Capitolo 57

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Pov's chris
Aprì gli occhi e socchiudendoli poco dopo per il dolore che avvertivo alla testa.

Mi toccai sul punto che mi faceva male e facendo una smorfia di dolore mi spaventai quando vidi del sangue sul dito.

Mi guardai attorno e mi sembrava solo un brutto incubo..
mi trovavo in quello che sembrava uno stanzino dalle mura grigie e spoglie.
Mi tirai su con fatica dalla branda scomoda che vi era.. al posto della porta vi erano delle inferiate con la serratura, sembrava di essere in una prigione.

Mi alzai dalla branda e camminando verso le inferriate non riuscì a capire dove ero.. nel corridoio non vi era nessuno.

"C'è qualcuno? Vi prego fatemi uscire.. " urlai spaventata e con occhi lucidi.

"Vi prego... fatemi uscire da qui. " urlaì nuovamente a pieni polmoni.

Dopo qualche minuto, proprio quando mi stavo per arrendere con l'urlare, davanti alle inferriate si presentò un un signore e due tizi dietro di lui, che mi guardavano.

Mi mossi spaventata sulla branda.

"Finalmente è sveglia signorina Williams.." disse il signore dal completo elegante e blu scuro.

Pochi secondi dopo le inferriate si aprirono, mostrandomi meglio le figure che avevo dinanzi a me.

"Chi siete voi? E cosa volete da me?" Gli dissi con paura e rabbia..

Il signore che poco prima aveva parlato rispose dopo aver riso " le avevo detto che presto mi avrebbe incontrato ed eccomi qua ora.. e penso tu sappia bene cosa voglio." Disse camminando dentro lo stanzino verso di me con sguardo lascivo.

Io iniziai a stringermi contro al muro e risposi, "no.. no ho niente da darvi, lasciatemi andare.." insistetti spaventata mentre lui arrivò davanti a me e gli altri uomini sorridevano schifosamente.

"Ed invece si.. sei proprio una bella signorina sai?" Disse lui accarezzandomi il mento.

Scostai il mento dal suo dito e provando odio e paura gli sputai stupidamente addosso..

Non l'avessi mai fatto..

"Prendetela.." disse semplicemente mentre si puliva lo sputo sulla guancia con un fazzoletto bianco e si allontanava da me.

Gli uomini che poco prima ero dietro di lui mi afferrarono per tenermi ferma, mentre vedevo che quel bastardo che si levava via la giacca e poi si sfilava la cintura dai pantaloni.

Mi girarono e fecero in modo che io fossi di schiena a lui, uno dei due suoi uomini schifosi mi tirò su la maglietta scoprendomi la schiena.

Provavo così tanta vergogna, odio, rabbia e paura in quel momento..

Il bruciore e il dolore che lasciavano ogni cinghiata sulla mia schiena a contatto sulla mia pelle era atroce. Urlavo a squarciagola con tutta la voce che avevo, mentre mi tenevano stretta godendo di quel momento mentre il loro capo mi infliggeva tutto quel dolore.

"Non devi farlo mai più. Vedrai Tyler come ti ritroverà. Se non farai come ti dirò o farai la stronza ingrata tu finirai sotto terra, sempre se non mi stanco prima di te, hai capito?" Mi domandò lui non appena ebbe finito e mentre io piangevo dal dolore.

I due che mi sorreggevano e mi tenevano mi mollarono facendomi cadere a malapena sulla branda.

Ero stanca e il dolore era intollerabile.

"Rispondimi." Disse lui poco dopo prendendomi il viso con una mano e con l'altra dandomi uno schiaffo in faccia.

Dio che male..
"Si.." sussurrai quasi senza voce e con gola bruciante e corpo dolorante.

Lui si sistemò e se uscì fuori insieme ai suoi due uomini.

Speravo solo che Tyler stesse bene e che venisse a prendermi.
Non avrei sopportato altro, per me era tutto un incubo..

Crollai inerme e con la schiena in fiamme e dolorante mentre piangevo..

****
Il tocco di alcune mani mi fecero aprire istintivamente gli occhi.

Davanti a me vi era una dei tizi che mi aveva sorretta mentre Charles mi faceva del male.

Lo spinsi via con tutta la forza che avevo guardandolo spaventata..
no non ancora. Non volevo altro male.

"Ti prego non farlo.. " gli dissi mentre lui sorrideva e si riavvicinava nuovamente senza preoccupazioni.

"Shhh.. non sentirai altro che piacere. " disse lui toccandomi con una mano un fianco.

Io cercai a scalciarlo via o a spingerlo via mettendo il massimo della mia forza mentre piangevo.

Lui era muscoloso e così ben piazzato che io al confronto ero solo una formica.

Urlai mentre piangevo ma nessuno venne in mio soccorso..

Mi veniva da vomitare.. non potevo permetterglielo anche a costo di morire io non lo avrei mai sopportato mai.

Mentre lui mi lasciò le mani, prendendo la mia tranquillità e il non scalciare per un arresa, mentre lui sorrideva e mi baciava il collo, io ne approfittai per prendere il pugnale che spuntava dai suoi pantaloni.

Con la forza che sentivo che mi rimaneva pugnalai dietro la schiena quel lurido bastardo che voleva molestarmi.

Vidi il suo volto cambiare letteralmente espressione.. dalla sua bocca uscì un po' di sangue prima di far sempre più fatica a respirare..

Cercai di spingerlo giù da me e buttarlo nel pavimento.

Lo vidi che trafficava con una mano nella sua tasca prima di morire..

Quando capì che non era più vivo, vidi che la mia mano destra e la mia maglietta erano sporchi di sangue che non era il mio, ma di una persona che avevo appena ammazzato..

Rimasi li a fissare il suo corpo scioccata e spaventata..

Dovevo uscirmene di lì prima che potessi essere anche io morta stecchita su quel lurido pavimento..

Cercai nelle tasche di quel tipo a terra e trovai un telefonino e le chiavi delle inferriate.

Dopo aver trovato quella giusta aprì le inferriate e mentre camminavo nel corridoio prestando attenzione che non ci fosse nessuno composi il numero di Tyler e lo chiamai.

Dopo pochi squilli la sua voce roca mi riempì il cuore di gioia..

"Ty sono io.. vienimi a prendere ti prego." Gli dissi mentre le lacrime mi rigavano le guance..

"Chris.. dove sei? Stai bene?" Disse lui velocemente e preoccupato.

" non so dove sono, ti prego vieni a prendermi. Charles mi ha rapita.. vuole farti del male. Io sono appena scappata dalla cella in cui stavo ora non.." feci per dire quando ad un tratto il telefono si spense.. batteria scarica.

Non ci volevo credere. Era tutto un inferno.

Camminai svelta fino alla fine del corridoio finché non vi erano delle scale.

Salì le scale facendo attenzione di non far rumore o di non farmi vedere da qualcuno.
Quando arrivai a delle porte si aprirono.

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