Capitolo 63

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Dopo aver portato un certificato medico e dopo aver assistito a mio padre che allungava una donazione abbondante alla mia scuola pur di farmi passare questo maledetto anno, tra pochi giorni sarei stata promossa e avrei passato l'estate in tranquillità forse.

Quando uscì da scuola dopo aver scontato la mattina vidi la guardia di mio padre aspettarmi davanti alla macchina nera in cui mio padre mi aspettava.

Ovviamente vi erano diversi sguardi curiosi ma ormai abituata camminai verso di loro e dopo essere entrata dentro notai mio padre con un po' la cravatta disfatta e i primi bottoni della camicia sbottonati.

Aveva un'aria stanca.. "mattina difficile?" Gli domandai ingenuamente curiosa.

Lui mi guardò e fece una smorfia " dopo l'incontro con la tua preside sono andato alla divisione di Tyler e ho parlato con qualche responsabile e il capo della divisione cercando di tastare un po' il territorio.
Penso che abbiamo buone chance sulla causa "

Spiegò lui guardandomi pensieroso.

Il futuro di Tyler sarebbe stato di sicuro tortuoso per colpa di tutto ciò e la prigione me avrebbe di sicuro avuto le conseguenze.

" Tyler anche se vincerà tutto ciò sara comunque macchiato sulla pedina avrà ugualmente conseguenze sulla sua vita. Non è affatto giusto tutto ciò. " dissi arrabbiata e infastidita.

"Non necessariamente. Potrebbe in realtà avere qualche occasione anche se ti sembrerà strano. Potrà far parte di qualche agenzia di sicurezza e diventare come una delle mie guardie.. se tutto va bene potrebbe anche specializzarsi e avere un ruolo nell'F.B.I. o in qualche agenzia governativa o di antiterrorismo.. solo perché ha la fedina macchiata pensi che uno come Tyler non lo assumerebbero? Non sai quanti ragazzi abili e in gamba come lui cercano al giorno d'oggi nonostante la sua condotta." Disse rassicurandomi mio padre e facendomi tornare un più tranquilla.

Mi piaceva sentirlo parlare così bene di Tyler, anche se pur strano ne ero fiera sia di lui che di Tyler ovviamente.

"Si forse hai ragione.." gli dissi sorridendo e guardando il finestrino.

"Hai sentito tua madre?" Domandò lui con tono strano.

Mi voltai verso di lui e lo guardai stranamente. Troppe volte mi chiedeva di lei ed era abbastanza strano..

"Si sta bene e sta ritornando a casa, perché me lo chiedi sempre?" Gli domandai curiosamente.

Lui mi guardò riluttante e domandò " così.. non posso chiedere come sta la madre di mia figlia?"

"Certo che puoi.. te per caso ci parli qualche volta con lei?" Gli chiesi istintivamente e avida di informazioni.

"Certo che l'ho sentita anche se non come pensi tu.. qualche volta ci mandiamo qualche messaggio e quando non hai risposto ho avuto modo di parlarle per telefono.." rispose lui sinceramente.

Ne ero quasi incredula anche se poteva essere solamente normale dato che avevano divorziato consapevolmente e di comune accordo..

Annuì credendo alle sue parole mentre rimanemmo in silenzio e ognuno si isolò per pensare o rimuginare..

***
"Non ci posso credere.. " gli dissi guardando dal finestrino il ristorante in cui ci eravamo fermati davanti con la macchina.

Eravamo davanti ad uno dei ristoranti miei preferiti di cucina italiana, il ristorante si chiamava "il gabbiano" e ci venivo sempre da piccola con i miei.

Scendemmo e mentre mio padre sorrideva e mi guardava contento camminammo insieme verso l'entrata.

***
Pov's Tyler
Ero nella mia cella a guardare il soffitto pensando alle parole del padre di chris quando la cella si aprì distraendomi.

Burning LoveWhere stories live. Discover now