Capitolo 21

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Erano da poco arrivate le pizze, mentre prendevo le birre in frigo, chiusi lo sportello e appoggiai le birre sul tavolo.

"Che buon profumo.." disse con voce melliflua mentre camminava verso il tavolo.

La guardai e nonostante avesse i capelli ancora bagnati e la maglietta le andava lunga e larga, non importava se non le si vedevano le cosce mi provocava comunque in eccitazione pazzesca e odiavo il fatto che me la provocasse lei.
Una ragazzina così ingenua ma con la lingua a volte velenosa.

"Che c'è?" Domandò lei guardandomi seriamente e arrossendo in imbarazzo.

Scossi la testa e mi sedetti, "niente.. mangia " le risposi solamente.

Lei si sedette e mi chiese " devi essere sempre così autoritario?"

Corrugai la fronte e sorrisi divertito " io amo essere autoritario. Ma immagino che te abbia da replicare anche su questo o sbaglio?"

Lei fece una smorfia divertita e aprì il suo cartone della pizza.

"Stai meglio? " le domandai sinceramente interessato.

Lei annuì leggermente e rispose "Ora si. Non so come starò domani vorrei solo scappare per qualche giorno solo per riprendermi e staccare un po' da qui. Proprio come hai fatto tu."

Alzai le sopracciglia poco convinto sorridendo.
Se sapeva veramente che la mia non era una fuga per staccare ma che in realtà facevo ben altre cose per quello che possedeva la casa e la sedia in cui sedeva, penso si sarebbe ricreduta..

"Perché vuoi scappare da qui e da tutti? Che ti è successo di così tanto pesante?" Le domandai in soprappensiero.

Lei mi guardò per un istante silenziosamente prima di addentare la sua fetta di pizza.

"Perché si. Non tutti hanno la fortuna che hai te di essere maggiorenne e poter far quello che si vuole.." mi disse smorfiosamente.

"Io alla tua età facevo il cazzo che mi pareva come ora." Le risposi distrattamente prima di mangiare la mia pizza.

Lei alzò le sopracciglia e stupita " davvero? Non hai una famiglia? E tuo zio?"

Cazzo.. " si io ho solo mio zio. " le risposi freddamente nascondendo un fardello immenso.

"Sei felice di ritornartene in New Jersey?" Mi domandò sorridendo distraendomi da brutti ricordi..

La guardai attentamente e quando lei si leccò le labbra sporche di pomodoro, cercai di rimanere lucido e risponderle " non lo so, penso di sì. "

****
Per tutta la serata avevamo parlato di tutto, lei sembrava essersi ripresa ed io stranamente mi trovavo bene in sua compagnia era una ragazzina simpatica e dolce oltre che super figa..

Ancora pensavo di farmela, ma più le parlavo e più mi sentivo in colpa ad avere dei pensieri così impuri e maligni. Sembrava così ingenua e fragile che se con le altre non me ne sarebbe fottuto, con lei invece forse sarei stato dannato a vita.

Erano ormai le 22:00 e ci eravamo trasferiti sul divano in sala.

Stavo fumando una sigaretta e ridendo come un pazzo mentre lei mi raccontava di una sua figura di merda, quando mi suonò il telefono.

Lei si interruppe un attimo mentre io con gli spasmi delle risate risposi " pronto?"

"Tyler lei è con te?" Mi chiese una voce femminile.

"Chi sei?" Le dissi confusamente.

" sono Kelly idiota. Chris è lì con te?" Mi domandò con prepotenza e forse anche incazzata.

" si " risposi solamente passando il telefono a chris che mi guardava confusa.

Quando lei prese il telefono e se lo avvicinò alle orecchie penso se ne pentì perché la sua espressione sembrava quella di una persona nella merda.

Si alzò dal divano scoprendo qualche centimetro in più di coscia e mi fece segno che andava a parlare di la.

Le annuì e mentre la guardavo aspirai un'altro tiro di sigaretta.

