canti i tuoi pezzi c'è quella scintilla in più"
conoscendolo, queste cose sono difficili da ammettere per lui.
riesce a rassicurarmi un minimo, anche se rompe l'atmosfera velocemente...
"in poche parole, quando canti se potesse ti scoperebbe lì davanti a tutti"
a questa "insinuazione" alzo gli occhi al cielo e gli do un pungo sul braccio.
"chri!"
mi lamento, ridendo.

le lezioni, al contrario di come vi aspettereste, passano velocemente.
onestamente sono pronta a credere a quello che ha detto lei ieri quando ci confrontavamo.
sono pronta a credere a marisol e a mida, due persone che solitamente sarebbero sempre dalla mia "parte".
l'unica cosa che di certo non mi è andata a genio è la sua menefreganza nel risolvere.
non dico che sarebbe dovuta correre da me, perché le avrei tirato un ceffone.
ma almeno stamattina, lo avrei apprezzato.
mi ritrovo a parlare proprio di ciò in giardino con sofia dopo le lezioni.
"per me devi fargliela pagare"
mi dice senza troppi giri di parole, io alzo un sopracciglio.
"tu dici?"
annuisce, energeticamente.
"so che non sei arrabbiata con lei, ma deve capire che non può dire certe cose solo perché stressata"
di certo non ha torto, non le fa neanche bene avere questi pensieri negativi sugli altri in momenti del genere.
"inoltre si sta facendo desiderare un po' non credi?"
ribadisco, cercando di capire se ho ragione
annuisce per l'ennesima volta e mi fa capire che forse la sua non è una brutta idea.
"andata"
dice ridacchiando sotto i baffi.
"le farò credere di essere incazzata per almeno un paio di giorni"

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al posto del soltio litigio ho deciso di fare una cosa diversa, anche perché nonostante io abbia esagerato le parole dette da angela rispetto alla realtà, comunque non mi sembra una ragione per che ne so lasciarsi HAHAHAH

- - - - - - - - - -al posto del soltio litigio ho deciso di fare una cosa diversa, anche perché nonostante io abbia esagerato le parole dette da angela rispetto alla realtà, comunque non mi sembra una ragione per che ne so lasciarsi HAHAHAH

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amo quando ste due ci danno contenuti, comunque ora io aspetto il balletto fatto da ste due (conoscendole una delle due cade)

kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora