Capitolo 61

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Sentì il campanello dell'appartamento suonare, era di sicuro mio padre gli avevo detto che era meglio se veniva direttamente qua per motivi di sicurezza e  lui acconsentì.

Aprì la porta e mio padre scortato da tre uomini mi guardò attentamente da testa a piedi con sguardo serio per poi addolcirsi e circondarmi tra le sue braccia.

"Da quanto bambina mia che non ti vedo.." disse lui accarezzandomi i capelli ormai ancora più lunghi.

"Si papà.. entra " gli dissi appena ci distaccammo dall'abbraccio facendomi da parte.

Lui annuì e con il suo completo elegante e nero e la sua valigetta entrò.

Si chiuse la porta alle sue spalle mentre i suoi uomini erano fuori a far probabilmente da "guardia" .

"Che cosa ti è successo chris?" Disse indicandomi la coscia bendata mentre camminavo un po' zoppicando verso la cucina.

"Ti spiegherò tutto bene da capo.. vuoi qualcosa da bere?" Gli domandai prendendo due bicchieri di vetro puliti e appoggiando una caraffa con della limonata dentro.

Annuì seriamente e io gli versai un po' di limonata fresca nel bicchiere mentre aleggiava un silenzio teso.

Quando ebbe bevuto io mi sedetti su uno degli sgabelli davanti a lui e sospirando iniziai a raccontargli tutto..

"Tyler è stato arrestato da federali, lui era stato assegnato dall'F.B.I. con il compito di proteggermi anche se non solo per quello. La minaccia da cui mi doveva difendere era Charles uno dei criminali più potenti della America, uno di quei pesci grossi che se anche è imputato ce la fa sempre ad essere lasciato andare senza imputazioni e come se nulla fosse. Tyler lavorava per lui prima che l'F.B.I. glie chiedesse di collaborare con loro per metterlo dentro. Puoi già immaginare cosa sia successo dopo che Charles scoprì del doppio gioco di Tyler.. è da lì che la mamma è tutte le persone a cui tengo e a cui tiene Tyler sono state affidate ai federali sotto protezione, solo che non è andato tutto bene perché Charles in un qualche modo è riuscito a trovarmi e così ha pensato bene di rapirmi.
Per questo non ho risposto mai ad una tua telefonata e sono in queste condizioni.. c'è l'ho fatta per un miracolo e tutto questo grazie a Tyler non ai federali. Loro non potevano intervenire per le solite stronzate sulle burocrazie e i permessi dai piani alti, è così che Tyler ha voluto fare a modo suo mettendo in mezzo un clan di cui il capo è in rapporti amichevoli e sono intervenuti a salvarmi dove mi Charles mi aveva portata. Ovviamente dopo che lui riuscì a salvarmi dopo aver sparato a  Charles e ad alcuni dei suoi uomini, fuori dall'edificio c'erano i federali.
Ovviamente hanno arrestato Tyler e da allora non posso neanche parlarci e da quel che mi ha detto Aaron il suo collega nell'F.B.I. lui non ha ancora avuto nessun verdetto o sentenza con i dirigenti e altra gente è ancora in attesa. " gli spiegai determinata e con ancora il mal di testa.

Lui mi ascoltò attentamente con aria professionale anche se sapevo bene che era arrabbiato con me, per la situazione in cui mi ero infilata senza consapevolezza..

"Mi stai chiedendo di prendere come incarico la difesa di questo Tyler?" Mi domandò chiaramente con attenzione.

Lo guardai negli occhi e risposi " si papà. Te sei bravo nel lavoro che fai e non è la prima volta che hai casi con l'F.B.I."

Lui sospirò e bevendo un'altro po della limonata che aveva nel bicchiere rispose " lo so.. questo Tyler è il tuo ragazzo?"

Io lo guardai un po' imbarazzata e annuì di sicuro arrossendo " si. E lo amo. " risposi con coraggio.

Lui soppesò alle mie parole incredulo e annuì.

"Prenderò il caso e chiamo per fissare l'appuntamento per domani mattina per incontrarlo così da stabilire cosa fare per questo caso. " disse lui appoggiando il bicchiere sul tavolo mentre lo guardava pensieroso.

Io sorrisi contenta e appoggiando una mano sulla sua gli dissi " grazie papà.. non sai quanto sia importante per me."

"Invece lo so.. " disse lui guardandomi negli occhi accennando un sorriso sincero.

****
"È di Tyler questo appartamento?" Domandò mio padre mentre lo accompagnano verso la porta.

Avevamo passato tre ore a parlare di tutto quello che era successo non solo nei giorni precedenti ma anche di questi mesi così difficili sia per me che per lui..

Gli sorrisi arrossendo e annuì, lui mi guardò leggermente divertito e pensieroso " stai crescendo bambina mia, solo che non voglio tu lo faccia così velocemente. Hai ancora da studiare e costruirti una vita, non fare tutto velocemente.." disse lui con saggezza.

"Lo so papà.. tranquillo farò tutto e vivrò tutto quello che potrò " gli risposi tranquillamente.

Lui sorrise e mi accarezzò una guancia dandomi un bacio sulla fronte " buonanotte chris, ci vediamo domani mattina allora che passo a prenderti.."

Io annuì e lo abbracciai prima che uscisse dalla porta.

Mi chiusi la porta alle mie spalle, e con più serenità camminai verso la camera da letto pronta per dormire veramente.

Mentre mi sdraiavo e mi stringevo le lenzuola addosso, sentivo il suo profumo ed era come se fosse lì con me in quel momento, e pensare che domani lo avrei rivisto non faceva che alimentare in me una felicità che non immaginavo neanche..

****
Pov's Tyler
Mi svegliai bruscamente dopo che sentì il suono della porta della mia cella aprirsi.

Mi strofinai gli occhi confuso e quando vidi davanti a me due agenti lo guardai aspettando che loro parlassero.

"Si alzi Davis Tyler.. " disse uno dei due rivolto a me.

Mi alzai avvicinandomi verso di loro mentre uno dei due mi ammanettava i polsi.

"Dove mi portate?" Dissi cercando di capire.

"È arrivato il suo avvocato e ha un incontro con lui." Disse l'altro agente che ancora non aveva parlato..

Corrugai la fronte e quando aprirono una porta io dissi " non ho nessun avvocato io.."

Entrai nella stanza vuota dove vi era solo un tavolo e delle sedie.

Mi fecero sedere su una di quelle sedie  lasciandomi lì solo e confuso.

Ma che cazzo stava succedendo?
Dopo qualche minuto una porta davanti a me si aprì ed entrò un signore in completo e con la valigetta, pochi secondi dopo rimasi totalmente spiazzato quando vidi dietro di se anche chris.

"Chris.. " le dissi con voce flebile alzandomi dalla sedia.

Lei con occhi lucidi si mosse velocemente verso di me abbracciandomi.

Lei era qui e stava bene..

Burning LoveWhere stories live. Discover now