Capitolo 44

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Ero in una pizzeria del centro insieme a Tyler.
Stavamo cenando dopo aver passato tutto il pomeriggio a scherzare e a tirarmi su il morale.

Oggi era strano, sembrava sereno ma allo stesso tempo nervoso.

"Non ti ho ancora chiesto come è andata sta mattina a scuola.. " mi chiese lui mentre mordeva un trancio della sua pizza.

A me per poco non andò di traverso la coca cola che stavo bevendo..

Ero riuscita a raccontargli di mia madre e della chiacchierata di mio padre, ma della faccenda che era accaduta sta mattina a scuola, quella proprio no..

"Beh? Non mi dici nulla?" Continuò a chiedere guardandomi sospetto.

"Una cosa è successa però, se te la dico non devi fare stronzate Tyler e fregartene, va bene?" Gli domandai tranquillamente e posando il bicchiere davanti a me sul tavolo.

Lui smise di mangiare e mi guardò più attentamente.

"Cosa è successo?" Domandò senza mangiare e rimanendo semplicemente fermo con lo sguardo fisso su di me.

"Sta mattina arrivata a scuola tutti quanti mi guardavano e bisbigliavano, fatto sta che quando vado davanti al mio armadietto è circondato da studenti.. quando vedo quello che c'è scritto sull'armadietto, capisco al volo del perché tutto quel casino. " dissi semplicemente senza dire che scritta c'era o quale bastardo era stato a farlo..

"Che c'era scritto?" Domandò Tyler alzando un sopracciglio e aspettandosi che io parlassi.

"Non serve saperlo, credimi.. " gli dissi facendo una smorfia e guardandolo come se niente fosse.

"Chris, dimmelo." Continuò lui seriamente.

Alzai le mani facendo e risposi " puttana, contento ora?"

"È stato quel bastardo di Bryan vero?"  Domandò Tyler sicuro e abbastanza incazzato.

"Probabile.. ma davvero lascia perdere io l'ho già superata." Mentì sorridendo poco dopo.

Non volevo che Tyler tirasse fuori il meglio di se per fare il culo a strisce a quel delicato bastardo di Bryan. Anche se l'idea mi piaceva..

"Pensi che sia così stupido da crederti? Comunque tranquilla non perderò la testa, ma sono sicuro che se ne pentirà.." disse semplicemente sorridendo e guardandomi con intesa.

Corrugai la fronte e gli risposi " Tyler non voglio che fai stronzate. "

"Tranquilla. Cosa ti va di fare ora?" Mi domandò lui cambiando discorso e lasciando la mancia sul tavolo.

Lo guardai attentamente e poco dopo sorridendogli gli dissi " stupiscimi. Portami dove vuoi."

Lui mi sorrise e annuì alzandosi da tavola "va bene ragazzina."

Ci alzammo da tavola e uscendo dal ristorante pizzeria in cui eravamo, camminammo verso la sua macchina.

****
"Ti fidi di me?" Mi domandò scrupolosamente.

Di istinto e sinceramente risposi " si, mi fido di te. Perché me lo chiedi?"

Lo guardai confusamente mentre parcheggiava davanti ad un edificio.

"Perché dovremmo fare qualcosa che a te non piacerà, però credimi ne varrà la pena, tieni" mi disse lui dopo aver parcheggiato e voltandosi nei seggiolini dietro per prendere una coperta, e torcia dal cruscotto.

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