***
Pov's chris
"Cosa cazzo fai? Perché non mi rispondi al tuo telefono? Bryan è incazzato come una belva ed io sono nella merda con Matt per colpa tua.
E per aggiunta tua madre e tuo padre sono in pensiero e pensano che tu sei da me e che non li vuoi vedere o parlare con loro, smettila cazzo di comportarti così non ti riconosco più." Disse Kelly furente e scatenandomi solo un sacco di rabbia e nervoso.

"Se non rispondo al telefono cazzo c'è  un motivo. Non posso stare neanche in stazione pace un fottuto giorno? Bryan può essere incazzato quanto vuole e tu anche e anche i miei sono stanca Okey? Fate come volete io ho bisogno di stare in pace." Le risposi irritata.
Non litigavo quasi mai con Kelly ma quando succedeva era sempre una guerra.

"È lui vero? Cazzo chris te l'avevo detto che non dovevi stare più con lui, è come josh ti cambia e ti stravolge in quello che non vuoi. Cerca di ritornare in te. " continuò lei testardamente.

"No Kelly, non è lui c'è che i miei si separino e se prima non lo vedevo figuriamoci ora che mio padre se ne va e mia madre che è sempre a lavoro, poi vuoi sapere l'ultima novità ieri ho perso la verginità con Bryan pensando di essere pronta ed invece no cazzo e ora mi sento uno schifo e poi non so che cazzo succede con Tyler va bene? Mi piace lo sapevi anche tu che sarei arrivata a quel punto. Forse troppo presto ma è così. E non so più cosa fare." Le risposi cercando di scacciare le lacrime, fortunatamente ero in una non so quale stanza di quella casa e Tyler non era qui..

"Va bene, ho capito. Scusami, per i tuoi non ti preoccupare riuscirai a superarlo e ci sarò io lo sai e anche la mia famiglia. Per Bryan sapevo che sarebbe successo prima o poi, solo che non volevo accadesse così per te. E per Tyler invece non so che dirti, spero solo che arriverai a capire come me che è la tua rovina, e mi auguro anche che Bryan ci sia ancora perché lui ti ama lo hai sempre saputo e lo sai anche ora. Cerca di prenderti del tempo per te e per i tuoi ti copro io. " rispose lei con voce stanca ma dolce.

"Lo so.. grazie Kelly. Davvero. Sei fantastica.. " le risposi semplicemente.

"Lo so stronzetta.. ciao " rispose semplicemente lei.

Riattaccai e sospirando uscì dalla stanza buia.

Quando uscì da lì, presi uno spavento notando Tyler seduto nei primi gradini delle scale.

" mi hai spaventata.. " gli dissi con una mano sul petto.

Lui mi guardò seriamente negli occhi provocandomi la pelle d'oca.
Perché mi guardava in quel modo?

Un'idea si fece largo nella mia mente e ciò non mi piaceva neanche un po'..

"Hai sentito tutto vero?" Gli domandai sia in imbarazzo ma infastidita.

" E così ti piaccio ragazzina.." disse lui osservandomi come se cercasse di studiarmi.

Alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
"Non dovevi sentire quel che dicevo." Gli dissi dandogli le spalle e ritornandomene in sala.

Sapevo che mi inseguiva.

"Avevi il mio telefono e quando ti ho sentita gridare era difficile non incuriosirsi.. è vero quindi?" Mi domandò in cerca di conferme.

Ero quasi arrivata in sala mentre evitavo di rispondergli, che lui mi prese per un polso per fermarmi.

Mi fece girare verso di lui e sbadatamente persi l'equilibrio ritrovandomi sul suo petto sgraziatamente.

Mi ricomposi e arrossendo, lui continuò a guardarmi intensamente mettendomi in soggezione.

" perché ti interessa saperlo così tanto?" Gli chiesi improvvisamente.

" devo saperlo. Dimmelo chris " continuò lui deciso.

"Si mi piaci va bene? Vuoi prendermi in giro ora?" Gli domandai cercando di strattonare la sua presa dal mio polso.

La sua presa era ferrea ma non mi faceva male anzi sembrava quasi bruciarmi sulla mia pelle.

"No. Tutt'altro " rispose sicuro prima di baciarmi.

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