Capitolo 7

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Pov's chris
"Buongiorno " dissi a Bryan mentre mi stringeva tra le sue braccia.

Era tarda mattina ed io e Bryan eravamo rimasti a letto saltando scuola.

"Giorno piccola" disse dandomi un bacio sulla spalla coperta da una delle sue magliette a maniche corte che a me andavano larghe.

"Stai bene?" Gli domandai girandomi verso di lui e ritrovandomi il suo viso pieno di lividi ormai viola e verdognoli.

Feci una smorfia come se provassi il suo dolore.

"Meglio di ieri sera si.. ti volevo ringraziare per tutto. Sei fantastica chris" mi disse dandomi un leggero bacio sulle labbra, che io ricambiai con più entusiasmo.

Quando sentì un suo lamentio mi ricordai del labbro spaccato.

"Scusami..." dissi accarezzandogli una guancia.

"Per fortuna che ieri sera ci ha portato il tuo vicino di casa.. dovrò ringraziarlo anche da parte mia allora." Disse lui soprappensiero.

Corrugai la fronte e scossi la testa " no. Ha fatto solo bene a portarci a casa. Tutto qui. C'era anche lui li al capanno, è un amico di quel josh sai? Quindi meno abbiamo a che fare con loro è meglio è. E poi non lo sopporto." Dissi seriamente e decisa, mentre lui mi scrutava attentamente ascoltandomi.

"Davvero? Allora non voglio assolutamente averci nulla a che fare. E anche tu non devi calcolarlo, anche se è il tuo vicino. Mi domando poi uno come lui come possa abitare lì e frequentare quella gente la, se solo sapessero dove abita il tuo vicino mi sa che si infurierebbero un bel po sai?" Disse sorridendo al pensiero.

"Lui non ci ha fatto nulla, quindi lasciamolo stare, quello che dovrebbe avere una lezione dovrebbe essere josh, ma lasciamo perdere anche lui, anzi direttamente tutto. Non ne vale la pena e sopratutto è meglio che ci lasciamo alle spalle la nottata. "Dissi chiaramente sicura e seria.

Lui annuì e mi accarezzò il fianco un po' scoperto dalla maglia.

"Dai alziamoci e andiamo a fare colazione. I miei devono essere a lavoro.." disse lui sicuro, alzandosi e facendo una smorfia mentre si teneva un fianco.

"Oggi mi sa che prenderai un bel po di antidolorifici" gli dissi con un tono sarcastico è finto entusiasta.

Lui sorrise e scosse la testa, mentre anche io mi alzai dal letto e lo seguì.

****
Pov's Tyler
Sbadigliai e mentre spegnevo la sigaretta nel posacenere, risposi al telefono che squillava.

"Pronto?" Dissi con un tono sveglio e serio.

"Vedo che anche tu sei mattiniero sta mattina." Disse il tono divertito di josh al telefono, mentre sentivo di sottofondo della musica rock.

"Sta mattina mi tocca, allora che si dice?" Gli domandai tranquillamente sorridendo.

"Capisco, ho dei potenziali clienti per i tuoi affari. " disse in codice per non destare sospetti in caso di intercettazioni.

"Molto bene allora vengo al locale a fare un giro tra un po' va bene?" Gli proposi soddisfatto.

"Certo, così ti presento un po' di persone." Disse contento e tranquillo.

"Perfetto a dopo." Risposi prima di riattaccare.

Era bello fare affari facili, mi ero portato un po' della roba che spacciavo dalle mie parti e adesso ne avrei venduta un po' e fatto un po' di bigliettoni.

Andai a farmi una doccia veloce e poi a prepararmi..

****
Uscì di casa e quando aprì la macchina con la chiave, una jeep nera di fermò davanti alla casa dei miei vicini.

Una chioma bionda di capelli scese elegantemente da essa non prima di aver dato un bacio sulla guancia al sacco da pugni della nottata precedente.

Lei lo salutò con la mano, e mentre lui se ne andava sgommando e con la musica alta, continuai a fissarla come se fosse la cosa più normale di questo mondo.

Era sempre così perfetta ed impeccabile, nonostante la nottata passata e che come da stupido mi sono offerto di accompagnarli a casa.

Non capivo ancora perché mi sentivo in dovere di farle questo favore.
Non ero il tipo di persona che faceva favori, anzi ero proprio il contrario.

Ero egoista e menefreghista ed eppure quando aveva avuto le palle di rispondermi e senza curarsi del fatto che magari lei non conosceva bene l'errore che potesse fare rispondendomi, mi aveva colpito.

Lei camminò nel suo vialetto, e quando si accorse di essere osservata, lei mi guardò profondamente.

Si fermò quasi esitante di dirmi qualcosa. Sembrava quasi buffa. Quando vidi che stava camminando verso di me, chiusi la portiera e aspettai che si avvicinasse, curioso di sentire cosa voleva.

"Ciao.. senti per.. cioè.. grazie per il passaggio di sta notte. Tutto qui." Disse infine decisa e sincera anche se il suo sguardo era attento e aveva in espressione seria.

Io la guardai e facendo il mio sorriso migliore  le dissi "prego. Comunque sono Tyler" gli dissi tranquillamente.

Lei rimase interdetta e poco dopo sia un po' sorpresa ed infastidita fece una smorfia facendomi un cenno, e facendo dietro front.

Stava camminando verso casa sua, e non mi aveva detto neanche come si chiamava.

"Senza nome, ti chiami vero?" Le urlai scherzando.

Lei non rispose subito, ma quando arrivò alla porta mi urlò, mentre io facevo il giro della macchina e aprivo la portiera, " Chris, mi chiamo." E poi lei entrò in casa e chiuse la porta.

Non solo era stuzzicante da aspetto ma aveva anche un bel nome...

Scossi la testa e salì in macchina, mettendo in moto e mettendo su un cd degli oasis.

Mentre il sole era bello caldo ed illuminava la città, ripensai all'affare che per conto di charles dovevo concludere.

Sapevo bene quanto c'era in ballo, e perché mi ritrovassi adesso qui.

Quando quello stronzo di jackson ci aveva fregato non solo la merce ma anche gli incassi, avevo quasi rischiato di essere fatto fuori da charles e dal giro, ma avevo anche perso qualcuno di cui credevo di potermi fidare.

Aron jackson, ex partner in affari con il capo, non pensavo che il giro di droga e soldi, lo facessero diventare ciò che sottovalutavo e a cui non volevo credere.

Era come un migliore amico, e mai avrei pensato che per sistemarsi bene se ne sarebbe fregato di compromettere non solo la mia amicizia ma anche la mia vita in quel lavoro.

Avevo detto io al capo di fidarsi di Aron nell'affare che lui sarebbe stato una mano in più e uno di cui fidarsi.. ma come sembra mi sbagliavo e anche tanto.

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