Capitolo 46

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Mi stiracchiai indolenzita e con occhi socchiusi toccare la parte di letto affianco a me, aspettandomi che ci fosse il petto caldo di Tyler.

Le lenzuola erano fresche e stropicciate mi guardai attorno e la luce del mattino filtrava nella stanza da letto di Tyler.

Mi alzai dal letto e recuperando la mia maglietta me la infilai e subito dopo anche le mutandine.

Camminai scalza verso la sala ma non c'era nessuno " Tyler?" Lo chiamai con una punta di preoccupazione.

L'appartamento non emetteva rumore a parte quello che facevo io.

Non c'era e un'incredibile paura cresceva in me.

Sospettosa che la paura che si facesse largo nella mia testa fosse la realtà, corsi verso camera sua..

Apri l'armadio e il suo borsone non c'era. Erano spariti alcuni dei suoi vestiti e sentendomi in quel momento incredibilmente vuota crollai.

Piansi e scossi la testa.
Ecco come si stava dopo aver dato tutto di te alla persona che si ama e quella va via da noi. Ti senti vuota e a pezzi.

Se ne era andato troppo presto per quella maledetta missione, e io detestavo che proprio ora dovesse allontanarsi da me.

Mi asciugai le guance e trovando i miei vestiti me li infilai.

Quando mi infilai le vans mi accorsi solo dopo di quello che vi era sul comodino.

Delle chiavi e un foglietto.

"Scusami se al tuo risveglio non c'ero.. la notte che abbiamo passato è stata bellissima chris, presto tornerò e mi farò perdonare te lo prometto. Queste sono le chiavi di casa e della mia macchina in caso ti servissero o ne avessi bisogno. Fa la brava ragazzina mia.. "   

Lessi quelle parole con le mani davanti alle labbra tremanti.

Tirai su con il naso e afferrando le chiavi le misi dentro la borsa.

Guardai l'orario sul telefono ed erano le 6:00 del mattino..

Afferrai la borsa e la felpa ed andai verso la porta di casa senza curarmi dell'aspetto che avevo..

Chiusi il suo appartamento e andai verso la sua macchina.

La sbloccai e vi salì dentro.
Misi in moto e guidai fino a casa mia.

Quando entrai in casa vidi mia mamma con la sua valigetta e il suo soprabito pronta per uscire e andare a lavoro.

Mi guardò da testa a piedi e uscendo da casa non mi disse niente. Rimase semplicemente in silenzio.

Inutile dire che dopo l'avviso della preside lei non aveva reagito bene.. ma era l'ultima cosa che mi preoccupava quella al momento.

Andai verso camera mia e buttando tutti i vestiti nella cesta della biancheria sporca, aprì il getto dell'acqua calda nella doccia e vi entrai dentro.

Mentre la pelle veniva bagnata dall'acqua io la accarezzavo con la spugna piena del mio bagno schiuma preferito.

Il ricordo della notte passata con lui, mentre per la seconda volta facevamo l'amore, perché quello era che stava facendo con me.
E per quanto fosse orgoglioso o chiuso riguardo i sentimenti io lo capivo dai suoi occhi che lui mi stava iniziando ad amarmi.
E non importava se non sapeva cosa voleva dire amare o come lo si capiva, io lo capivo da come mi guardava e come mi toccava...

Burning LoveWhere stories live. Discover now